In attesa che il Centro storico torni "dov'era", Anna Giuliani e suo marito Maurizio il loro negozio di frutta e verdura l'hanno chiamato così, come iniziano le favole: "C'era una volta la bancarella di Piazza Duomo".
Dal marzo scorso infatti quella bancarella sta dentro le mura di un piccolo locale del Torrione, tra la panetteria e il macellaio, in uno spicchio di quartiere vivo, con tante attività aperte una dopo l'altra lungo i marciapiedi e le persone che hanno motivo di girare e comprare, tra un caffè e un incontro casuale.
"Anche se ci fosse la possibilità, in Piazza adesso non ci tornerei perché in Centro abita troppa poca gente e la frutta pesa" precisa Anna mentre un'altra cliente si unisce al nostro capannello, possibile nel tempo più dilatato dei piccoli market.
Ma gli aquilani vanno ancora nei piccoli negozi alimentari o fanno la spesa solo nei supermercati? "Gli aquilani sono stufi di comprare prodotti confenzionati e di fare le file" risponde sicura Anna.
"Sarà anche una questione di abitudini..." considera la cliente che ha l'aria di essere un habitué del frutta e verdura 'C'era una volta..."
Eppure nel negozio - come ammette la titolare - vengono ugualmente giovani e meno giovani, segno che più che una semplice abitudine la propensione a preferire i piccoli market è anche una questione culturale radicata nel territorio.
"Ho anche ritrovato molti clienti che prima venivano alla bancarella del Centro Storico" aggiunge Anna. D'altronde quel nome così azzeccato sull'insegna verde fuori il suo negozio, tende proprio a ricercare ora, la fidelizzazione di un tempo. E l'idea ha avuto anche un seguito: un'altra ex bancariella di frutta e verdura da poco si è trasferita in Viale della Croce Rossa col nome "Piedi Piazza".
Anna ma perché non è andata al mercato di Piazza D'armi? "Meglio qui" risponde senza scendere troppo nei particolari - comunque la bancarella mio marito ce l'ha ancora. Pronta all'uso".
Per ora quell'insegna con la foto in bianco e nero sbiadita e il claim all'imperfetto "c'era una volta", risulta un'efficace comunicazione di marketing che storicizza il mercato di Piazza Duomo. Che un giorno certamente tornerà ai suoi splendori, ma per ora resta più simile a una favola.