«Giuseppe Gibboni è uno dei talenti più straordinari che abbia conosciuto. Possiede un’intonazione perfetta, una tecnica strabiliante in tutti i suoi aspetti, un suono molto affascinante e una musicalità sincera».
Sono le parole di Salvatore Accardo, nume del violinismo italiano. Probabilmente sono sufficienti a comprendere l’eccellenza di un interprete che sarà domani, mercoledì 8 marzo alle 18, all’auditorium del Parco all’Aquila nella rassegna Musica per la città dei Solisti Aquilani. L’orchestra da camera si avvarrà della direzione artistica di Maurizio Cocciolito.
Gibboni, 21 anni (ne compirà 22 il prossimo 16 maggio), è cresciuto in una famiglia di musicisti e ha iniziato lo studio del violino all’età dell’asilo. Diplomato a soli 15 anni ha collezionato una serie impressionante di vittorie in concorsi tenutisi in tutto il mondo. Forse il più prestigioso è il Paganini che si è aggiudicato nell’ultima edizione, quella del 2021 (è un premio biennale). In quell’occasione ha conquistato anche il premio speciale per la miglior esecuzione del concerto di Paganini, il premio speciale per il maggior riconoscimento da parte del pubblico e il premio speciale per la miglior interpretazione dei Capricci di Paganini. E saranno proprio alcuni Capricci e la celeberrima Campanella del genio genovese a catalizzare l’attenzione del pubblico nel concerto aquilano.
Il giovane violinista, inoltre, eseguirà la Holberg Suite di Grieg, la St. Paul Suite di Holst e le Variazioni su un tema originale, per violino e archi, di Wieniawski.
I biglietti per il concerto sono in vendita online sul sito www.solistiaquilani.it e dalle 17 di mercoledì 8 marzo in auditorium.