Torna a far discutere la gestione delle Grotte di Stiffe che, in questi anni, è stata tra i siti turistici più visitati nel comprensorio aquilano.
A riaccendere la polemica è stato il sindaco di San Demetrio né Vestini Antonio Di Bartolomeo che, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'Azienda speciale Territorio e Cultura che, dal 2 aprile scorso, ha in gestione le grotte, ha denunciato come il Comune si ritrovi a dover pagare spese per contenziosi che si trascinano da anni non dispondendo, tra l'altro, della biglietteria dell'area Livigno che avrebbe dovuto acqusiire per soli 6 mila euro, "mai versati - l'affondo - con l'Ente che ha pagato invece centinaia di migliaia di euro ai privati".
La vicenda è stata attenzionata dall'Anac, l'autorità nazionale anticorruzione.
Di Bartolomeo ha sottolineato che, esaminando il quadro della situazione, sono emerse "alcune stranezze". Quali?
La prima: "sono stati destinati migliaia di euro di contributi per la realizzazione della biglietteria, su un terreno di privati che, stando all'accordo di programma, doveva poi essere ceduta al Comune"; ciò non è avvenuto e anzi, ha aggiunto il sindaco, "oggi è in stato di abbandono". A farla breve: l'Ente ha ricevuto un contributo di 300mila euro dal comune di Livigno per la realizzazione della biglietteria, fondi che ha 'girato' alla Progetto Stiffe spa in virtù di un protocollo che prevedeva, una volta realizzata l'infrastruttura, la cessione dell’area di sedime a favore dell’Ente a fronte di un conguaglio di 6 mila euro. Non si è mai dato seguito all'accordo, però, ed oggi "ci sono contenziosi ancora da risolvere tra il Comune e la Progetto Stiffe spa" che, per vent'anni, ha gestito le grotte.
La seconda: Di Bartolomeo ha spiegato che il Comune di San Demetrio avrebbe trasferito 167mila euro ad una impresa vicina all'allora presidente del Cda della Progetto Stiffe, attraverso tre determine sindacali (all'epoca il sindaco era Silvano Cappelli, ndr). "Ho chiesto delucidazioni al segretario comunale - le parole del sindaco - il quale ci ha spiegato che simili atti possono essere redatti dal sindaco solo in casi di assenza di personale tecnico deputato. Tuttavia, vi era un dipendente assunto in Comune che aveva la qualifica necessaria alla redazione di tale atto. Presumo, comunque, si trattasse di risorse per i lavori necessari alle urbanizzazioni dell’area sulla quale sono stati realizzati i manufatti da cedere al nostro Comune. Nonostante, poi, tali manufatti non siano mai stati ceduti all’ente".
Ora, va detto che l'altra stranezza è che Di Bartolomeo è stato il vice sindaco di Silvano Cappelli, ed è diventato sindaco in continuità con la precedente amministrazione, sostenuto dall'ex primo cittadino almeno fino a quando i rapporti non si sono incrinati proprio per la diversità di vedute sulla forma che avrebbe dovuto assumere la società cui affidare la gestione delle Grotte di Stiffe.
A rispondere al sindaco di San Demetrio è stata la presidente della Progetto Stiffe spa, Antonella Arista. "La società Progetto Stiffe, nel corso della concessione delle Grotte di Stiffe, si è sempre prodigata per lo sviluppo culturale e turistico del sito e del borgo con tantissime iniziative, reinvestendo tutti gli utili derivanti dalla gestione, portando fino a 70.000 le presenze alle Grotte di Stiffe partendo da zero", la replica. "Il Comune di San Demetrio, sostenitore di queste iniziative, è l’ente fondatore della società, vi partecipa come azionista di minoranza ed ha poteri statutari che gli hanno sempre consentito il controllo finanziario e gestionale. Il comune ha spinto la Progetto Stiffe a forti investimenti finalizzati a migliorare il contesto turistico in cui essa operava; poi però ha deciso di tentare “bandi di affidamento sperimentale”, dichiarando in maniera non veritiera che la legge non consentiva più la proroga della concessione".
E' nell’ambito di tale sviluppo che si colloca il villaggio Livigno (non composto dalla sola biglietteria) "che non è affatto abbandonato; bisogna intanto considerare che negli ultimi due anni la pandemia ha determinato la chiusura del settore per gran parte del periodo, nonostante ciò il villaggio ha fornito servizi a tutta l’utenza nei periodi di apertura nonostante le difficoltà del periodo. Oggi è aperto per eventi dedicati ed organizzati, poiché ai turisti delle Grotte che chiedono un bar viene indicato un triste distributore automatico all’ingresso della grotta".
