Sabato, 03 Dicembre 2022 10:23

L'Ambasciatrice della Lituania ospite d'onore al concerto dei Solisti Aquilani, a dirigerli sarà Raimonda Skabeikaitė

di  Redazione

Il concerto dei Solisti Aquilani di lunedì 5 dicembre, che si terrà alle 18:00 nell'Auditorium del Parco, sarà un omaggio alla Lituania, Paese d’origine di Raimonda Skabeikaitė che dirigerà I Solisti Aquilani. L’apertura è affidata a un brano dell’italiano Bruno Bettinelli.

Si tratta del sesto appuntamento della rassegna Musica per la città che l’orchestra d’archi, con la direzione artistica di Maurizio Cocciolito, presenta nel capoluogo regionale.

Ospite d’onore l’ambasciatrice della Lituania in Italia, Dalia Kreiviené, che sarà accompagnata dall’addetto culturale, Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė. L’ambasciatrice sarà accolta dal console onorario per l’Abruzzo, Maurizio Cocciolito, e dalle autorità civili e militari.

La direttrice, compositrice ed educatrice musicale Raimonda Skabeikaitė è nata nel 1991 a Mažeikiai, in Lituania e dal 2013 vive a Graz, in Austria. Ha iniziato la sua educazione musicale all’età di 8 anni. Durante i suoi studi in Lituania, ha partecipato a diversi concorsi come compositrice. Nel maggio 2022 ha vinto il concorso internazionale di direzione d’orchestra “Nino Rota”. Dall’estate 2020 si dedica sempre più all’associazione e al collettivo artistico SevenCircles, che esplora la diversità artistica e culturale dei suoi componenti.

Bolero. Pavane lacrimae di Vidmantas Bartulis (1954-2020) è un esteso dittico con violoncello solista – afferma Alessandro Mastropietro nelle note di sala – nel quale un diffuso clima dolente e assorto si combina in modo timbricamente fascinoso con evidenti reminescenze delle Quattro stagioni vivaldiane.

In Plexus (2007) di Arvydas Malcys (1956) emergono, in alcuni pannelli, tratti vicini alla seconda generazione dei minimalisti (ancor più netti in Milky Way, 2004), in cui l’iterazione si combina con una pianificazione della fraseologia e della densità armonica-melodica.

Faustas Latėnas (1956-2020) è stato anche un operatore e un personaggio della politica culturale lituana, nonché autore di molta musica di scena per il teatro; il suo In loving memory, qui nella versione per orchestra d’archi (originale per quartetto, 1986), dedicato agli amici emigrati dalla Lituania, sottopone materiali stilisticamente molto denotati – perfino ‘triviali’ – a un travestimento che va dalla deformazione sarcastica al commosso epicedio.

Ultima modifica il Sabato, 03 Dicembre 2022 10:33

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