Giovedì, 10 Luglio 2014 10:32

Porta Barete, si attende la Soprintendenza. Verrà apposto il vincolo?

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409 voti. Porta Barete è il 'luogo del cuore' abruzzese ad oggi più votato sul sito del Fai, Fondo Ambiente Italiano, che ha lanciato il 13 maggio - e fino al 30 novembre - la settima edizione del censimento nazionale che chiede a tutti di segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare. Il progetto ha l’obiettivo di coinvolgere concretamente tutti i cittadini, di qualsiasi età e nazionalità, di sensibilizzarli nei confronti del nostro patrimonio artistico e paesaggistico e di favorire l’aggregazione e la collaborazione fra comunità e istituzioni al fine di proteggere e valorizzare tale patrimonio.

Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle migliaia di segnalazioni raccolte: 45 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno restituito a molti luoghi la bellezza originale. Tra gli altri, il restauro della Fontana delle 99 Cannelle

Porta Barete precede nella speciale 'classifica' abruzzese il Castello Piccolomini di Ortucchio, la Fontana Civitanova di Lanciano, il Faro di Punta Penna di Vasto, l'Abbazia Cistercense di San Benedetto in Perillis. E' al 55esimo posto assoluto, su 217 luoghi del cuore censiti in giro per l'Italia.

A raccontare che - a nove giorni dall'atteso pronunciamento della Soprintendenza che dovrà decidere se apporre o meno il vincolo di interesse all'antemurale - il fermento dei tanti aquilani che si sono mobilitati per restituire alla città Porta Barete si sta manifestando anche sul sito del Fai.

Intanto, Antonello Buccella - il tecnico informatico che ha approntato una serie di ricostruzioni graficizzate di quel che potrebbe essere la soluzione dello spinoso problema urbanistico della zona di Santa Croce e dell’antemurale - ha inteso rendere pubblica una delle possibili varianti virtuali di recupero, già discussa in realtà nel novembre 2013 e oggi riproposta da un altro punto di vista [nella foto].

"Come si vede in questa elaborazione virtuale del febbraio 2014, che tiene conto della cessione del triangolo edilizio accanto a Via Roma dichiarata in precedenza da Berardino Del Tosto, si tratta sempre della soluzione di compromesso che mons. Antonini aveva proposto già nel novembre 2013 dopo aver appreso che, al contrario di quanto egli supponeva nel 2010, sia l’immobile Del Tosto sia quello del civico 207 di via Roma per ragioni diverse sarebbero rimasti sul medesimo sito pre-sisma", sottolinea Buccella.

"Questa soluzione avrebbe permesso di recuperare al completo le mura e le due torri della piazzetta d’armi interna, ed al contempo avrebbe consentito la già autorizzata ricostruzione del caseggiato al suo posto. Unico benemerito regalo che ne sarebbe conseguito in favore della Città era la liberazione dell’intorno del fabbricato dal terreno di riempimento, consentendo quindi la convivenza del civico 207 con l’importante angolo di storia aquilana riscoperto attorno".

Si sarebbe così potuto riaprire al transito pubblico ed alla fruizione lo spazio sufficiente di pomerio interno per restituire al godimento cittadino la storica fortificazione d’ingresso Ovest della Città, spiega Buccella. "Evidentemente, condizione necessaria ad ottenere quanto appena detto era anche l’eliminazione del terrapieno di Via Roma, riabbassata (non eliminata) alla sua quota originaria. Oggi - continua Buccella - dopo lo scavo archeologico le cose si sono complicate. Il torrioncino interno scoperto sul retro dell’antiporta, che non si conosceva, si è rivelato distare appena solo un metro dal fabbricato".

Si domanda Buccella: cosa si deciderà di fare? "La delocalizzazione, come auspicato da tanti cittadini sulla stampa, sul web e in alcuni sondaggi? Oppure la ricostruzione del caseggiato, riadattato e ben integrato all’area riscoperta? In ogni caso, per il bene della Città, rendiamoci tutti conto della grande occasione che si verrebbe a perdere se nel caso di Porta Barete – e in altri successivi – non si riuscisse a trovare una valida soluzione, che sappia rivalutare il nostro patrimonio storico, (rispondendo ai migliori canoni dell’estetica e della funzionalità) tenendo comunque in considerazione e soddisfacendo, sia i diritti dei privati che quelli dei cittadini".

 

Ultima modifica il Giovedì, 10 Luglio 2014 20:05

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