Per celebrare il giorno del ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe, Regione Abruzzo e Comune dell'Aquila hanno organizzato un evento, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, che si terrà all'Auditorium del Parco dell’Aquila.
Presenzieranno il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, l’assessore regionale all’istruzione, Pietro Quaresimale, e la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza.
'Ricordo Storia Futuro', questo il titolo dell'incontro, si propone come un "momento di confronto, di dialogo e di partecipazione riservato alle istituzioni scolastiche con uno spazio dedicato alla musica e al teatro, in occasione della giornata proclamata solennità civile nazionale italiana nel 2004. L’obiettivo è quello di coinvolgere le giovani generazioni al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia vissuta da migliaia di italiani e delle moltissime vittime delle Foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani e dalmati nel secondo dopoguerra".
Qui sta il punto.
Con che taglio si intende rinnovare la memoria di ciò che avvenne?
Sono previsti contributi in video di Simone Cristicchi, cantautore, scrittore e autore di “Magazzino 18”, e di Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio, con la partecipazione di Edoardo Sylos Labini, attore e fondatore di CulturaIdentità.
Di CulturaIdentità ci eravamo già occupati all'inizio di febbraio del 2021 per la decisione della Giunta comunale dell'Aquila di aderire al circuito de 'Le città identitarie' proposto dall'associazione culturale.
Ma di cosa stiamo parlando esattamente?
A leggere lo statuto, "CulturaIdentità" nasce per “la valorizzazione, l’approfondimento, la sensibilizzazione, la promozione, la diffusione e la tutela della cultura italiana (nella sua accezione più vasta) e dell’identità del popolo italiano, con particolare riferimento ai valori, alle radici, alle tradizioni, alla storia, alla società, al patrimonio storico, artistico e culturale nazionali e all’italianità”.
A sostegno del progetto, dal febbraio 2019 viene editata una rivista mensile di 32 pagine - #CulturaIdentità, appunto - diffusa con 'll Giornale' ma acquistabile anche separatamente, diretta da Alessandro Sansoni, che raccoglie le firme di alcune personalità della cultura della destra italiana: da Marcello Veneziani a Pietrangelo Buttafuoco (presidente del Tsa), da Marcello de Angelis a Vittorio Sgarbi fino a Diego Fusaro e Giordano Bruno Guerri.
Sfogliando il manifesto fondativo dell'associazione, si legge che l'intenzione è "liberare la cultura dal regime di menzogne del politicamente corretto, dalle soggezioni conformiste della lobby radical chic e dalla globalizzazione dei cervelli"; alla proposta di detassare la cultura, "sottraendola alla burocrazia tassatrice e oppressiva", si accosta l'idea della 'italianizzazione' che significa favorire, incentivare, premiare "il ritorno in Patria degli intelletti italiani dispersi all’estero per costrizioni economiche".
Con l'esigenza, richiamata, di "sovranizzare" la cultura: "restituiamo la propria storia a ogni gente, lottiamo per la sovranità di tutti i popoli senza divario di stirpe, di lingua, di classe, di religione", l'idea.
Gli aderenti rifiutano "il finto umanitarismo livellatore, eterofobico. Difendiamo la persona - leggiamo ancora dal manifesto fondativo - la famiglia dal suo inviolabile domicilio rivendicando con forza la legittima difesa".
Oltre a Sylos Labini, all'iniziativa di domani parteciperà anche Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio.
Merlino non è uno storico bensì un esponente politico, con incarichi apicali in Fratelli d'Italia; è autore della graphic novel "Foiba rossa" che racconta la storia di Norma Cossetto. Un libro, il suo, duramente contestato dall'Istituto Parri che ha criticato le inesattezze storiche della trama, peraltro riconosciute e giustificate con esigenze narrative, oltre che certi aspetti particolarmente truculenti della narrazione.
Roberto Pietrobon, su il Manifesto, ha tacciato l'opera di revisionismo citando, tra l'altro, l'allora consigliere regionale del Piemonte Marco Grimaldi che contestò, nel febbraio 2020, l'iniziativa dell'assessora alla Istruzione Elena Chiorino (anche lei di Fratelli d'Italia) che decise di distribuire il volume nelle scuole, sottolineando come il fumetto avesse "una scarsissima aderenza storica" ai fatti, "dal passato mitico puramente italico dell’Istria, con la presenza slava, pur millenaria, completamente rimossa, o la riproduzione di una falsa ordinanza di pulizia etnica anti-italiana firmata dall’imperatore austriaco Francesco Giuseppe e a un falso ordine di Tito che avrebbe ordinato di cacciare gli italiani dall’Istria".
