Mercoledì, 08 Luglio 2020 22:48

Uto Ughi e la Sinfonica abruzzese aprono i Cantieri dell'Immaginario

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Col magnifico concerto del violinista Uto Ughi, accompagnato sul palco di Piazza Duomo dall'Orchestra Sinfonica Abruzzese, si sono aperti ieri sera I Cantieri dell'Immaginario che animeranno il centro storico dell'Aquila fino al 25 luglio.

"Un mese fa, non si pensava di poter organizzare spettacoli dal vivo, in presenza, considerata la situazione che abbiamo vissuto; sono orgoglioso di esserci riuscito, che ci sia riuscita la mia città, L’Aquila, una delle prime in Italia a ripartire, a rimettere in campo la cultura. L’Aquila è una città di cultura, ha sempre avuto come fiore all’occhiello la cultura delle arti, della musica e del teatro". 

A dirlo è il maestro Leonardo De Amicis, alla terza edizione da direttore artistico della kermesse: "con le prime, abbiamo riportato i Cantieri dalle macerie ai luoghi ritrovati, quest'anno si tratta riconquistare il nostro posto, un abbraccio virtuale che fisicamente ancora non ci è permesso ma che la cultura ci consente". Una edizione, questa, segnata dalla trasversalità della programmazione: "a me piacciono i cross over, piace mischiare. Ho chiesto sinergia alle associazioni culturali cittadine, per me è l'aspetto fondamentale: la cultura vive in un solo posto, viene curata in tanti luoghi ma deve essere poi unica. Il filo rosso degli spettacoli di quest'anno, dunque, è l’interazione, la trasversalità, l’aiuto che ogni associazione è stata capace di offrire all’altra e, per questo, ringrazio i direttori artistici che si sono messi a disposizione con le loro forze e le loro capacità".

L’apertura con un grande concerto di musica classica, la chiusura con Daniele Silvestri; "c'è un motivo logico, preciso", spiega De Amicis: "dei miei anni di Conservatorio, qui all’Aquila, porto il ricordo della musica classica come qualcosa di straordinario cui la città teneva. Dunque, ho pensato che quest’anno bisognasse dare un segnale, d’altra parte ricorrono i 250 anni dalla nascita di Beethoven. Apriamo con la classica e chiudiamo con Silvestri, uno degli artisti che non si è fermato, uno dei promotori del ‘non fermiamoci’ anche se il concerto è solo per 1000 persone. Apertura e chiusura che tengono inseme anche gli eventi promossi dalle associazioni di base che abbiamo deciso di far partecipare, e che sono interessanti: i laboratori, i cinque spettacoli per bambini, per non dire delle tre produzioni ad hoc del TSA, due su Gabriele D’Annunzio. Un lavoro di alta maestria artistica".

Con lo sguardo rivolto alla Perdonanza, ovviamente, di cui De Amicis sarà, di nuovo, direttore artistico: "La Perdonanza ha una vita a sé, è qualcosa di antico che appartiene alle persone: la tratterò con la stessa delicatezza e con lo stesso rispetto con cui l’ho trattata negli ultimi anni. Non posso anticipare ciò che stiamo preparando: certo, la Perdonanza che vi ho proposto negli ultimi due anni necessita di una preparazione lunga 6-7-8 mesi. Stavolta non è stato possible, ma sto raccogliendo adesioni per un progetto che avrà una logica. Nulla verrà trattato a caso".

Parlando di cultura, e di spettacoli dal vivo in particolare, De Amicis non nasconde la sua preoccupazione per gli effetti che il lock down ha avuto, e avrà, sul settore. "Non sono preoccupato, sono preoccupatissimo. Uno dei motivi fondamentali per cui sto mettendo tutto me stesso in questa edizione dei Cantieri, è quello di riportare il problema all’attenzione di tutti. Lo spettacolo non è solo il front-man, il protagonista: il direttore d’orchestra è uno, ma l’orchestra è fatta di 100 elementi e dietro ci sono tantissimi tecnici. In tanti, troppi sono a casa. I Cantieri daranno da mangiare a molte famiglie: sono contento che si muova un piccolo ingranaggio. Ma non basta. E’ necessario che il Governo muova delle leve particolari per sostenere lo spettacolo e la cultura".

Un ultimo ricordo, dovuto, a Ennio Morricone, cittadino onorario dell'Aquila: "Venendo qui, ho rivisto il video messaggio che ci ha inviato l’anno scorso per la Perdonanza. Conoscendo il suo rapporto con L'Aquila, l'avevo invitato: Morricone amava moltissimo la nostra città, qui aveva tenuto uno dei suoi primi concerti, all’epoca già famosissimo ma restio a salire sul palco: diventerà poi un fenomeno mondiale anche come performer. Basti dire che tre anni fa sono andato a trovarlo a Parigi, in occasione di un suo concerto: 15mila persone si alzarono in piedi ad acclamarlo. Una vera pop-star. Un artigiano della musica, un uomo illuminato, un cuore enorme, persona umile, amante della musica cui ha dedicato la sua vita e che nutriva un grande affetto per L’Aquila".

Emozione, in Piazza Duomo, anche per Bruno Carioti, alla prima uscita pubblica da presidente dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese. "E’ una emozione forte essere alla guida di una Istituzione prestigiosa come la Sinfonica abruzzese, che conosco quasi da quando era in fasce: sono arrivato all’Aquila nel ’77 come docente del Conservatorio e l’ISA muoveva i suoi primi passi. Ma è una emozione altrettanto forte, e forse anche di più, che col concerto di stasera si è ricominciato a fare musica dal vivo, in presenza, dopo il momento terribile che ci lasciamo alle spalle".

L'auspicio è di tornare alla normalità alla quale eravamo abituati, evidentemente, "e che faceva dell’evento pubblico un momento di emozione e condivisione, di godimento del bello. E’ importante tuttavia avere un piano b, se dovesse riproporsi il problema che si è posto alla fine di febbraio; dovremo essere capaci di adottare strategie e modalità diverse da quelle cui siamo abituati e dovremo quindi organizzarci anche mentalmente per affrontare le situazioni che si porranno, in maniera adeguata alle necessità", sottolinea Carioti che in mattinata ha presieduto il primo Consiglio d'amministrazione dell'Ente.

L'obiettivo di mandato è chiaro: "consolidare le posizioni prestigiosissime già raggiunte a livello regionale e nazionale dall'Istituzione Sinfonica Abruzzese e puntare all'internazionalizzazione. Sono convinto che l'esperienza dell'ISA, che ha portato prestigio all’Aquila e all’Abruzzo, possa essere esportata all’estero e diventare bandiera della identità nazionale che si fonda, appunto, sulla cultura e sulla musica in particolare".

Ultima modifica il Giovedì, 09 Luglio 2020 14:47

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