Si è tenuta stamane l’inaugurazione della fontana di Porta Bazzano.
Dopo il restauro della “montanina” e di piazza IX martiri, il Rotary Club L’Aquila - con la presidenza della dottoressa Marisa D’Andrea, in collaborazione e con il sostegno dei club di Mariemont (Belgio) e Linselles (Francia) - è intervenuto ancora una volta restituendo alla nostra città un frammento di storia civica e di bellezza artistico-monumentale.
Il restauro della Fontana (come quello di piazza IX martiri) è stato eseguito con estrema maestria dalla società Gavioli restauri, una tra le realtà nazionali più prestigiose nel campo del recupero architettonico e artistico. "La fontana era in stato d'abbandono e aveva lacune anche dal punto di vista funzionale; abbiamo cercato di ripristinare sia la patina esterna sia la fruibilità", ha spiegato a newstown il dottor Massimiliano Metri; "in questo caso, abbiamo fatto un intervento anche sulla muratura retrostante per contestualizzarla con l'avvenuto restauro dei palazzi che fanno da cornice".
Sono stati utilizzati materiali esenti da cemento per limitare al massimo la migrazione dei sali solubili; "per la vasca, invece, è stato utilizzato un particolare prodotto già usato per fontane più importanti ma non per questo diverse matericamente, come la fontana della Barcaccia a Roma, utilizzando materiali innovati ma rispettosi del contesto storico". Per la pulitura, "abbiamo cercato di mantenere la patina del materiale lapideo, effettuando diversi tipi di pulitura, tra cui una pulitura chimica con impacchi supportanti e con particolari additivi, e una pulitura manuale, meccanica, utilizzando strumenti aeroabrasivi di precisione".
"La fontana di Porta Bazzano si trova in una posizione seminascosta poiché incastonata nel muro di sostegno posto all'inizio di Costa Masciarelli, eppure la piazzetta nella quale è collocata era la prima che si incontrava entrando nella città dell'Aquila dalla monumentale Porta Bazzano", hanno spiegato l’arch. Antonio Di Stefano (Soprintendente ad interim della Soprintendenza per L’Aquila e i comuni del cratere) e la Prof.ssa Ada D’Alessandro, storica medievista. "L'importanza di questo accesso era evidente poiché, insieme a Porta Barete, esse erano gli unici accessi del circuito murario dotati di antiporta. Sappiamo infatti dalle fonti storiche che Re Carlo d'Angiò con quattro cavalieri, superata l'antiporta di San Matteo (ora scomparsa) e la porta che ancora oggi vediamo, fosse entrato in città prima di affrontare lo scontro con Corradino di Svevia. Il sovrano veniva a chiedere aiuto agli aquilani e secondo Buccio di Ranallo l'aiuto ci fu".
I fatti storici successivi sono noti; la battaglia nell'agosto 1268 presso i Piani Palentini, immortalata nei versi del poeta Dante ("ove sanz'arme vinse il vecchio Alardo"), decretò la vittoria delle truppe francesi e la parola fine per l'antica dinastia degli Hohenstau - fen.
Sempre da Porta Bazzano, il 29 giugno 1493, la regina Giovanna d'Aragona, seconda moglie di re Ferrante, entrò all'Aquila. Le fonti descrivono la meravigliosa accoglienza riservatale con ventiquattro dame vestite di seta disposte su palchi che si esibivano in balli mentre dalle finestre del borgo venivano esposti meravigliosi arazzi.
La fontana è raffigurata in diverse cartografie storiche del Seicento ma esse non ci consentono di ricostruirne l'aspetto originario poiché si tratta di una rappresentazione simbolica della fonte; tuttavia, confrontando l'immagine con quelle relative ad altre fontane che ancora oggi conservano l'aspetto monumentale originario possiamo facilmente dedurne l'importanza. Del resto, oggi come allora, oltrepassata Porta Bazzano, quest'area costituiva per il visitatore il primo sguardo sulla magnifica citade e le acque della fontana un piacevole ristoro per chi aveva compiuto il viaggio.