Martedì, 21 Febbraio 2023 17:14

Il meteorite di San Valentino ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso

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Il meteorite di San Valentino, così è stato soprannominato da alcuni, giunge a L’Aquila. O meglio, frammenti di esso: quelli caduti sul suolo di Matera lo scorso 14 febbraio.

Una massa che prima si è incendiata al contatto con l’atmosfera, e poi si è sgretolata all’impatto, avvenuto a 300 km/h, lasciando un piccolo cratere sul balcone dove è atterrata.

70 grammi, dei 100 che hanno toccato il suolo di Matera, sono ora nelle mani attente degli scienziati dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso INFN. In termini di frammenti, stiamo parlando di una decina di porzioni di meteorite, che variano dai 4 ai 24 grammi.

Abbiamo chiesto al direttore dei Laboratori, Ezio Previtali, quale sia la loro importanza.

La cosa interessante di questo meteorite è che arriva da noi per fare le analisi poco dopo l'impatto. – ha risposto - Sono passati sette giorni, quindi tutti quegli elementi che tendono a decadere in tempi brevi sono ancora presenti nel meteorite e, con gli strumenti sensibili che abbiamo, faremo delle misurazioni di dettaglio. Questo ci darà informazioni non solo sull'origine del meteorite, ci aspettiamo che sia del sistema solare, ma soprattutto sulla sua storia, il suo transitare nel sistema solare e il suo impatto sulla Terra”.

Gli studi saranno portati avanti dal Laboratorio STELLA (Subterranean Low-Level Assay) dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Il suo responsabile, Matthias Laubenstein, ha commentato come “avere la possibilità di analizzare questi frammenti permetterà di stimare le dimensioni originali prima della sua frammentazione, dovuta all'entrata in atmosfera, e il tempo di esposizione totale al flusso di raggi cosmici nel suo cammino verso la Terra”.

“È sempre una grande emozione avere in mano del materiale extra terrestre”, ha aggiunto.

A consegnare ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso i frammenti di meteorite è stato Dario Barghini, ricercatore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Torino e associato Inaf. "Le meteoriti costituiscono l'opportunità di studiare materiale molto antico – ha affermato - con cui si è costituito il sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa, cosa che non è possibile determinare con gli oggetti terrestri perché sono andati incontro a tutto il processo di evoluzione planetaria."

Ultima modifica il Martedì, 21 Febbraio 2023 17:35

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