Venerdì, 15 Maggio 2020 13:01

"Ho sognato Celestino": all'Aquila si torna a fare cultura col recital di Cristicchi prodotto dal TSA. Buttafuoco: "Ferma volontà di alzare il sipario, tre eventi in estate"

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Stamane il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi e il presidente del Tsa Pietrangelo Buttafuoco hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare l'iniziativa pensata per celebrare San Pietro Celestino, compatrono della città, nella 'sua' Basilica e nel giorno della festa liturgica, il 19 maggio.

Si tratta di un recital prodotto dal Teatro stabile d'Abruzzo con la collaborazione del Comune dell'Aquila: "Ho sognato Celestino", il titolo, da una idea di Buttafuoco. Il testo, scritto per l'occasione, è firmato da Matteo Pelliti e Simone Cristicchi, direttore artistico del Tsa, che sarà la voce narrante. Ad accompagnarlo, il violino di Alessandro Quarta che aveva incantato la città in occasione del concerto del trio 'Il Volo', in una serata dell'ultima Perdonanza.

"Sarà l'occasione per salutare il riconoscimento della Perdonanza come patrimonio immateriale dell'umanità e il recente premio 'Europa Nostra' conferito al restauro della Basilica di Santa Maria di Collemaggio", ha sottolineato Biondi. Non solo. Si tratterà di uno dei primi eventi culturali organizzati in Italia a seguito del lockdown, "e sarà interessante - ha aggiunto il primo cittadino - capire come questo 'pezzo' fondamentale di vita comunitaria potrà riprendere; siamo contenti di averlo organizzato all'Aquila: come ha detto Buttafuoco qualche giorno fa, il virus ha ucciso molte, troppe persone ma non può uccidere la vita di una città, l'arte e la cultura che non possono arretrare neanche davanti ad un nemico così pericoloso".

Si proverà, così, ad uscire dall'emergenza, sebbene rispettando le norme, "in modo responsabile: è questo che ci salverà, il senso di responsabilità, la disciplina, il rispetto delle regole, di noi stessi e degli altri" ha ribadito Biondi; "ci auguriamo che il 19 maggio possa segnare una rinnovata vita per la città dell'Aquila".

"Ringrazio la città dell’Aquila - ha aggiunto Pietrangelo Buttafuoco - perché ne riconosco e ne assorbo il senso stesso del suo coraggio, anche nel custodire la bellezza. La cerimonia sarà in linea con l'insegnamento estetico profondamente religioso, radicato nella qualità speciale della città. Vorrei aggiungere che grazie a Simone Cristicchi, alla sua eccentrica capacità di sapere trasformare un fatto d’arte in viva presenza religiosa, credo che l'evento sarà volano di una ferma volontà, quella di alzare il sipario".

Ha aggiunto il presidente del Tsa: "Il recital, totalmente incardinato nel messaggio religioso che disegna e descrive l’identità della città, alzerà il sipario di una stagione che, approfittando dell'estate, vogliamo sia corale, con tutti i riguardi e nel rispetto delle norme, ma inevitabilmente corale. Mi faccio carico – e sono sicuro di avere accanto il Comune, la Regione e i colleghi del cda – di organizzare una vera e propria stagione che, nell’essenziale rappresenti l’identià della città".

Ribadita la necessità di rispettare le regole, "lo spettacolo deve continuare - ha ribadito Buttafuoco - e avrà modo di esprimersi in tutto il percorso estivo, augurandoci poi di poter confermare gli appuntamenti in sala. Ovviamente, si tratta di sorprese su cui stiamo calibrando non tanto l’urgenza di un effetto ma l'efficacia della realizzazione: non posso consentirmi di vendere l’orso se non affastello sulla sua pelle i dettagli. Ciò che posso dire è che organizzeremo sicuramente almeno tre eventi importanti: ci siamo assicurati la promessa di una star del teatro italiano, per amore nei confronti della città. Stiamo lavorando e mi permetto di prenotarvi per una nuova conferenza stampa: in quella occasione vi fornirò titoli, dettagli e modalità". Tuttavia, "posso già dirvi che l’entusiasmo, la partecipazione, il ribollire delle idee trova conforto nel terreno fertile che è la città dell’Aquila".

Non a caso L’Aquila si era candidata a capitale italiana della cultura: "non si è trattato di una iniziativa estemporanea, è venuta a valle di una serie di ragionamenti e sensazioni quasi fisiche che abbiamo avvertito sulla necessità di segnare uno spartiacque"; Biondi ha colto l'occasione per ricordare Ezio Bosso, scomparso questa notte, "una delle tante personalità che aveva dato il suo benestare ad essere testimonial della candidatura".

Tornando all'evento del 19 maggio, "vogliamo segnare un'anteprima nazionale, non una forzatura, una fuga in avanti, una provocazione intesa in senso deteriore, bensì vogliamo alzare il sipario, provare a capire come ricominciare a fare cultura sebbene inserita in una celebrazione liturgica".

Sulle modalità di fruizione dell'appuntamento si sta ancora ragionando: "stamane si è tenuto un incontro in Prefettura. Stiamo decidendo: non sarà naturalmente una fruizione da intendersi in senso classico. Appena definite le modalità, ve ne daremo conto".

 

Ultima modifica il Venerdì, 15 Maggio 2020 17:35

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