Di Marco Signori e Beatrice Di Marco - Se c’è un settore sul quale l’Abruzzo e l’intero stivale dovrebbero puntare per agganciare l’agognata ripresa, è senz’altro quello enogastronomico. Ha tutti i titoli per farlo, l’Italia. E’ nella sua natura, si potrebbe dire. Complice la crisi, poi, oggi sono sempre di più i giovani che si avvicinano alla viticultura investendo risorse e professionalità.
Lo confermano i numeri del Vinitaly, conclusosi mercoledi a Verona registrando i soliti numeri da record. 4100 espositori provenienti da 120 paesi e poi eventi, workshop, convegni e degustazioni delle cantine espositrici per 140 mila visitatori.
Non è probabilmente l’occasione migliore per apprezzare la produzione vitivinicola italiana, ma sicuramente un modo per farsi una idea di quanti passi in avanti abbia fatto il settore negli ultimi anni.
Le novità dell’edizione 2014 sono state il Vininternational, spazio interamente dedicato agli espositori stranieri (80 dai principali Paesi produttori) e Vinitalybio, riservato ai vini e alle produzioni biologiche certificate, un settore con una domanda in costante crescita in particolare dai Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente.
A completare l’offerta del Vinitaly come ogni anno, in contemporanea, si sono svolte Sol&Agrifood ed Enolitech, i due saloni dell’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy.
L’Abruzzo ha partecipato con un'ampissima gamma di produttori (circa 90 viticoltori provenienti dalle quattro province) e ha presentato un’immagine dinamica, colorata, tradizionale ma al contempo innovativa e focalizzata sulle tendenze attuali del mercato (5 le cantine presenti con i vini biologici certificati). Per chi desiderava avere una panoramica selezionata di vini abruzzesi c’era l'area Enoteca Regionale che offriva, appunto, una selezione dei migliori vini Docg, Doc e Igt regionali, con il supporto tecnico dell'Associazione Italiana Sommeliers Abruzzo.
Vivit e Vinitalybio sono due scrigni assolutamente da visitare nella giungla dei padiglioni delle grandi cantine, per chi apprezza i vini naturali che negli ultimi anni stanno ottenendo crescenti apprezzamenti anche da parte del grande pubblico.
Piccoli banchetti l’uno vicino all’altro, con la presenza spesso dello stesso vignaiolo ad illustrare caratteristiche e qualità del prodotto, consentono di apprezzare i vini con una tranquillità difficile da trovare nei grandi e dispersivi padiglioni.
Cinque le aziende biologiche certificate abruzzesi presenti nello spazio dedicato: Agriverde di Ortona, Tenuta Arabona di Manoppello, Jasci di Vasto, Feudo Antico di Tollo, Chiusa Grande di Nocciano.
L’Abruzzo non è solo vino ma anche olio e di ottima qualità. Ben 26 aziende produttrici di olio extravergine d’oliva sono state presenti al Sol&Agrifood e hanno dimostrato il loro valore e la bontà del prodotto offerto partecipando al Concorso internazionale Sol d’Oro 2014 e portando a casa un Sol d’Oro, un Sol di Bronzo e 5 Grandi Menzioni.
Infine un po’ di numeri, che non sono sempre noiosi: 12 i miliardi di euro di fatturato del settore enologico del Belpaese, un milione e duecentomila gli addetti, 450mila le aziende vinificatrici ed agricole. Sono 47 milioni e 400mila gli ettolitri di vino prodotti nel 2013, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente. La maggior parte viene bevuti dagli italiani, nonostante l’export rappresenti una fetta importante di mercato.