Il passato è presente e solo vivendo il passato come attualità la memoria diventa un dono.
In questa frase c’è moltissimo di quanto è stato discusso e dibattuto nell’iniziativa che si è svolta venerdì 27 gennaio all’interno della sala Rivera di Palazzo Fibbioni. L’evento, organizzato dall’ANPI L’Aquila, è stato intitolato “Parole vive e storie nascoste” ed aveva lo scopo di celebrare la Giornata della Memoria, istituita nel 2005 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto.
Al centro dell’iniziativa c’è stata la presentazione del libro “L’Armadio Aquilano della vergogna” del giornalista aquilano Giustino Parisse. Fra i relatori anche la docente del liceo classico D.Cotugno Roberta De Zuani e Giovanni Lolli.
Quella portata avanti dall’ANPI è una memoria militante che ricorda e porta avanti un’importante ricerca storica al fine di costruire un presente ed un futuro più giusto. Per questo motivo è stato scelto il testo di Parisse, come protagonista della serata, perché viene a togliere il velo della storia e a far emergere i delitti vergognosi e quelle indelebili macchie di fango di cui è sporcato il tragico periodo storico dell’occupazione nazifascista. Un affondo contro la retorica degli “italiani (o aquilani) brava gente”. Una purificazione storica volta a liberare gli scheletri sommersi dalle pieghe della storia e ridargli dignità.
Proprio in questa ottica, guidata dalla veridicità storica e dalla ricerca, si impronta l’approccio dell’ANPI all’attualità, così come è emerso dagli interventi della professoressa De Zuani e di Lolli, nei quali è stata ribadita l’importanza della cultura in particolare nei momenti di crisi. Una cultura che assume quasi un valore salvifico dinanzi a periodi storici in cui la scelta più facile sembra essere quella di gettarsi fra le braccia dell’uomo forte e solo al comando.
Una cultura libera, aperta e dilagante, generatrice di incontro dibattito, accoglienza, indipendenza e libertà.
Per sottolineare lo spirito che ha guidato l’iniziativa abbiamo sentito il segretario provinciale dell’Anpi L’Aquila Fulvio Angelini il quale ha dichiarato ai microfoni di News-Town:
“La Memoria dell’Olocausto ricorda la pagina più nera della storia dell’umanità. Ma il Male Assoluto non è stato solo la Shoah, il nazismo, le leggi razziste di Mussolini, “Il Male assoluto è stato il fascismo con le sue successive eredità della RSI e poi dell’MSI che dopo la caduta del regime fascista si è posto in continuità ideologica e politica con quel pensiero e che il presidente del Senato ha celebrato giorni fa con enfasi e nostalgia”. Così come sostiene Noemi Di Segni, la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia. Il fascismo è stato sconfitto dalla storia, dalle nazioni civili, dalla Resistenza partigiana. Ma troppi e crescenti sono - intorno a noi ogni giorno - gli episodi di razzismo, di violenza, di discriminazione, i gesti di intolleranza e di istigazione all’odio, le forme insopportabili di apologia del fascismo. Dalla Memoria della Shoah deve nascere l'impegno quotidiano a riconoscere e a contrastare ogni nuova oppressione che colpisce i più deboli e i più indifesi.” Così ha concluso il segretario Angelini.
L’iniziativa ha riservato, prima della sua conclusione, anche una particolare sorpresa dal valore inestimabile: all’interno della sala di palazzo Fibbioni è stato esposto al pubblico presente in sala un manifesto storico redatto il 14 febbraio 1946 dal "Comitato Comunale per la erezione di un monumento tombale ai NOVE MARTIRI AQUILANI".
Il manifesto è stato donato all’ANPI da Giampaolo Arduini, il quale essendone entrato in possesso ha deciso di metterlo a disposizione della sezione dell’Aquila al fine di valorizzarlo ed utilizzarlo a scopo divulgativo. Un tesoro inestimabile, una testimonianza storica da custodire gelosamente. Non poteva esserci dono più indicato e sorpresa migliore per concludere l’iniziativa della giornata di venerdì scorso, perché come scrisse Corrado Colacito in quel periodo così denso di eventi ingloriosi i 9 martiri aquilani sono come “Una perla nel fango".
Per questo concludiamo questo articolo così come si conclude il manifesto donato da Arduini (che riportiamo in versione integrale nella foto):
“La Vostra Città ha in Voi i paladini della Libertà, i giovani e puri Eroi del nuovo Risorgimento italico: i Vostri concittadini orgogliosi del Vostro Supremo Sacrificio Vi onoreranno eternandoVi nella pietra d'Abruzzo pura come i Vostri cuori: i Vostri Nomi si tramanderanno di generazione in generazione esempio luminoso di leggendario eroismo.”