Il villaggio progettato dalla spa, ha aggiunto la presidente, "è di proprietà della Progetto Stiffe, costruito su terreno della Progetto Stiffe con fondi della stessa. Il contributo donato dal Comune di Livigno, intervenuto alcuni anni successivi all’acquisto, è destinato direttamente alla società pubblico-privata e non al Comune. Un passaggio di proprietà richiede procedure consolidate dal codice civile, che non sono mai state effettuate pertanto come si fa a richiederne la proprietà?".
Il contenzioso, attivato dal Comune con i soldi dei cittadini, ha già visto la Progetto Stiffe vincere in ben due procedimenti d’urgenza rigettati al comune in corso di causa. "Anziché intavolare trattative, il Comune - al fine di annientare una realtà da esso stesso costituita (in una forma assolutamente lungimirante per essere flessibile nel tempo) - ha iniziato un contenzioso, sempre con i soldi dei cittadini, per presunti 518.078€ che la perizia espletata dal tribunale ha ritenuto assolutamente inesistenti; anzi, ha riconosciuto il valore di quanto realizzato dalla società e che il Comune dovrà restituire alla Progetto Stiffe" ha tenuto a precisare Arista.
"A questo punto è lecito chiedersi come mai l’attuale sindaco Di Bartolomeo, già vice sindaco della passata amministrazione, nonché componente della minoranza di quella ancora precedente, non sia a conoscenza degli atti approvati nel corso del tempo dall’amministrazione di cui esso stesso ha sempre fatto parte. È lui che dovrebbe spiegare le scelte dell’amministrazione, non 'scoprire' oggi atti emessi dalle precedenti amministrazioni, supportati tra l’altro da chiara documentazione a supporto. Le illazioni sul presidente Serafino, persona di specchiata moralità, la cui morte prematura non gli consente di difendersi da affermazioni di natura diffamatoria, sono del tutto fuori luogo ed il signore, quale era Serafino, non ne verrà scalfito, essendo per stessa ammissione del sindaco, le 'stranezze rilevate' interne alla pubblica amministrazione e non all’azienda e su questo, solo su questo, ci troviamo d’accordo".
Sulla vicenda è intervenuto anche Simone Ulizio che, alle elezioni del 2020, sfidò, perdendo, Di Bartolomeo che, come detto, era sostenuto all'epoca dal sindaco uscente Cappelli. "Per quanto riguarda il complesso Livigno e la richiesta di risarcimento, era stato nominato per seguire due procedimenti l’avvocato Venta che è stato rimosso della giunta attuale (con liquidazione di parcelle per €7 mila circa) e sostituito con altri professionisti di fiducia ai quali sono stati già corrisposti oltre 25 mila euro oltre quelli che gli dovranno essere corrisposti per i due procedimenti in essere", ha tenuto a chiarire il consigliere di opposizione. "Si continuano a usare risorse pubbliche ma i problemi restano, anzi si aggravano. Mi verrebbe da dire meno conferenze stampa e articoli strappa like ma più applicazione sui bisogni reali delle persone. Come sempre detto la strada del dialogo era e resta la cosa più difficile ma è l’unica per la risoluzione dei problemi e deve contemperare una soluzione accettabile per tutti. Abbiamo sempre in mente un modo di governare la cosa pubblica in maniera condivisa e mai solitaria ed accentrata", le sue parole.
Alla luce delle dichiarazioni del sindaco - ha aggiunto Ulizio - "mi pare che abbia definitivamente delimitato il suo perimetro amministrativo e politico. Le contestazioni riguardano l’ex sindaco Cappelli e l’ex tecnico comunale, oggi capo di gabinetto del sindaco Biondi, l’Ing. Andrea Di Biase, con il quale ho avuto il piacere di collaborare dai banchi della minoranza apprezzandone le doti professionali. Come mai tira in ballo solo oggi Cappelli e Di Biase, figure apicali del vertice politico e amministrativo di cui lo stesso sindaco faceva parte? C’è qualcosa che non sappiamo? Come faceva a non conoscere le carte di cui parla e per di più su una problematica cosi dirimente? Questo avrà risvolti futuri quantomeno imprevedibili sulla tenuta di questa amministrazione arroccata su posizioni ed elementi necessari alla sua tenuta ma che non prevedono alcun elemento comunitario o di allargamento decisionale a discapito del futuro della nostra comunità sempre più divisa e che occorre riconnettere".
A questo proposito, la giunta ha approvato i progetti del Pnnr "senza uno straccio di discussione, più e più volte sollecitata da noi consiglieri in consiglio comunale poiché crediamo che argomenti così importanti non possano essere liquidati senza un processo partecipativo adeguato della nostra comunità" ha proseguito Ulizio. Che ha concluso: "Non pretendo di imporre un certo tipo di modalità comportamentale, fatto di rispetto e fermezza, e che cerco di declinare nel miglior modo possibile, ma credo ci debba essere un’assunzione di responsabilità rispetto al proprio ruolo e questo deve portare all’innalzamento della proposta amministrativa e non al suo disfacimento con affermazioni che tirano persino in causa persone che non possono nemmeno più replicare".