Venerdì 14 febbraio alle 18:30, presso il coworking StrangeOffice (via Roma, 215), si terrà all'Aquila la presentazione del volume “I Due Imperatori” di Roberto Genovesi (Newton Compton). Oltre all'autore, parteciperanno il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Santangelo e il consigliere di amministrazione della Rai Giampaolo Rossi.
La presentazione è organizzata da L’Aquila che Rinasce in collaborazione con il Mondadori Store di Meridiana ed è inserita nel calendario di Onda d’innovazione.
Gallia Aquitania – 52 a.C. – Cesare, alla testa delle sue legioni, è di ritorno da Gergovia, dove ha avuto modo di saggiare la tenacia dei ribelli galli, alleati di Vercingetorige. Le province di recente conquista ribollono di complotti e sedizioni: dovrebbe raggiungere in fretta il suo quartier generale per serrare i ranghi e riorganizzare le truppe in vista del nuovo imminente scontro, invece si lascia attrarre da un richiamo che arriva dal bosco. Una suggestione? Un urlo di terrore? O solo la voce del vento?
Azio – 31 a.C. – Le flotte di Ottaviano e Marco Antonio stanno per affrontarsi sul mare per l’ultima, decisiva battaglia che stabilirà chi sarà il primo imperatore di Roma. Le galee sono schierate, i venti gonfiano le vele, gli uomini ai propri posti, ma non saranno solo l’astuzia o la perizia dei condottieri a determinare le sorti del fatidico scontro. Ci sono anche forze occulte pronte a scatenarsi al fianco dei due contendenti. Infatti, entrambi i fronti possono contare su auguri, veggenti, negromanti, manipolatori di metalli e di clessidre, guide dell’aria e del fuoco, sciamani e aruspici un tempo alleati, ora divisi tra le due fazioni e pronti ad affrontarsi in una guerra civile nella guerra civile, ancor più sanguinosa e crudele; accompagnati ancora una volta da quell’antica e lontana voce persa nel vento.
Questa – in breve – è la trama de I Due Imperatori, il nuovo volume della saga della Legione occulta (NewtonCompton) di Roberto Genovesi, il maestro del fantasy storico italiano e dirigente di RaiCom.
Come racconta lo stesso autore sul suo blog, questa saga nasce «con l’intento di realizzare un progetto multimediale in grado di tradurre su diverse piattaforme un affresco creativo» dalle enormi potenzialità, che fosse in grado di rispondere anche a questo interrogativo: «perché i narratori avevano voluto sempre esaltare il gesto di un legionario, la carica di una turma di ausiliari o la precisione di una schiera di arcieri siriaci ma mai la perizia di un aruspice o l’intuizione di un veggente?».
Così dunque Genovesi decide di farsi carico di raccontare la loro vita, le loro gesta eroiche, i loro sacrifici, affinché anche i sacerdoti dell’antica Roma potessero essere protagonisti di una propria saga votata a celebrarne la gloria. Quindi un punto di vista, nuovo e fecondo che – romanzo dopo romanzo – ha ridefinito i contorni di questa nuova macchina narrativa, evocando un’ambientazione in cui la storia, il mito, la leggenda si fondono per creare un contesto strabiliante: un mondo dove il potere del Senato, della corte imperiale, dei generali vittoriosi coesistono con suggestioni mistiche e culti sanguinari, consacrati a divinità maledette. Anche perché: «i romani erano un popolo molto razionale ma altrettanto superstizioso. Non vi era scelta – politica, sociale, militare – che non passasse attraverso la consultazione del parere degli dei. E questa procedura, fatta di auspici, vaticini, oracoli era eseguita sempre prima di ogni battaglia».