Lunedì, 02 Dicembre 2019 17:55

Autismo, in provincia dell'Aquila ne soffre l'1% della popolazione tra i 0 e i 18 anni. Verì: "Uniformare i servizi in tutta la Regione, modello organizzativo Asl 1 è un riferimento"

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"Il nostro lavoro va nella direzione di uniformare i servizi per l'autismo in tutta la Regione e il modello organizzativo della ASL1 L'Aquila-Avezzano-Sulmona è certamente un ottimo punto di partenza. La conoscenza dei dati epidemiologici ci consente finalmente di poter articolare con maggiore efficacia la rete dei servizi, come evidenziato dal lavoro del tavolo di coordinamento regionale. Ringrazio la prof.ssa Mazza e il prof. Valenti, per aver fornito con il loro testo strumenti evidence-based utili per la diagnosi e il trattamento dei sintomi centrali di disturbo della cognizione sociale nell’autismo".

E' il commento dell'assessore alla sanità Nicoletta Verì, intervenuta oggi, all'Aquila, nell'Auditorium di Palazzo Silone, per l'evento istituzionale in cui è stato presentato il modello organizzativo del Centro di Riferimento Regionale per l'Autismo CRRA.

Hanno partecipato ai lavori il Rettore dell'Università degli studi dell'Aquila, Edoardo Alesse, e il direttore del Dipartimento Salute Mentale, Alessandro Rossi.

L'occasione, è stata fornita dalla presentazione del libro 'Cognizione sociale e Autismo' edito da Franco Angeli e curato dai docenti Monica Mazza (laboratorio ricerca autismo dell'ateneo aquilano) e Marco Valenti (Direttore del CRRA). Si tratta di un manuale scientifico di riferimento per lo studio e l'utilizzo di nuovi strumenti di valutazione per il miglioramento della diagnosi nell'autismo. Il volume, come ha spiegato la prof.ssa Mazza, "mette in evidenza le più importanti teorie sul tema della cognizione sociale e propone, per la prima volta in Italia, una serie di misure e test da introdurre agevolmente nella pratica clinica".

"Siamo i primi in Italia a formulare una strutturazione degli interventi sull'autismo - ha specificato Mazza - della conoscenza dei deficit presenti in persone affette dalla condizione dello spettro dell'autismo: presentiamo piccolo manuale di linee guida su come intervenire, valutare e proporre nuovi interventi nell'ambito della ricerca e della riabilitazione". D'altra parte, il problema non è soltanto dell'età evolutiva ma anche dei giovani adulti che, uscendo da scuola, "sono fuori dai circuiti riabilitativi: è molto importante pensare ad una collocazione utile ed efficace affinché non vengano emarginati dai contesti sociali e lavorativi".

I dati epidemiologici riferiti al periodo 2001-2018, sono stati illustrati dal direttore del CRRA prof. Valenti. In pubblicazione sulla rivista internazionale 'Epidemiology, Biostatistics and Public Health' confermano per il territorio della ASL1 (prima delle quattro ASL abruzzesi monitorata integralmente) una percentuale di autismo nella popolazione in età evolutiva (0-18 anni) pari a circa 1%, in linea con quanto evidenziato dalla letteratura scientifica internazionale. Sono stati registrati 352 minori residenti nella provincia di L'Aquila, monitorati dal CRRA e dalle altre strutture territoriali. Se si considera chi ha già compiuto i 18 anni di età la percentuale è pari a 1.19%, ovvero 1 caso ogni 84 residenti.

"Abbiamo attivato nella Asl dell'Aquila un registro epidemiologico di popolazione dai 0 ai 18 anni che ha rilevato, a partire dal 2001, oltre 350 persone registrate, giovani utenti in condizione dello spettro dell'autismo. Ciò significa che all'incirca l'1% della popolazione giovanile è affetto da questa condizione: numeri che se proiettati su scala regionale producono un impatto di circa 1.500 bambini e adolescenti che necessitano di una presa in carico significativa", ha sottolineato Valenti; "la Regione ha attivato una serie di provvedimenti normativi per la ridefinizione dei così detti setting di presa in carico, che vanno dal residenziale all'ambulatoriale, ma è necessaria un'azione incisiva di uniformazione su scala regionale e di attivazione di percorsi personalizzati in tutte le Asl".

Con riferimento ai servizi per l'autismo attivati dal CRRA per la ASL1, Valenti ha descritto nei dettagli il modello organizzativo, che prevede la diagnostica avanzata in regime ambulatoriale e day-hospital (presso l'ospedale aquilano) e l'attivazione nel territorio di tutti i setting assistenziali in funzione del livello di gravità del quadro clinico presentato dall'utente. Oltre a questo, la ASL 1 è tra le poche in Italia a gestire direttamente due strutture diurne per l'autismo, di cui una dedicata agli adulti, ma soprattutto tra le prime in assoluto ad adottare i programmi personalizzati nel cosiddetto setting extramurario, ovvero il contesto di vita con intervento personalizzato secondo le metodologie previste dalle Linee guida nazionali.

Tutte le attività sono presentate al pubblico in una nuova carta dei servizi del CRRA, disponibile online sul sito web della Asl, che attrae significativamente utenza da tutte le altre ASL abruzzesi ma anche da altre Regioni. "Lo sviluppo dell'attività epidemiologica nei servizi di salute mentale - ha aggiunto il direttore del dipartimento Rossi - è un target di eccellenza, e sostiene considerevolmente l'avanzamento della ricerca applicata alla clinica, consentendo una maggiore consapevolezza della portata dei problemi nel territorio e delle risposte da dare all'utenza".

"Subito dopo l'insediamento - ha tenuto a specificare l'assessore Verì - abbiamo approvato la delibera di riorganizzazione della rete dell'assistenza per l'autismo, dagli ambulatori dedicati ai centri diurni fino ai centri di residenza; purtroppo, in Abruzzo sono tanti gli assistiti che trovano ospitalità e cura fuori Regione: l'obiettivo è far rientrare questi nostri pazienti offrendo cure appropriate. Abbiamo calato nella nostra realtà le linee guida nazionali, definendo un reale fabbisogno: da stamane, siamo operativi per poter cominciare a delineare le strutture che hanno i requisiti per poter portare avanti l'attività".

 

 

 

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