Domenica, 28 Agosto 2022 14:47

E’ successo veramente, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa

di  Giustino Masciocco

E’ successo veramente, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa. Unico Papa da ben 728 anni.

La giornata è cominciata con una nebbia fitta, tanta fitta che, il pilota dell’elicottero, come ha spiegato lo stesso Francesco, ha dovuto modificare il piano di volo e, non appena ha visto uno spiraglio tra le nuvole, ha poggiato le ruote all’ex Piazza d’Armi.

Poi il cielo, man mano che il Papa arrivava nei punti di raccoglimento e di preghiera, cominciava ad aprirsi, fino a diventare di colore blu quando, la papa-mobile, si è vista all’orizzonte del viale di Collemaggio.

Papa Francesco è il nonno di tutti noi, l’aspetto, la voce, i modi, ricorda i nostri anziani, anche quando con qualche “ramanzina” ci fa capire quanta saggezza e spiritualità, si porta dietro. Oggi però abbiamo visto un uomo sofferente, un uomo che porta la sua croce con la dignità che solo chi soffre può capirla.

Ogni movimento era fonte di dolore, ogni spostamento provocava in lui delle fitte terribili, eppure, davanti alla Porta Santa, si è alzato dalla carrozzina sulla quale era seduto, ha impugnato il bastone d’ulivo del Getseman, che gli ha consegnato il Sindaco Pierluigi Biondi, ha colpito per tre volte la porta, che si è aperta al mondo. Poi con grande umiltà, ha attraversato, senza alcun aiuto, da solo, poggiandosi sul suo bastone, la Porta Santa chiedendo l’indulgenza. Una volta dentro la Basilica, è stato accompagnato al cospetto di Celestino V, che ha definito, durante l’omelia, il Papa del Si non il Papa del No.

Perché Celestino era un misericordioso, uno che stava vicino ai più deboli, uno che guardava il mondo dal basso, un predestinato.

L’Aquila può capire che cos’è la sofferenza, la misericordia, l’aiuto degli altri. Ne abbiamo patito e beneficiato a piene mani durante e dopo il sisma del 2009. Perciò da cittadino, reputo la sua venuta in Città un dono che, grazie anche al cardinale Giuseppe Petrocchi, ha voluto regalarci.

Per la verità, ci si aspettava una maggiore gioia da parte dei fedeli. Invece, sembravano intimoriti dall’autorevolezza della figura di Papa Francesco, quasi in suggestione davanti ad una persona che, nonostante le sofferenze fisiche, dispensava parole di una bontà e di una profondità unica.

Buona la preparazione e la gestione dell’evento, un grazie di cuore va fatto a tutti coloro (sia quelli in campo, sia quelli sullo sfondo) che si sono prodigati affinché tutto filasse liscio, le forze dell’ordine, l’amministrazione comunale, i volontari, i vigili del fuoco, i vigili urbani e ci scusiamo se ne abbiamo dimenticato qualcuno.

Ora Papa Francesco, con la sua visita pastorale all’Aquila, con l'apertura della Porta Santa al mondo, ha tolto qualsiasi alibi a noi cittadini aquilani. Non ci potranno più essere i se e i ma, riguardanti le possibilità che la Perdonanza diventi una pietra miliare per lo sviluppo del turismo religioso. Ha lasciato, nelle nostre mani, la costruzione di una città che, nel nome di Celestino V e della sua Porta Santa, può trovare la strada per diventare, finalmente, la Città del Perdono.

Ultima modifica il Domenica, 28 Agosto 2022 15:03

Articoli correlati (da tag)

Chiudi