Giovedì, 05 Giugno 2014 10:56

'Le Cicogne', il successo del portale che trova le baby-sitter. Tra le start-upper anche un’aquilana

di 

L’intuizione è semplice: creare un portale che dia la possibilità di mettere in contatto genitori che hanno bisogno di aiuto per i loro figli con ragazze e ragazzi che lavorano come baby-sitter. In altre parole, creare un punto di incontro tra domanda e offerta attraverso la rete.

Nasce così "Le Cicogne", start up tutta al femminile, che in poco più di un anno, è diventata la più nota neo-impresa per i servizi di baby-party, teen-taxi e di aiuto nello svolgimento dei compiti a casa. A creare la start up due anni fa, sono state tre ragazze, oggi ventiseienni: Monica Archibugi, Giulia Gazzelloni e l’aquilana Valentina Tibaldo. Sono loro a gestire il portale e ad incontrare personalmente le candidate baby-sitter, che vengono poi selezionate per il lavoro.

È stata proprio Valentina, che nel 2011 si è trasferita dall’Aquila a Roma, a spiegarci come è nata l’idea della start up. “Monica lavorava come baby-sitter presso una famiglia. Accompagnava i bambini a fare sport e li riportava a casa. Si è creato allora un passaparola tra mamme che avevano bisogno dello stesso servizio. In poco meno di un mese, Monica si è ritrovata a gestire il lavoro di 50 baby-sitter che metteva in contatto con chi ne aveva bisogno”. Da qui l’intuizione: trasformare il passaparola in impresa. Monica inizia a frequentare il corso inter-universitario InnovAction Lab che prepara all’ avviamento di una start up. Incontra Giulia e Valentina e insieme danno forma all’idea iniziale. “Alla fine del corso – ci spiega Valentina - la nostra idea di impresa ha ottenuto il terzo posto nella competizione nazionale. Abbiamo allora portato avanti il progetto e fatto domanda presso Luiss enLabs, un acceleratore di impresa supportato da un fondo d’investimento, ottenendo un finanziamento di 50.000 euro. Ora lavoriamo qui a tempo pieno”.

Il complesso mercato del lavoro, però, lascia poco spazio, in termini di remunerazione, alle nuove idee su cui si basano le start up. E alle difficoltà iniziali legate alla pesante burocrazia italiana, sono poi subentrate le problematiche legate alla produzione del reddito. “Inizialmente la burocrazia non ci ha aiutate. Ma fare parte di un acceleratore è stato vantaggioso. Il supporto che ne deriva non è solo di tipo economico, ma soprattutto organizzativo. La costituzione vera e propria dell’impresa, quindi, non è stata poi particolarmente problematica. Le difficoltà sono più legate al fatto che la start up, basandosi per definizione su un’idea innovativa, deve riuscire ad inserirsi al meglio nel mercato del lavoro. E per i primi anni il basso fatturato è quasi fisiologico. L’idea però, è molto valida, per questo l’acceleratore ha investito su di noi e sta riscuotendo un grandissimo successo”.

In effetti le tre ragazze sono ormai il punto di riferimento nel settore non solo a Roma, ma anche a Milano, da quando una delle tre start-upper si è trasferita lì a vivere. E siamo pronti a scommettere che presto riusciranno a fornire il servizio anche in altre città. 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Giugno 2014 11:04

Articoli correlati (da tag)

Chiudi