Lunedì, 18 Gennaio 2021 16:55

Capitale della cultura, il Pd: "L'Aquila ha bisogno di fare di più e meglio"

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"Non possiamo che essere dispiaciuti per la mancata nomina dell'Aquila a Capitale italiana della cultura, mentre ci complimentiamo con Procida per il riconoscimento ottenuto e ringraziamo chi si è speso per portare avanti il progetto di candidatura. Quando, subito dopo il sisma del 2009, fummo chiamati a immaginare una visione su cui ricostruire e ripensare la città e il suo territorio, grazie alle preziose indicazioni contenute nello studio OCSE, identificammo proprio nella cultura un pilastro su cui basare la rinascita dell'Aquila".

A dirlo sono la segretaria del Partito democratico dell'Aquila, Emanuela Di Giovambattista, e i consiglieri Stefano Palumbo e Stefano Albano che rivendicano come negli anni di amministrazione del centrosinistra L'Aquila abbia visto nascere "una serie di progetti di rilevanza nazionale o internazionale nel campo della cultura: dal festival del jazz (che è diventato permanente grazie al successo di pubblico che superò le migliori aspettative) alla sede distaccata del MAXXI (che aprirà appena l'emergenza covid lo consentirà e ospiterà opere e mostre di importanti artisti contemporanei italiani e stranieri), dai Cantieri dell'immaginario, l'appuntamento che ogni mese di luglio porta contenuti artistici di grande livello in città, ai fondi Restart, grazie ai quali è stato possibile organizzare i tanti eventi culturali".

Nel post sisma, aggiungono i dem, "L'Aquila è divenuta un laboratorio dove sperimentare idee nuove, proprio come accadde col Festival della partecipazione, un evento di rilevanza nazionale che purtroppo l'amministrazione attuale non ha voluto trattenere in città, lasciandolo in eredità a Bologna. Un gesto di miopia degenerato in cecità con l'ostruzionismo al Festival degli incontri, culminato nel suo fallimento, che avrebbe invece potuto regalare alla città un grande evento con scrittori, musicisti e attori di rilievo. Una pagina nera della rinascita culturale aquilana quella scritta dal sindaco Biondi, con una polemica dai contorni grotteschi, e un imbarazzo a cui la città non meritava di essere sottoposta".

La capacità di fare dell'Aquila un polo culturale di riferimento in Italia passa soprattutto dalla capacità di attrarre, fare squadra, e non respingere. "Non a caso "la cultura non isola" è il titolo del progetto con cui Procida ha vinto. La chiusura e l'avversione verso alcune realtà, manifestatesi negli ultimi anni in diverse occasioni, rappresentano purtroppo un ostacolo alle tante potenzialità che il nostro territorio sarebbe in grado di esprimere non solo in ambito culturale ma anche nei settori delle nuove tecnologie, dell'alta formazione e del turismo. L'Aquila è una città che nella cultura affonda le sue radici ma che nell'innovazione e nella rigenerazione alimenta ed arricchisce la sua storia. Lo dimostra da ultimo il dibattito che si sta sviluppando attorno all'auditorium di Renzo Piano, anche quello un tassello dell'idea di città immaginato nei momenti più bui e divenuto punto nevralgico dell'attività culturale cittadina di questi anni".

L'Aquila ha ancora le potenzialità per ambire ad essere capitale italiana della cultura - concludono Di Giovambattista, Palumbo e Albano - "ma ha bisogno di fare di più e meglio. Se alle prossime elezioni saremo chiamati nuovamente ad amministrare la città, faremo del nostro meglio per farne un perno centrale dell'identità aquilana e meritare così questo ambizioso titolo".

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