Martedì, 03 Marzo 2020 08:24

8 marzo: si uniscono le voci delle donne di montagna nel segno della tolleranza

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di Giusi Pitari - Le donne e la montagna sempre più spesso si uniscono non solo nella volontà di sfidare i limiti e di imporsi in un mondo da poco aperto al genere femminile, ma soprattutto per generare armonia, conoscenza e sviluppo dei territori.

Il numero delle donne che frequentano le montagne per escursionismo e/o alpinismo è in crescita come mai avvenuto prima. E certe volte sembra che, affinché si parli di loro, le appassionate di montagna debbano raggiungere livelli maschili. Ciò è sicuramente possibile, ma le donne devono e possono affermarsi nell’essere se stesse, nell’arricchire i vari contesti tramite le proprie peculiarità, nello sfidare non solo l’altitudine.

Come Raha Moharrak, la più giovane donna araba ad aver raggiunto la cima dell’Everest. La sua spedizione aveva l’obiettivo di raccogliere un milione di dollari per progetti scolastici in Nepal. La 25enne Raha ha raccontato la sua lotta per avere il via libera della famiglia, "una sfida – spiega – difficile come scalare l’Everest". E dunque la giovane saudita non è solo un’alpinista di pregio, ma soprattutto una sognatrice a tutto campo, che ha vinto.

In montagna serve allenamento, forza fisica ma anche resistenza, determinazione, tenacia, adattabilità, sacrificio e molto altro che le donne hanno dentro di loro. Compreso l’approfondimento culturale e l’insegnamento.

Per la Festa della Donna la prossima domenica sarebbe magnifico unire le donne di montagna anche simbolicamente in un’unica voce, quella della tolleranza e del dialogo.

Ad oggi il CAI conta 327.391 soci e le donne sono il 37% (121.134), in crescita. In Abruzzo i soci CAI sono 5420 e la percentuale di donne è il 34,5%. Su un totale di 511 sezioni CAI, comprese le tre Sezioni Nazionali CAAI- AGAI-CNSAS, le donne Presidenti sono 73 (poco più del 14%). Andiamo un po’ meglio in Abruzzo dove su 23 sezioni le presidenti donna sono 4 (17%): Atessa, Castel di Sangro, Vallelonga-Coppo dell’Orso e Lanciano). E sebbene il Direttore Generale CAI sia una direttrice, Andreina Maggiore, la Presidenza del CAI dal 1863 ad oggi non è mai stata donna.

Comunque anche se in numero minore rispetto agli uomini, le donne nel CAI sono Accompagnatrici di Escursionismo, Operatrici TAM e Naturalistiche e Culturali, Istruttrici di Alpinismo, titoli che sono messi a disposizione dei soci nelle attività sul territorio con le Sezioni. Inoltre nei registri regionali vengono annoverate svariate donne Accompagnatrici di Media Montagna e Guide Alpine, anche se in minor numero.

Il connubio “donne e montagna” ha un senso proprio all’interno del Club Alpino Italiano il cui statuto riporta all’articolo 1 “Il Club alpino italiano (C.A.I.), fondato in Torino nell’anno 1863 per iniziativa di Quintino Sella, libera associazione nazionale, ha per scopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale.” E chi meglio delle donne può sposare lo studio delle montagne e la difesa del loro ambiente naturale?

Che questo 8 marzo in montagna significhi per tutti “inclusione” senza distinzione di genere. E ci prendiamo col cuore gli auguri di Gaetano Falcone, Presidente del CAI Abruzzo.

"L’8 marzo le donne festeggiano la giornata ad esse dedicata, giornata importante perché è il punto di riferimento culturale di ciò che rappresenta la donna nella vita di tutti noi. Nel CAI Abruzzo la presenza delle donne socie è in continuo aumento e all’interno della nostra Associazione rappresenta un importante valore aggiunto. La figura femminile si distingue anche nelle attività del nostro sodalizio, sia in quelle amministrative che in quelle prettamente tecniche. Nelle uscite in ambiente le donne sono forti, prudenti e curiose in grado di distinguersi nella giornata alpinistica-escursionistica-speleologica che affrontano. In Abruzzo, il CAI organizza la giornata “La Montagna si tinge di rosa” con la presidente TAM Abruzzo Aljandra Meda. L’impegno delle socie CAI è notevole e sono certo che le abruzzesi saranno sempre in prima fila, quella per l’amore per la montagna, per l’ambiente, per il sociale. Auguro alle donne del CAI Abruzzo tanta felicità e tanto “cammino” con le loro sezioni".

Giusi Pitari

 

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