Il Comune di Pizzoli ha concesso il titolo edilizio necessario per iniziare i lavori di demolizione e ricostruzione del rifugio 'Antonella Panepucci Alessandri', il primo dell'intero Appennino - e tra i pochissimi sul territorio nazionale - accessibile a tutti.
A darne notizia sul sito del Cai L'Aquila è il presidente Vincenzo Brancadoro.
"Nel 2018, all’inizio del primo mandato dell’attuale Consiglio Direttivo - spiega Brancadoro - uno degli obiettivi più urgenti, importanti e sentiti riguardava la riqualificazione dei rifugi della Sezione. Compito non facile e impegnativo, poiché richiedeva una grande mole di lavoro, di energie e di denaro; compito comunque indifferibile, a causa del degrado che le strutture in quota subiscono nel tempo".
Per quanto riguarda il rifugio 'Antonella Panepucci Alessandri' il percorso intrapreso, già dall’inizio dichiaratamente improntato alla massima trasparenza, ha visto realizzarsi un’idea progettuale innovativa, "grazie a una procedura di selezione che ha letteralmente 'fatto scuola', raccogliendo il plauso della Presidenza Generale del Club Alpino Italiano, che contribuisce in modo significativo – come anche per il 'Garibaldi' – alla spesa necessaria", rivendica Brancadoro.
Dopo aver definito ogni aspetto progettuale, "si è dato inizio alla fase operativa, con la presentazione alle Amministrazioni locali e agli Enti preposti del progetto e delle richieste di autorizzazione. Non voglio dilungarmi sugli aspetti tecnici, per me complessi oltre il limite: posso solo dire che hanno impegnato duramente le migliori energie e competenze della Sezione".
Come detto, il comune di Pizzoli ha concesso il titolo edilizio necessario per iniziare i lavori. "Il nuovo 'Antonella', caro a tutti coloro che ne ricordano il sorriso o che – semplicemente – hanno goduto della profonda bellezza della natura che ospita il rifugio, avrà una particolarità, che merita menzione: grazie all’accurata progettazione universale (Universal Design), alle strategie costruttive mirate, grazie soprattutto ai preziosi suggerimenti ricevuti dalle Associazioni che hanno a cuore i temi legati alla disabilità motoria e sensoriale, il rifugio avrà i suoi spazi, esterni e interni, accessibili per chiunque, dagli ingressi per le camere all’altezza dei letti, dagli spazi per i servizi ai percorsi sensoriali per gli ipovedenti".
Non solo: "i sentieri di accesso al rifugio saranno percorribili con le 'Joëlette' (dal nome della guida alpina Joël Claudel che ha progettato il primo prototipo per suo nipote), una carrozzella da fuoristrada a ruota unica che permette la pratica dell’escursionismo alle persone con disabilità motoria, bambini o adulti, con un’esperienza di squadra vissuta insieme agli accompagnatori. Un concentrato di tecnologia e di rispettosa delicatezza, dedicato, pensato, realizzato, con il rispetto e l’attenzione di cui ogni essere umano ha diritto. Sarà una gioia profonda poterlo inaugurare, al termine dei lavori di demolizione e ricostruzione".
Brancadoro, dunque, fa il punto sugli altri rifugi della sezione: "per quanto riguarda il 'Garibaldi', il cammino per la ristrutturazione è giunto a un traguardo importante, con l’inizio dei lavori nella parte interna del rifugio, con il rigore e la doverosa attenzione che un intervento su un edificio così antico e pieno di storia richiede. Per il 'Bafile' sono stati effettuati i rilievi preliminari, dando inizio – anche in questo caso – a un iter ambizioso che vedrà il completo rinnovamento della struttura".