Mentre tutto è fermo e l’emergenza ci chiude in casa, la Soprintendenza per L’Aquila e cratere aderisce all’iniziativa Mibact #laculturanonsiferma con un progetto speciale che “apre le porte” degli occhi e della mente al paesaggio che ci circonda, riproponendo la campagna social “Paesaggi condivisi”, lanciata nel 2017 per riscoprire e valorizzare il territorio interessato dal sisma 2009.
E così da domenica 29 marzo è partita la condivisione in rete delle tante fotografie scattate e inviate da cittadini, studenti e fotografi per professione o per passione: circa cento scatti che restituiscono gli innumerevoli sguardi sul territorio e sul paesaggio, visti dagli abitanti e dalle comunità.
La presenza in rete delle attività della Soprintendenza è costantemente assicurata sugli spazi social con la pagina Facebook, che a meno di quattro anni dalla sua attivazione conta già quasi 5500 contatti e una ampia presenza di contenuti di informazione, di servizio e di aggiornamento sullo stato della ricostruzione post sisma. Non mancano dettagli su progetti e iniziative di ampio raggio promossi anche da istituzioni italiane ed europee.
“L’informazione in rete sui canali social ci ha assicurato, in questi quattro anni, un’attenzione costante e qualificata da parte di cittadini e stampa – afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini – e per questo abbiamo voluto assicurare il nostro contributo al progetto #laculturanonsiferma. Offrire paesaggi suggestivi e sguardi molteplici sui nostri territori ci è sembrato il messaggio migliore per tutti coloro che in questi giorni si confrontano con le preoccupazioni della difficile emergenza sanitaria e con il lockdown del Paese, che ci ha improvvisamente rinchiusi in spazi limitati”.
"Paesaggi condivisi" è una campagna che punta a stimolare nuovi sguardi sui paesaggi del territorio aquilano e dei comuni circostanti, per comprenderne il valore culturale e identitario, gli aspetti di valorizzazione e di tutela. Ha messo al centro non solo la natura e l’ambiente, ma anche gli elementi più direttamente legati alla presenza umana e alla storia, come le reti degli antichi percorsi, i borghi, le testimonianze archeologiche, le emergenze culturali isolate, le trame agricole e i paesaggi mutevoli della ricostruzione. Ognuno, con il suo obiettivo, ne ha dato una sua personale lettura e interpretazione contribuendo a comporre una panorama diversificato di grande suggestione. Per questo abbiamo deciso di condividerlo di nuovo in rete.
Nuove iniziative di divulgazione del patrimonio culturale, del suo recupero e delle attività della Soprintendenza arricchiranno ulteriormente, nei prossimi giorni, l’offerta on line per #laculturanonsiferma.