Questo pomeriggio la Basilica di Santa Maria di Collemaggio si è riempita per dare l'ultimo saluto al piccolo Lorenzo Di Fabio, il 13enne aquilano stroncato da un malore improvviso.
Tutta la città si è stretta alla famiglia e ai cari del piccolo per partecipare alla celebrazione, fra i presenti anche la classe 3 A della scuola Media Carducci di cui faceva parte Lorenzo.
Sull'altare a fianco al feretro è stato posizionato un cartellone con su scritto "Il suono delle tue risate non ci abbandoni mai".
Tanti occhi gonfi e tanto sconcerto dinanzi ad un avvenimento tragico che ha scosso un'intera comunità.
"Non ci sono parole" così il sacerdote ha aperto la sua omelia e ha proseguito invitando a sperare che ora il piccolo Lorenzo si è ricongiunto al suo papà, Massimo, e che sarà per sempre nel cuore di sua madre e di tutti coloro che lo ricorderanno.
Al termine della celebrazione alcuni compagni di classe di Lorenzo hanno letto alcuni pensieri, hanno ricordato momenti passati insieme, attimi di vita quotidiana che hanno condiviso.
Prima di concludere è stata letta da un amico di Lorenzo la poesia di Henry Scott Holland "La Morte non è niente" che recita:
"La morte non è niente. Non conta.
Io me ne sono solo andato nella stanza accanto.
Non è successo nulla.
Tutto resta esattamente come era.
Io sono io e tu sei tu
e la vita passata che abbiamo vissuto così bene insieme è immutata, intatta.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il vecchio nome familiare.
Parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce,
Non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Sorridi, pensa a me e prega per me.
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima.
Pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
È la stessa di prima,
C'è una continuità che non si spezza.
Cos'è questa morte se non un incidente insignificante?
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Va tutto bene; nulla è perduto.
Un breve istante e tutto sarà come prima.
E come rideremo dei problemi della separazione quando ci incontreremo di nuovo!"
Non ci sono parole scrivere nè da dire, possiamo aiutarci con la poesia o con la fede, con la certezza nelle cose sperate o con il conforto di un ricordo.
L'immagine che resta è quella di una comunità che si stringe attorno a questa piccola vita stroncata troppo presto, un ultimo saluto che non avremmo mai voluto dare ma che tenta di salire fino al cielo superando la barriera della nostra ragione.