Si chiama "Umani" il nuovo singolo della band aquilana "Lingue", uscito lo scorso 22 novembre e distribuito sulle piattaforme streaming. Grazie anche al video clip curato dal regista aquilano Stefano Ianni, con cui la band ha avviato una collaborazione, il singolo, che dà il nome all'album in uscita nel 2020, sta riscuotendo un grande successo.
Sebbene le "Lingue" siano rimaste fedeli al pop-rock che caratterizzava il primo EP "Neve", uscito due anni fa, "Umani" inaugura una fase più matura della band, che presenta un lavoro con una forte propensione al cantautorato, dove la musica gira intorno ai testi cercando l'intepretazione più vicina alle parole. "Umani è un brano molto introspettivo, scritto e pensato con gli altri ragazzi della band anche per renderlo il più fruibile possibile, un testo introspettivo che possa essere un vestito per tutti che non stia dentro il proprio confine personale" spiega a newstown Federico Vittorini, frontman del gruppo.
Un testo profondo che invita a reagire ai momenti difficili della vita. "Umani è la storia di un’anima che ce l’ha fatta nonostante i graffi della vita - spiega Vittorini - È la voglia di risalire quando sembra che non ci sia più possibilità di salvarsi. E' il respiro più bello dopo l’apnea più lunga. È uno specchio, è il dolore che viene messo a nudo e guardato dritto negli occhi, è l’esigenza di correre e sentirsi vivi. È la convinzione che nonostante tutto ne valga sempre la pena. Umani è una preghiera alla propria anima, è toccarsi le mani e alzare la testa".
Dal primo approccio alla discografia, "un album più spoglio e interamente autoprodotto", sottolinea Vittorini, la maturità raggiunta dalla band si riflette anche nel grande lavoro di post-produzione che caratterizza il nuovo disco, prodotto dall'etichetta genovese Pioggia Rossa Dischi. "Il brano è stato scritto quasi due anni fa, in una versione completamente acustica. Abbiamo riarrangiato il pezzo insieme a Marco di Nardo - chitarrista del management - che ha curato anche l'arrangiamento di tutto l'album registrato all'ex convento delle clarisse di Caramanico Terme nell'ambito del progetto multidisciplinare "ControConvento". L'album è stato poi mixato presso "POT" studio mobile di Andrea Di Giambattista e masterizzato da Giovanni Versari presso "La Maestà".
Dall'esordio nel 2015, con il nome "Lingue sciolte" fino all'attuale formazione nata nel 2017 con l'aggiunta di un altro membro, Luca Biasini (oltre a Federico Vittorini, Marco Fontana, Andrea Orlandi, Valerio Scarsella gli altri componenti), la band ha cambiato negli anni anche l'approccio al processo creativo. "Di solito scrivo io i testi ma "Umani" è nato da un'idea di Marco Fontana che poi abbiamo sviluppato tutti insieme. Quando scriviamo pezzi nuovi mettiamo sul tavolo tutte le nostre idee. Proveniamo da mondi diversi - dice ancora Vittorini - io parto da un mondo cantautoriale, Marco da un rock psichedelico, Andrea da un rock più classico che si mischia a un'elettroncia di base, mentre Luca, l'ultimo arrivato nel gruppo che è per noi come una famiglia, viene da un blues mischiato a sfumature rock. Queste differenze sono fondamentali, perchè ci spingono ad aprirci a nuovi generi e ad investire sui nostri brani".
Nonostante gli impegni per la promozione del nuovo album, le "Lingue" sono già al lavoro sul prossimo progetto musicale. "Nei prossimi mesi saremo impegnati nella promozione dell'album. Prima di Natale verrà presentato il nuovo singolo con un concerto qui a L'Aquila - annuncia Vittorini - Stiamo già scrivendo nuovi brani che andranno a comporre il nostro prossimo disco, cercando di migliorarci e impegnandoci al massimo, come abbiamo fatto con l'album "Umani", un disco in cui abbiamo messo tutto ciò che di sincero abbiamo dentro e che ci rappresenta".