Il fumetto, presentato in questi mesi nelle sedi di CasaPound di tutta Italia, è stato pubblicato dalla casa editrice Ferrogallico, che così si defiisce: "Ferrogallico è l’inchiostro usato in Europa fin dalla notte dei tempi. Da Roma antica, per tutto il Medioevo, fino all’avvento dei pigmenti di 'China', il Ferrogallico rappresentò l’inchiostro nero per eccellenza. Realizzato partendo dalle 'galle' di quercia e dal solfato di ferro, il Ferrogallico aveva il potere di penetrare profondamente nelle fibre della carta, risultando pressoché indelebile. Gli amanuensi medievali trascrissero la cultura antica usando il Ferrogallico, salvando così dall’oblio le radici stesse della nostra Civiltà. Ferrogallico Editrice prende il nome da questo nobile amico degli antichi scrittori e disegnatori d’Europa. Creiamo fumetti d’autore, graphic novel e opere di graphic journalism. La nostra missione è tramandare memorie, personaggi e storie sui quali grava il velo di silenzio del conformismo culturale, del 'politicamente corretto'".
In una intervista, i fondatori hanno chiarito di avere "una connotazione identitaria più che politica nel senso stretto del termine. Semplicemente, la nostra è una visione delle cose differente da quella predominante, globalizzante. Non raccontiamo solo storie 'italiane' - abbiamo appena pubblicato, per esempio, la biografia per immagini di Massoud, comandante afgano, il leone del Panjshir - ma il punto di vista è sempre nazionale, identitario, di rispetto per differenze e peculiarità, antitetico al pensiero dominante dell'uomo unico globale. Non c'è appartenenza politica ma linea editoriale".
"Apprendiamo con sconcerto che il Comune dell’ Aquila e la Regione Abruzzo, senza alcun rispetto per le istituzioni storiche, per le vite di chi non c’è più e per la veridicità dei fatti si sono fatti promotori di un evento, in occasione della giornata del ricordo, totalmente di parte, ai fini di strumentalizzare biecamente il dolore e la sofferenza di chi ci ha preceduto", l'affondo dell'Anpi dell'Aquila. "La cosa più grave è che ciò avvenga in un evento che coinvolge le scuole e le studentesse e gli studenti. La scuola è il luogo dell’istruzione e dell’apprendimento, non è accettabile che venga coinvolto in conferenze in cui tra i relatori non sono presenti storici che devono necessariamente inquadrare storicamente i fatti avvenuti garantendo la qualità dell’interpretazione e dell’insegnamento".
Anpi giudica gravissimo, poi, che tra i partecipanti ci sia Emanuele Merlino; "l’iniziativa vede anche la presenza dell’attore Edoardo Sylos Labini fondatore del movimento Culturaidentità vicino a Fratelli d’Italia. Come Anpi non accettiamo passerelle di partito sui corpi di chi non c’è più, non accettiamo le sirene che gridano 'allora le foibe', non accettiamo le barricate e la faziosità sulle tragedie del passato, non accettiamo che le scuole vengano coinvolte in eventi di pseudo propaganda. Ma soprattutto non accettiamo che fascisti e parafascisti vengano invitati dal comune per parlare dinanzi alle studentesse e agli studenti alla stregua di storici".
Di qui, "l'appello alla responsabilità delle scuole, dei presidi, dei docenti, delle studentesse e degli studenti, e di tutte le famiglie affinché questa strumentalizzazione non venga permessa. Facciamo a loro un appello a disertare un evento fazioso, propagandistico e lontano da una ricostruzione storica obbiettiva Inoltre ci impegnano ad affrontare a giornata del ricordo con un approccio storico e di analisi ricordando che ogni morte ha in se un qualcosa di sacro, che ogni tragedia colpisce il cuore di ogni uomo ed è proprio per questo che è indegno ed impietoso prestarsi ad un tifo da stadio utilizzando tali tragedie".