Ci siamo. E’ ferragosto. Il meteo per questi giorni ha promesso sole e caldo su tutta la penisola, quindi dal mare alla montagna, passando attraverso città d’arte e agriturismi in collina, ognuno sceglierà la propria destinazione in base a gusto ed esigenze. Le grandi città si sono svuotate e così anche L’Aquila, che si rianimerà poi nell’ultima settimana del mese per la Perdonanza Celestiniana, ogni anno più “sobria” a causa della mancanza di fondi.
Ma come nasce la festività del 15 agosto? Pillole di storia: è la celebrazione religiosa dell’Assunzione di Maria, e il termine deriva addirittura dal latino feriae Augusti, ovvero il riposo di Augusto, una festività istituita dall'imperatore Augusto nell'8 a.C. in aggiunta alle numerose altre feste del mondo antico. Invece la tradizione popolare della gita di Ferragosto nasce niente meno che nel ventennio fascista. Ebbene sì, nei giorni 13/15 agosto il regime organizzava, attraverso le associazioni del dopolavoro, gite popolari a prezzi ridotti. L'iniziativa dava la possibilità di visitare le città italiane, di andare al mare o in montagna, per uno o per tre giorni.
E ancora oggi Ferragosto è un’occasione in cui si può assaporare a pieno la stagione estiva andando fuori città, con le classiche due opzioni per quanto riguarda il pranzo, momento centrale della giornata. C’è chi conserva la tradizione di borse frigo grandi quanto il bagagliaio, teglie di pasta al forno, arrosticini e così via, e chi invece non vuole passare la giornata del 14 a fare i preparativi e prenota un comodo pranzo al ristorante.
Scopriamo allora qual è il menù di Ferragosto in giro per l’Italia: secondo un detto popolare il piatto tradizionale per eccellenza è il piccione arrostito. Questa usanza, probabilmente nata in Toscana nel Medioevo, è ancora rispettata in alcune zone. Sull'Appennino tosco-emiliano invece per Ferragosto si fanno piccole ciambelle dolci all'anice. Invece, sempre per restar “leggeri”, a Roma il piatto tipico del pranzo di Ferragosto è il pollo con i peperoni, spesso preceduto dalle fettuccine ai fegatelli. La Marsica non è da meno perché a Ferragosto a Tagliacozzo da anni si organizza la sagra della salsiccia, e andando verso sud troviamo sia il grande classico, l’agnello, oppure il pesce. Infine in Sicilia c’è il tipico “gelu di muluna”, prelibatezza decorata con foglie di limone e fiori di gelsomino. Ovunque però non manca a conclusione del pranzo la frutta simbolo dell’estate: cocomero e melone.
E dunque se avete qualche giorno a disposizione per partire adesso potete senz’altro prendere spunto da un recente articolo dell’Huffington Post sui 50 siti Unesco in Italia: 50 luoghi da nord a sud della penisola che sono “Patrimonio dell’umanità”. Con cui, dall’archeologia ai paesaggi naturalistici, dai centri storici alle chiese, il nostro Paese detiene il record nella lista del World Heritage, che conta 1.001 siti a livello mondiale: 777 beni culturali, 194 naturali e 30 misti, presenti in 161 paesi del mondo.
Ma se non vi siete organizzati per fuggire dalla città a Ferragosto non temete: ecco alcune possibilità dell’ultim’ora per chi resta all’Aquila o per chi vuole fare una gita fuoriporta all’insegna degli eventi estivi. Per chi non vuole cucinare, ristoranti e agriturismi propongono i menù più disparati a base ovviamente di prodotti locali. Per chi invece ha già tirato fuori la tovaglia a quadrettoni e ha intenzione di preparare un pranzo home made, le riserve e i parchi naturali da cui è circondata la nostra città offrono mille possibilità: dal Gran Sasso al Sirente, dalle Sorgenti del Vera al Lago di Campotosto passando per le Grotte di Stiffe e il Lago Sinizzo non sarà difficile trovare una radura e qualche albero dove passare il Ferragosto.
Invece, dando uno sguardo agli eventi nel territorio, a Ortona dei Marsi 14 e 15 c’è l’Infiorata dell'Assunta, che prevede la realizzazione di uno splendido tappeto colorato su cui passa la statua della Madonna trasportata dalle donne del paese. Venerdì a Roccaraso e sabato a Collelongo doppio appuntamento per il ‘Sangue blues tour’ di Paolo Belli e la sua Big Band. Per gli appassionati del jazz resta imperdibile il Festival itinerante “Muntagn in jazz”, nei paesi della Maiella. Il 17 agosto invece a Pietransieri, frazione di Roccaraso, si svolge la sagra della "scoppa" che una ricetta con pane raffermo tagliato a fette intinto nell'uovo e pecorino e infine soffritto nel grasso di maiale.
Se vi piacciono le tradizioni popolari e i riti a metà tra cristianesimo e paganesimo, a Cappelle sul Tavo invece le dodici contrade del paese presentano in gara le “pupe” che nel pomeriggio sfilano su carri appositamente allestiti per le vie del borgo. La “pupa” è un fantoccio di cartapesta raffigurante una donna dalle forme procaci, nel cui interno cavo si nasconde un uomo che la fa camminare e ballare. Il fantoccio, che porta in varie parti del corpo fuochi artificiali, danza al suono di allegri motivetti mentre esplodono i petardi che porta addosso: i fuochi hanno termine con un grande scoppio finale che scaturisce di solito dalla girandola che ha sulla testa. Una giuria dichiara infine vincitrice la contrada che ha presentato la “pupa” più bella e pirotecnica. A Chieti invece dal 14 al 16 agosto c’è il festival Chietinstrada, con funamboli, equilibristi, acrobati, musicisti, teatranti, mimi e clowns che animeranno il centro storico. Spostandosi sulla costa invece il 16 c’è poi la notte bianca a Giulianova, il festival Swing on the beach a Pescara, “Rock a Fossacék” a Fossacesia, la sagra della pasta a Fara San Martino e la Festa dei Talami a Orsogna.