Martedì, 22 Luglio 2014 15:21

Torna il festival "Pietre che cantano": la musica risveglia i luoghi attraverso il mito

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Il Palazzetto dei Nobili ha ospitato stamane la conferenza stampa di presentazione di Pietre che cantano, il Festival internazionale di musica dell'Abruzzo aquilano. Giunto alla sua 15esima edizione, il festival si propone, come ogni anno, di far parlare i luoghi storici del territorio attraverso la musica e l'arte.

Ad aprire sarà, il 24 luglio, alle 21, l'evento anteprima I due Orfei, una produzione lirico-sinfonica sul mito di Orfeo, con le musiche di Gluck e di Haydn, che avrà luogo all'Aquila, nell'Auditorium del Parco e, il giorno successivo, nell'abbazia di S. Spirito al Morrone, a Sulmona.

Per un mese, musica, arte e letteratura saranno le protagoniste di luoghi suggestivi come il monastero di S. Spirito di Ocre, Palazzetto Sebastiani a Rocca di Mezzo e le Pagliare di Tione degli Abruzzi.

Come suggerisce il titolo di questa edizione, Il sorriso degli Dei - mito e modernità, il tema di quest'anno sarà il mito: l'aspirazione ad un mondo ideale che si muove attraverso i canoni classici, in un originale confronto tra classicismo e contemporaneità. Il mito di Orfeo rappresenta la lotta dell'uomo contro l'oscurità e la morte, qualcosa di eterno e sempre attuale.

"Il mito classico - ha spiegato la direttrice artistica e pianista Luisa Prayer - è un elemento 'permanente' della cultura occidentale, che nel Settecento fu rivalutato, anche grazia alle nuove scoperte archeologiche. Stiamo cercando, dunque, di comporre un tessuto che, attraverso la scelta dei costumi settecenteschi, le opere e gli scenari, possa offrire delle suggestioni e degli spunti".

Il concerto inaugurale Viaggio a Corinto si terrà il 6 agosto ad Ocre e sarà dedicato a Maria Luisa Spaziani, da poco scomparsa. Saranno presenti nomi di prestigio come il violino viennese, Risa Schuchter ed il violoncello spagnolo Luis Zorita Gonzalez.

L'11 agosto andrà in scena la prima nazionale dell'opera teatrale Tempesta, scritta e narrata da Sista Bramini, che si terrà nell'insolito scenario delle Pagliare di Tione degli Abruzzi.

Giovedì 14, a Rocca di Mezzo, ci sarà una giornata sulla riscrittura e rilettura del mito, in collaborazione con il Centro Studi Permanenza del Classico dell'Università di Bologna. Da segnalare, infine, sabato 23 agosto, il Mitico Jazz, con il Lino Patruno Jazz Show, il racconto dell'origine del genere musicale che ha cambiato il Novecento.

Il festival, nato nel 2000, è stato uno dei primi eventi a essere ospitati nel monastero di S. Spirito di Ocre subito dopo il restauro seugito al terremoto. Ed è stato proprio il silenzio di luoghi come questo ad aver ispirato Luisa Prayer: "Prima di arrivare all'Aquila, abbiamo iniziato molto modestamente dai piccoli paesi, dove l'arte riserva sempre delle sorprese. Me ne sono innamorata grazie al silenzio, che creava l'ambiente ideale per la musica".

Presente alla conferenza anche l'assessore alla Cultura del Comune dell'Aquila Betty Leone, che ha commentato: "Pietre che cantano è un percorso che unisce L'Aquila ed il suo territorio attraverso la musica: un'intuizione che ripercorre la storia aquilana".

"Inoltre, - ha proseguito l'assessore - il Festival non valorizza solo gli scenari ma anche l'opera di restauro, compiuta ad esempio sul chiostro di S. Domenico, a dimostrazione che vale la pena restaurare ciò che è in pietra, dal punto di vista sismico e della sicurezza". Infine, l'augurio per la città: "Non dimentichiamo che L'Aquila è stata, tra gli anni '50 ed '80, una capitale nazionale della cultura, noi aspiriamo a tornare ad esserlo".

Forse L'Aquila non sarà mai una capitale della cultura ma di certo, con questa iniziativa, ha saputo aprirsi ad altre realtà culturali su territorio nazionale. Grazie a Pietre che cantano si è attivata, infatti, una rete di collaborazione tra i Conservatorio dell'Aquila e di Bologna, puntando su un nuovo rapporto tra queste due città che valorizzi i giovani talenti della lirica. I ruoli dei protagonisti sono stati messi a concorso tra studenti e neodiplomati dei due Conservatori. Tra i vincitori, Rita Alloggia, allieva del Conservatorio dell'Aquila, che interpreterà il Genio in Haydn e Amore in Gluck. Un collaborazione che, come ha dichiarato Luisa Prayer, "si spera abbia piantato un seme" e che potrà dunque proseguire in futuro.

Il direttore del Conservatorio "Alfredo Casella" dell'Aquila, Giandomenico Piermarini, ha sottolineato le difficoltà che un conservatorio come il nostro può avere ad istaurare rapporti con altre strutture analoghe. Questa con Bologna, quindi, si configura come una conquista e una necessità, in un periodo di trasformazione della formazione. Interessante anche l'intervento del presidente dell'Istituzione Sinfonica Abruzzese, Antonio Centi, che ha spiegato come L'Aquila sia una città di anticipazioni culturali, oltre che di strutturalità culturale.

"Non ci si può però fermare - ha dichiarato Centi - al fatto che siamo una città piena di iniziative culturali. Ci vorrà una rivoluzione di questa originalità, in modo tale che il fattore culturale diventi un punto di sviluppo economico a livello nazionale. Lo spettacolo dal vivo può dare, in questo senso, una marcia in più alla ricostruzione, partendo da qualcosa che già esiste, senza bisogno di inventare cose strane".

Così i biglietti: il costo del biglietto per I due Orfei è di cinque euro, per gli altri spettacoli di dieci euro. Info e prenotazioni: 389 6586346

 

Ultima modifica il Martedì, 22 Luglio 2014 16:13

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