Non è per nulla scontato il rinnovo del contratto - che scadrà a novembre - per Alessandro Preziosi, il direttore artistico del Teatro Stabile d'Abruzzo (Tsa). Non è passato inosservato, d'altronde, il mancato ringraziamento di Preziosi al Tsa in occasione della cerimonia di premiazione della Maschera d'oro, vinta dall'attore a Napoli, nella sua città natale.
In questi ultimi giorni i rumors si rincorrono su un possibile divorzio tra il Tsa e l'attore. Lo stesso Preziosi, ai microfoni de Il Messaggero, ha ammesso l'esistenza di tensioni: "Voglio onorare il contratto fino alla fine, ma finora nessuno dello Stabile mi ha lanciato un segnale". Mercoledì prossimo il direttore incontrerà il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente e l'assessora comunale alla Cultura Betty Leone per capire insieme le strade da perseguire.
Un fatto è certo: il Teatro stabile d'Abruzzo, vanto per anni della cultura del capoluogo di regione, necessita di una riforma profonda, perché si agita da troppo tempo come fosse il fantasma di se stesso: pochissime produzioni, una presidenza (di Ezio Rainaldi) figlia della precedente giunta regionale di centro destra e uno statuto da cambiare alla luce dell'uscita degli enti pescaresi.
Saranno inoltre non di secondaria importanza gli atti della nuova giunta regionale di Luciano D'Alfonso, che ha trattenuto a sé la delega alla cultura. Insomma, il Tsa risulta a molti una macchina pachidermica, poco funzionale e altrettanto poco attrattiva dal punto di vista culturale. Una struttura che, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe anche essere commissariata da uno dei "vecchi" del teatro aquilano: Federico Fiorenza, già per 16 anni alla guida dell'ente.