Martedì, 13 Maggio 2014 12:06

Rete locale dei Servizi di prossimità: al via progetto da 200mila euro

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Un progetto innovativo. Che finalmente potrà fornire delle risposte ai cittadini che più di altri vivono le difficoltà economiche e sociali del dopo terremoto.

E' stata presentata, stamane, la Rete locale dei Servizi di prossimità: un programma sperimentale, spalmato sui prossimi 12 mesi, su cui il Comune dell'Aquila ha investito 200mila euro. "La costituzione della Rete dei Servizi di prossimità - ha spiegato l'assessora Emanuela Di Giovambattista - è finalizzata a realizzare un network 'Pubblico-Privato sociale associativo', con il coordinamento funzionale del Comune, che sarà di supporto al welfare municipale, in grado di co-progettare e co-gestire servizi e interventi aggiuntivi rispetto ai consolidati 'Livelli essenziali di Assistenza sociale'".

Interventi a bassa soglia, ha sottolineato la referente dell'Ufficio Servizio Psicologico del Comune dell'Aquila Maria Elisabetta Di Cesare, migliorativi della qualità della vita dei cittadini più in difficoltà.

Le attività della Rete hanno lo scopo di realizzare un decentramento nel territorio dei punti di accesso ai servizi sociali, "portando il più vicino possibile ai cittadini - chiarisce Di Giovambattista - sia le risposte, sia l'interfaccia del sistema generale dei servizi, in modo da facilitare la circolazione di informazioni e intercettare bisogni latenti".

L'iniziativa prevede due livelli di sperimentazione: testare, innanzitutto, un modello di integrazione e connessione tra l'attività del Comune e le realtà associative attive sul territorio, così da valorizzare e ottimizzare reciproche risorse e saperi. Attivare, inoltre, percorsi nuovi e condivisi, capaci di fornire risposte articolate e flessibili, soprattutto, a bisogni specifici posti dall'utenza fragile. "Legati in larga parte - sottolinea l'assessora - alla condizione attuale della città in continua trasformazione".

Gli interlocutori privati del network sono stati individuati tra maggio e giugno 2013 con procedura ad evidenza pubblica. Si tratta di 18 organizzazioni che operano nel territorio a livello di volontariato: dall'associazione 'Fraterna Tau' alla '180 amici L'Aquila Onlus', dal 'Bibliobus' ad 'Abitare Insieme', poi 'A.I.S.M.' e il 'Comitato territoriale Arci', la 'Croce Bianca' e la 'Comunità XXIV luglio'. L'elaborazione delle specifiche azioni è il risultato di una concertazione condivisa tra il Comune e le associazioni che hanno inteso aderire al progetto. I contenuti sono stati sviluppati sulla base delle analisi dei bisogni effettuata in fase di programmazione del Piano di zona, aggiornata ed attualizzata evidentemente, nonché sulla base delle specifiche caratteristiche delle associazioni.

Quali saranno i progetti relativi alla prima fase di sperimentazione? "Gli interventi sono suddivisi in tre macro-aree", ha spiegato Di Giovambattista. "Innanzitutto la mobilità sociale, poi i Centri/Interventi per le famiglie, e infine gli Interventi integrativi della domiciliarità. Il Comune dell'Aquila ha investito risorse pari a 200mila euro: 148mila andranno a rimborso delle spese sostenute dalle associazioni per la realizzazione delle attività, 52mila euro invece saranno in capo al Comune per essere messe a disposizione di specifici percorsi di aiuto socio-economico indiretto a favore di famiglie indigenti con minori. Non solo. Metteremo a servizio del progetto risorse umane e materiali, come ad esempio un pulmino per il trasporto sociale dei disabili. Ognuno farà la sua parte, ovviamente. Le associazioni metteranno a disposizione della Rete l'esperienza maturata negli anni, oltre alle strutture e ai volontari".

In sintesi, ecco i progetti previsti.

Mobilità sociale 

  • Sperimentazione di un servizio di accompagnamento a chiamata per anziani soli, delocalizzati a seguito del sisma, con ridotta o compromessa autonomia. Capofila del progetto sarà la Croce Bianca dell'Aquila. Finanziamento previsto: 38mila euro.
  • Centro di coordinamento operativo dei servizi di mobilità sociale, con capofila la Croce Bianca. Finanziamento: 10mila euro.
  • Sperimentazione di un servizio di accompagnamento a chiamata per cittadini adulti disabili o in situazioni di fragilità, in carico ai servizi sociali. Capofila sarà l'A.I.S.M., finanziamento da 11mila euro.

Centri/Interventi per le famiglie

  • Accompagnamento alla nascita e sostegno alla genitorialità per nuclei seguiti dai servizi sociali con bambini da 0 a 3 anni oltre che per donne incinta a rischio. Capofila 'Solidarietà Famiglia', per un investimento di 17mila euro.
  • Rete di supporto a famiglie indigenti con bisogni complessi di intervento psico-sociale e socio-educativo e con la sperimentazione di percorsi protetti di sostegno al reddito, con l'erogazione di buoni acquisto alimentari e diversi, secondo gradualità definite e previo impegni specifici dei beneficiari. Il progetto vedrà come capofila il 'Gruppo di Volontariato Vincenziano' e avrà un finanziamento di 23mila euro per le spese di gestione del progetto, oltre ai 52mila euro espressamente previsti dal Comune quale fondo ulteriore da erogare alle singole famiglie.
  • Sperimentazione di un doposcuola ed attività socio educative per ragazzi in carico al servizio sociale, in obbligo scolastico. Capofila sarà l'Opera salesiana San Giovanni Bosco, finanziamento previsto 19mila euro.
  • Sperimentazione di sportelli telefonici di aiuto ed orientamento per i cittadini in condizioni di fragilità: il numero verde del Filo d'Argento - Auser per gli anziani e uno sportello destinato invece a persone adulte di età inferiore a 65 anni. Capofila: l'associazione '180 amici', con finanziamento da 13mila euro.

Interventi integrativi alla domiciliarità 

  • Interventi integrativi con approccio 'a progetto individualizzato' per persone delocalizzate e isolate, con ridotte autonomie personali. Capofila l'Auser, finanziamento da 17mila euro.

"Sottoscritto il protoccolo - ha concluso l'assessora Di Giovambattista - si procederà ora alla stipula delle specifiche convenzioni e la cittadinanza sarà informata delle modalità di accesso dei servizi. Come ovvio, parte dei progetti prevederà una domanda da parte degli interessati, parte sarà invece rivolta a persone o famiglie già in carico al Servizio sociale".

Ultima modifica il Martedì, 13 Maggio 2014 12:30

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