A qualche ora dal fischio d'inizio dei Campionati del mondo di calcio, nelle città brasiliane le manifestazioni di protesta non accennano a placarsi.
In strada già un anno fa, in occasione della Confederation Cup, i movimenti brasiliani imputano al Governo le spese faraoniche sostenute per l'organizzazione dell'evento, rimarcando le enormi difficoltà che vivono ogni giorno milioni di cittadini.
Il Brasile, in vista della Coppa, ha investito in maniera imponente per rinnovare o costruire nuovi stadi, alloggi e infrastrutture capaci di accogliere sportivi e turisti. In contesti però dove sono ancora enormi i problemi di alfabetizzazione, sanità pubblica, diritto alla casa. Per queste ed altre ragioni, si è cominciato a sentire per tutto il paese lo slogan "Não vai ter Copa".
E c'è il timore che il massiccio schieramento di forze di polizia messo in campo dalla presidente Dilma Rousseff per evitare tafferugli possa degenerare in violenza indiscriminata.
Proveremo a capire cosa sta davvero accadendo in Brasile, alla vigilia del Mondiale: mercoledì 11 giugno, alle 18, al Circolo Arci Querencia in Piazza d'Arti si terrà un incontro con Adriano Campolina, Ceo di ActionAid International, organizzato da ActionAid e NewsTown.
Figlio di agricoltori, con un passato da piccolo coltivatore, Adriano Campolina si è laureato in Agronomia. È stato ed è un attivista per il diritto al cibo e alla terra. Ha lavorato nel Centro Studi del Sindacato dei Coltivatori ed è stato Consigliere di Lula, ai tempi in cui era ancora deputato del Partido dos Trabalhadores, per le questioni legato all’accesso alla terra. Dal 2003 al 2005 ha coordinato la Campagna Internazionale di ActionAid sul diritto al cibo. Dal 2005 al 2010 è stato Direttore delle Americhe di ActionAid International. Dal 2010 al 2013 Direttore di ActionAid Brasile. Dal 1 aprile 2014 è CEO di ActionAid International.
Un appuntamento assolutamente da non perdere.