E’ cominciata martedì 7 giugno e continuerà fino a domani, mercoledì 15 giugno, la residenza di due artiste ucraine, Anastasiia Romanova e Anna Stativa, a San Demetrio ne’ Vestini, ospiti dello Spazio Nobelperlapace dove, con il supporto e la collaborazione dei ragazzi del territorio, realizzeranno e documenteranno un’opera su un muro esterno dell’Istituto Comprensivo “Cesira Fiori”, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di San Demetrio.
Arti e Spettacolo, che gestisce lo spazio teatrale nel comune vestino dal 2009, aderisce così al progetto MIR-residenze per la pace, che comprende ventisette residenze italiane dedite alla innovazione e ricerca dei linguaggi nel campo dell’arte performativa.
Questa rete nazionale di solidarietà ospita in queste settimane dieci artisti in fuga dall'Ucraina.
Così Giancarlo Gentilucci, direttore artistico di Arti e Spettacolo: “Abbiamo una lunga esperienza nel campo delle residenze artistiche. Abbiamo imparato ad accogliere e a metterci a disposizione degli artisti che arrivano nel nostro teatro. Questa volta abbiamo immaginato, insieme all’Amministrazione Comunale di San Demetrio, un percorso artistico diverso, fuori dal palcoscenico, nelle strade e a contatto con i ragazzi: è proprio nella possibilità di scambio fra chi ospita e chi arriva che si nasconde la forza delle residenze, la loro ricchezza. Ogni artista che visita la nostra realtà lascia qualcosa di suo di cui noi facciamo esperienza e tesoro. Questa volta sarà tutta la comunità a beneficiare della presenza di due artiste in fuga dalla guerra alle quali abbiamo il dovere di garantire, per quello che possiamo, un periodo di serenità e accoglienza”.
Grazie allo stimolo di IETM (il più articolato network di arti performative), e all’aiuto fattivo di Artists at risk e Ukraine Cultural Foundation che hanno contribuito alla indispensabile funzione di promozione del progetto in Ucraina, si è sviluppato un articolato programma di residenze in grado di ospitare gli artisti ucraini anche in Italia. La forza del modello italiano di residenza è sempre stato quello della diffusione capillare sui territori e nella stretta connessione tra le residenze stesse, per cui attraverso un intenso coordinamento è stato possibile organizzare quattro gruppi su base territoriale e garantire agli artisti una permanenza per un periodo di almeno tre mesi, nella speranza che possano poi ritornare nel loro paese. Le due artiste, infatti, prima della tappa aquilana sono state in residenza nel Lazio, in Toscana e, in Abruzzo, al Florian Metateatro di Pescara. Il principio fondamentale di queste residenze è che, oltre ad offrire naturalmente un aiuto umanitario, gli artisti saranno messi in grado di poter creare ed essere stimolati grazie ai rapporti che verranno instaurati nei vari territori con tutti i soggetti coinvolti a livello locale.