Sabato, 25 Febbraio 2023 15:16

Genitori e cittadini in protesta davanti al Comune per la sicurezza nelle scuole

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 A 14 anni dal terremoto la maggior parte delle scuole cittadine sono ancora in quelle che dovevano essere strutture provvisorie e i disagi da affrontare soprattutto nei mesi invernali sono sistematici e continui, con riscaldamenti non accesi per tempo e servizi scolastici carenti come ad esempio per quanto riurada la mensa, il trasporto e i pre scuola. Queste sono alcune delle ragioni che hanno spinto  genitori e cittadini a tornare in piazza per parlare di scuola.

La manifestazione, organizzata da un gruppo di genitori, si è svolta questa mattina sotto palazzo Fibbioni, sede del comune capoluogo di regione. Dinanzi al palazzo in cui si trova l'ufficio del Primo cittadino i manifestanti si sono ritrovati per chiedere certezze sul futuro delle studentesse e degli studenti e fra le idee lanciate durante la mobilitazione è stata espostaanche la necesssità di far tornare alcune scuole nel centro storico.

"Abbiamo il timore che non ci sia proprio la volontà e il desiderio di far tornare le scuole in centro" queste le parole di Serena Cenatiempo, che è tra i genitori che si sono fatti promotori dell'iniziaitiva "abbiamo sentito l’amministrazione dire che Non servono scuole perché alla fine per tutti i nostri servizi possiamo prendere la macchina e spostarci. Tutto ciò mentre siamo in un'Europa che si sta muovendo verso un'urbanistica che va completamente in un’altra direzione in cui si ambisce che tutti i servizi siano raggiungibili in 15 minuti a piedi o con i mezzi pubblici. Siamo in una città in cui, ci dispiace dirlo, ma soffriamo una pesante carenza di mezzi pubblici e allora come si può pensare di non riportare le scuole in centro?" 

Per discutere in maniera costruttiva i temi sollevati alla mobilitazione è stato richiesto anche un percorso condiviso di ricostruzione delle scuole, come ci ha spiegato Chiara Pupi, rappresentante dei genitori dell'Istituto Rodari:

"Chiediamo ovviamente in primis che si instauri un percorso condiviso di ricostruzione delle scuole, perché non è giusto che i nostri bambini siano ancora rinchiusi in delle scuole di latta, senza dei locali idonei a gestire una giornata scolastica che spesso dura anche otto ore. Accanto a questo però è necessario anche implementare la qualità dei servizi, avere delle dei piazzali puliti, contribuire al miglioramento dei servizi mensa."

Presenti alla manifestazione anche alcuni insegnati, fra i quali Silvia Frezza che oltra a far parte del corpo docente dell'Istituto Rodari è membro del comitato "Oltre il Musp".

Frezza ha dichiarato ai nostri microfoni: 

"Nessuna scuola è riuscita dai MUSP, soltanto due, e noi stiamo ancora lavorando nelle lamiere. Abbiamo dovuto adeguare la nostra didattica, abbiamo dovuto adeguare i nostri spazi che sono sempre più esigui, sempre più critici. Abbiamo fatto richieste anche di un ampliamento almeno in attesa che vengano ricostruite le scuole nuove, perché la didattica comunque viene penalizzata da questa condizione, perché anche la didattica migliore, quella di eccellenza passa attraverso le strutture scolastiche".

 

 

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Ultima modifica il Sabato, 25 Febbraio 2023 16:00

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