Mercoledì, 19 Febbraio 2020 09:16

"Libere, contro la violenza": il 20 febbraio incontro all'Aquila con Cirinnà e Pezzopane

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Più diritti contro le violenze, giustizia e cultura: questi i temi al centro dell'incontro che si terrà il 20 febbraio, alle ore 17:30, a palazzo Fibbioni, nel cuore dell'Aquila.

Interverranno la senatrice Monica Cirinnà e l'onorevole Stefania Pezzopane, l'avvocata Wania Della Vigna, la scrittrice Eleonora De Nardis.

"Secondo i dati diffusi il 20 novembre 2019 dal rapporto 'Femminicidio e violenza di genere in Italia' (dati EURES), la violenza di genere non mostra alcun segnale di diminuzione", sottolinea Stefania Pezzopane nel presentare l'iniziativa. "Nel 2018, 142 sono stati i femminicidi, con un aumento dello 0,7% ripetto all'anno precedente; dei 142 femminicidi, 78 sono stati compiuti dal partner o ex partner. Terribile il dato che mostra come l'85% dei femminicidi avviene in famiglia, tra le mura domestiche. Nel 28% dei casi, le donne uccise avevano già subìto maltrattamenti".

I dati Eures indicano come i femminicidi seguano un trend ben diverso da quello dell'insieme degli omicidi commessi nel nostro Paese; "gli omicidi sono in netto e costante calo, anno dopo anno: 352 gli omicidi volontari nel 2018, erano 1219 nel 1983 e 502 nel 2013. Le armi da fuoco sono il mezzo più utilizzato (32,4% dei casi), il 23% delle donne è stata uccisa con arma da taglio e un altro 23% a mani nude. Alcuni, ancora oggi, rifiutano la definizione di 'femminicidio', non comprendendo l'importanza della matrice culturale che spinge alcuni uomini ad uccidere le donne, spesse volte quelle donne che dicono di amare".

Il "femminicidio" è una violenza estrema esercitata da parte dell'uomo contro la donna proprio perché donna. "Quando parliamo di femminicidio, quindi, non indichiamo semplicemente che una donna è morta, ma che a quella donna è stata strappata la vita per mano di un uomo in un contesto sociale e culturale che consente e avalla la violenza degli uomini contro le donne. Necessario proseguire in un percorso di civiltà perché si affermi la cultura del rispetto. Istituzioni, donne e uomini, insieme contro la barbarie quegli uomini vili e violenti che ritengono le donne proprietà, esseri di serie B, senza diritti, e di quei contesti che consentono la ferocia delle violenze di genere".

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