"Tutti assolti"questo il titolo del brano della band punk-rock aquilana "Niutàun" che esprime lo sdegno riguardo la recente vergognosa sentenza del Tribunale civile dell’Aquila, che attribuisce a 24 delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009 un concorso di colpa del 30%, giudicandole imprudenti nel non essere uscite di casa - per recarsi “altrove” - dopo le due scosse che hanno preceduto quella catastrofica delle 3.32.
La sentenza rappresenta l’ennesima beffa ai danni dei parenti delle vittime, in quanto, oltre a comportare una decurtazione del risarcimento danni – laddove, per inciso, il danno è la propria morte -, ignora completamente le ormai famose rassicurazioni della Commissione Grandi Rischi ed a conti fatti arriva a sostenere l’assurda ipotesi che quelle 24 persone abbiano parte della responsabilità di quanto accaduto.
La band infatti, durante il concerto in programma venerdi 28 ottobre, alle ore 22.00, presso l’Irish Cafè di Pianola, presenterà in anteprima dal vivo il nuovo brano che, nello stile appassionato e dissacrante tipico dei Niutàun, tratta proprio il tema della gestione giudiziaria del terremoto aquilano.
Il brano entrarà a far parte del prossimo lavoro discografico del gruppo: “Malatempora”, attualmente in lavorazione. Ricordiamo che la band, già in occasione del precedente album – omonimo - aveva trattato il tema del sisma della propria città con due brani: “Terremotosto” e “Il cuore e le mani” che verranno riproposti durante il concerto del 28 ottobre per tenere accesa la luce, la memoria e la rabbia su quel tragico evento.
La band è composta daUgo Capezzali (voce), Piercesare Stagni (chitarra), Luca Biscio (basso) e Jury Sielli (batteria).
Qui di seguito il testo del nuovo brano.
TUTTI ASSOLTI
Signore e signori ora vi presentiamo
un nuovo legittimo miracolo italiano.
Un giorno di marzo, tra un fiasco e due fischi
siede la commissione, quella dei grandi rischi
Lo sciame imperversa, serpeggia paura
ci serve una frase che sembri sicura
“Tranquilli aquilani, tutto è sotto controllo.
Restate pure a casa, non ci sarà alcun crollo”
Sono esperti, mica stolti
Tutti assolti, tutti assolti
Guai a te se non li ascolti
Tutti assolti, tutti assolti
Poi il sisma ha ammazzato chi si era fidato
e loro: “Pazienza, abbiamo sbagliato”.
Che non si prevede non l’avevan previsto,
presentano il conto e chi s’è visto s’è visto.
Chi inquadra macerie, chi finge pietà,
chi fiuta tra i resti un’opportunità.
E nel suo silenzio che non fa più notizia
L’Aquila cova un’utopia di giustizia
Voi truccati da sconvolti
Tutti assolti,tutti assolti
E noi a contare i morti
Tutti assolti, tutti assolti
Un colpo alla botte ed uno alla scienza
esce dal cilindro una nuova sentenza.
Colpevoli in cuore, innocenti in appello,
e un Montepulciano a far da suggello
Settimo cielo, sesto senso, quinto potere,
quarto di luna, terzo incomodo, secondo fine,
primo grado, poi il baratto
e ora non sussiste il fatto
c’è chi ride, ride, ride
mentre uccide la città
Avete lavato la vostra morale
nel puzzo di piscio di un tribunale
ma udrete il respiro di questa città
che pietra su pietra non dimenticherà
Qua trecentonove morti
Tutti assolti, tutti assolti
Là altri crimini sepolti
Tutti assolti, tutti assolti
Tutti morti, tutti morti
Tutti assolti, tutti assolti