La musicista romana Lili Refrain torna all’Aquila per presentare il suo quarto album ULU. L’appuntamento è alle 20.30, nello spazio autogestito di Casematte (ex ospedale psichiatrico).
La serata inizierà alle 19.30 con il live dei Temporali e Kompz Dj Set.
Lili Refrain è una musicista, solista, compositrice e performer romana molto nota all'ambiente underground italiano più sperimentale. Negli ultimi anni la sua attività artistica si è manifestata in tutta Italia e in Europa con moltissimi live e quattro dischi con i quali ha ricevuto eccellenti critiche di settore.
Il progetto Refrain, iniziato nel 2007, nasce appunto come dice il nome, dalla sovrapposizione per strati, una ripetizione continua, un mandala di stili differenti che spaziano dalla psichedelia, al metal, alla lirica fino ai suoni più tribali, più radicati alla terra e che alla terra invitano a riconnettersi attraverso una ripetizione circolare che fissa l'esperienza e lascia il tempo della sua elaborazione.
ULU (che sta portando in tour) è il quarto album della Refrain, è il successore di kawax uscito nel 2013, album molto cerebrale che attraverso la psichedelia del suono celebra le tempeste dell'animo, fonte continua di ispirazione e rinascita. Tutti gli album della Refrain si può dire che sono fondamentalmente un diario di bordo di quello che succede nella vita dell'artista, i suoi sogni e la parte onirica sono estremamente intrinsechi in tutto ciò che compone. Dal primo album omonimo del 2007, poi “9” del 2009, fino in Kawax del 2013, gli strumenti coinvolti sono chitarre elettriche, acustiche, voci e ovviamente la loop-station, protagonista indiscussa di tutto il progetto Refrain che grazie alla circolarità del suono disegna un contorno nel quale racchiudere l'esperienza profonda di tutti i suoi live. Non è presente null'altro se non campanelli e ogni tanto linee semplici di timpano per sopperire alla ritmica che fino ad allora era fatta sbattendo le mani sui magneti della chitarra o sul microfono.
Con ULU invece, oltre agli strumenti suddetti e alle percussioni del timpano, entra anche il sintetizzatore per riuscire ad avere una più vasta gamma di frequenze più profonde e inesplorate sia a livello sonoro che inconscio, uno spazio dove non c'è saturazione disordinata e quindi controllo del movimento dei pensieri caratteristica della contemporaneità, ma spazio dove può avvenire una vera e onesta comunicazione tra la parte più remota di noi e l'esterno. È un lavoro diverso dai precedenti album perché nasce direttamente sul palco e non in sala o in casa,è un live nato durante i viaggi delle tournée, momenti in cui l'unico luogo stanziale dove potersi fermare ed elaborare le esperienze raccolte, diventa il palco. Nasce sui passi della strada battuta che non è un punto di arrivo, è bensì solo l'inizio di un cammino che porta a zone più inesplorate, territori che non si conoscono dove la strada non è battuta per niente, territori trasformati e riprodotti musicalmente, spiritualmente e artisticamente e così, la sua esibizione live, diventa una sorta di persuasione, un invito a oltrepassare quel conosciuto al quale tanto ci aggrappiamo.
È questo che sono i live della Refrain, delle catarsi sonore e spirituali che ogni partecipante non può esimersi dall'attraversare.