Il 26, 27 e 28 novembre torna Sharper – Notte dei Ricercatori, quest’anno all’Aquila, con 40 eventi, e in altre 12 città italiane con oltre 120 istituzioni di ricerca coinvolte, 300 attività e 500 diversi appuntamenti.
Come ogni anno, Sharper L’Aquila è organizzato dal Comune, dai Laboratori nazionali del Gran Sasso e dal GSSI, col contributo dei fondi Restart che si sommano a quelli stanziati dalla Commissione europea; tanti e qualificati i partner dell’evento, dalla Regione al Parco nazionale del Gran Sasso, dall’Infn all’Inaf fino a Dompé e Leonardo, col contributo delle Forze dell’Ordine e la partecipazione straordinaria della Fondazione Maxxi.
Il programma è stato presentato stamane, in conferenza stampa; ad illustrarlo, Roberta Antolini che è a capo dell’organizzazione sin dal 2014.
Potremo scoprire l’universo in musica, con il rettore del GSSI Eugenio Coccia e con Fernando Ferroni, presidente dell’Infn, viaggiare il sistema solare con l’Osservatorio astronomico, ascoltare la voce della ricerca underground, quella dei Laboratori del Gran Sasso, accompagnati da Neri Marcorè, discutere di cambiamenti climatici e di come agiscono sulle aree polari con l’Ingv. E poi, ci sarà modo di indagare il rapporto tra scienza e arte con il MAXXI.
Speciale attenzione sarà rivolta ai bambini, in particolare a quelli che frequentano le medie e le elementari, con una serie di eventi pensati appositamente per appassionarli alla scienza, tra videogame e supereroi. Ovviamente, verranno illustrate le applicazioni della scienza nella vita di tutti i giorni, approfondendo, per esempio, il lavoro dei supercomputer nello studio della pandemia che stiamo vivendo.
Sono soltanto alcuni dei 40 eventi che saranno fruibili sul sito di Sharper, in diretta e on-demand: dalla prossima settimana, il materiale sarà disponibile in rete per almeno 6 mesi. D’altra parte, l’edizione 2020 di Sharper sarà particolare per l’impossibilità di portare nelle piazze e in strada la ricerca scientifica come d’abitudine.
“Iniziative come Sharper – ha voluto sottolineare il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi - hanno ribaltato e superato la narrazione della città inchiodata al terremoto trasfigurandola, modificandola in meglio nella città della cultura, dell’arte, della bellezza, della scienza e della conoscenza che è alla base di qualsiasi comunità moderna che si rispetti”. Tanto più in epoca di pandemia: “oggi – ha proseguito il sindaco – affidiamo alla ricerca le speranze di poter superare l'emergenza sanitaria”.
“Non possiamo andare in piazza, nelle strade, ma il fatto che si sia riusciti ad organizzare comunque l’evento testimonia che il legame tra il mondo della scienza e della ricerca e il territorio non si è spezzato”, ha aggiunto Ezio Previtali, direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. E’ il segno “che non vogliamo mollare” le parole del rettore del GSSI Eugenio Coccia, “che ci teniamo a creare nuove modalità di comunicazione, divulgazione scientifica e coinvolgimento della comunità. Mai come oggi Sharper ha motivo di esserci”.
La seconda ondata di contagi da covid-19 ha manifestato inquietudini diverse rispetto alla prima: “in primavera, c’era una fiducia largamente diffusa nella scienza, nella saldezza che poteva derivarsi individualmente e collettivamente dalla ricerca scientifica; ora, sono tornati ad emergere dubbi, incertezze, una certa diffidenza verso la scienza. Ecco perché è importante un evento come Sharper”, ha sottolineato il segretario generale del MAXXI Pietro Barrera. “E noi ci siamo come ente di ricerca: tutti i musei, oggi, debbono fare ricerca e il MAXXI ha sempre cercato di caratterizzare l’attività e la ricerca nel rapporto tra arte e scienza”.