Dopo ogni catastrofe vi è una rinascita, segno del mondo degli uomini sempre sospeso tra essere e divenire per scomodare la filosofia antica, o tra l’edificare e il distruggere, per dirla con Nietzsche. Dopo la catastrofe della seconda Grande Guerra anche la cultura museale cambiò il modo di esporre le collezioni e i musei sono divenuti nel tempo, non più soltanto asettici ventri ospitali per quadri e sculture, ma con esse, scheletri interdipendenti e componenti fondamentali di un unico organismo. La didattica museale li ha trasformati poi in istituzioni corollarie a scuole e accademie in grado di diffondere la cultura dell’arte e ospitare giovani e adulti che vogliano in essa ritrovarsi.
Il Museo dei bambini dell’Aquila, MuBAQ, nel comune di Fossa a circa dodici chilometri dal capoluogo abruzzese, sembra avere in sé tutte le caratteristiche di un presidio artistico e culturale sul territorio della provincia italiana. Ne parliamo in una serena e fredda domenica d’inverno, davanti ad un camino acceso, memoria delle comuni origini nell’Italia montuosa e rurale dell’Abruzzo interno, con Lea Contestabile, artista contemporanea affermata, già insegnante dell’Accademia di belle Arti dell’Aquila, ospite, tra le tante mostre personali e collettive in una vita dedicata all’arte, di due edizioni della Biennale di Venezia e di quella di Bodrum in Turchia.
Lea è stata l’ideatrice del Museo dei bambini e l’ostinata e instancabile coordinatrice dei lavori che lo hanno portato a vedere la luce nel 2014. In aiuto di questo sogno che ricorda le giovani vittime del sisma del 2009 sono arrivati in tanti, la fondazione Oliver Twist su tutti, ma anche i dipendenti Henkel di Milano, i soci Soroptimist e tante case d’asta che hanno devoluto i ricavi di alcune vendite al progetto. Un’importante azienda abruzzese produttrice di mobili da ufficio si è fatta carico dell’arredamento, alcuni amici hanno aiutato nell’allestimento, il comune di Fossa ha trovato una su collina che guarda il diruto centro storico del Paese, uno spazio adeguato ad ospitare il museo, mentre tanti e tanti artisti hanno donato il proprio tempo e le proprie opere.
Il MuBAQ, che coinvolge adulti e bambini nelle sue manifestazioni, nei laboratori e nella realizzazione degli eventi, ospita una collezione importante di artisti contemporanei.
L’allestimento pensato e curato nel bianco totale delle pareti, ricorda una galleria d’arte e resuscita, in chiave moderna (e la cosa non dispiace affatto) l’uso di esporre anche file di 3 o 4 quadri una sull’altra, in voga fino alla prima metà del novecento. Sorprendentemente, per un museo di periferia della provincia italiana, si trovano sotto i chiodi le opere di Luigi Ontani, Tommaso Cascella, Gino Marotta, un’opera dalla performance L’Ebrea di Fabio Mauri, oltre alle realizzazioni del gruppo Cracking Art Group e pezzi di Luca Patella, Guerzoni, Sciannella, Maria Lai e le opere della padrona di casa, Lea Contestabile.
Al centro della galleria una scatola - panca, pensata ad altezza di bambino per esporre le opere dedicate ai più piccoli, diviene luogo di riposo o riflessione allorquando non è utilizzata per mostre temporanee.
Il MuBAQ non finisce però nei confini dei suoi spazi interni, a tratti superaffollati per le tante tele che continuano ad arrivare a Fossa, ma prosegue all’esterno, dove alle opere già presenti, nell’agosto 2019 si sono aggiunte le testimonianze di 9 artisti contemporanei, che hanno così realizzato il Giardino della memoria - l'angolo delle piccole stelle.
Paola Babini, Luigi Calvisi, Silvia Causin, Licia Galizia, Donatella Giagnacovo, Sergio Nannicola, Felice Nittolo, Marco Pellizzola, Enzo Tinarelli, Alberto Timossi, Stefano Trappolini e Virginia Ryan hanno donato al museo le loro multiformi ed emozionanti interpretazioni del ricordo delle vite troppo presto strappate al mondo durante la notte del 6 aprile 2009, che riempiono la piccola collina, quasi uno come in uno Spoon River delle arti, insieme a lecci, abeti e ontani, donati da comuni cittadini, pionieri di un futuro bosco.
Ogni museo ha bisogno di energie, il MuBAQ per ora continua nella sua opera di divulgazione e formazione artistica con i laboratori di ceramica, gli incontri e le mostre, sostenuto dalla guida ed entusiasmo di Lea Contestabile, Rita Ferri e Serena Chiaramonte.
Nei giorni d’estate, oltre all’arte dell’uomo, è l’arte della natura ad impossessarsi del luogo, ospitando a San Lorenzo cacciatori di stelle in telescopio e piccoli e grandi bambini nel cuore, che nella giornata degli aquiloni costruiscono e fanno volare piccoli sogni di carta.
Alla fine di questo breve testo su un luogo importante per tutta la comunità aquilana, resta da segnalare e condividere la poetica immagine dell’erratico marmo di Massimo Pellegrinetti, in cui sprofonda una figura umana a braccia aperte, ad ovest di tutte le opere del luogo, in cui sapienti piccoli fori, illuminano sul finire del giorno, per qualche minuto, tante minute stelle, accese dal sole che si spegne.
Scheda museo
Indirizzo: Costa Fonte Augelli II, 2 - Fossa (AQ);
Sito web: www.mubaq.it; Pagina Facebook: https://www.facebook.com/MuBAQ.it/;
Orari di apertura: Il museo apre su prenotazione ed è aperto durante le mostre temporanee, le rassegne, le manifestazioni e i laboratori dedicati a piccoli e grandi. Per prenotare una visita è possibile contattare Lea Contestabile al tel. 3396274730, o tramite email all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ;
Prezzo biglietti: L’ingresso è gratuito;
Accessibilità: I locali adibiti a museo e i servizi sono completamente accessibili ai portatori di handicap;
Parcheggio: Libero, antistante la sede del museo;
Museum shop: Non presente;
Note: Il museo è attiguo al nuovo insediamento abitativo provvisorio costruito dopo il sisma del 2009 nel comune di Fossa e raggiungibile seguendo i cartelli, ma più facilmente potrete chiedere informazioni alla prima persona che passerà peer strada, come si usava un tempo, senza navigatore. La collina che ospita il museo sovrasta il Parco Archeologico della Necropoli Italica di Fossa.