Come ogni dicembre torna all'Aquila il Joe Strummer Tribute, evento consolidato del panorama musicale regionale e giunto alla sua nona edizione. L'iniziativa rappresenta un omaggio a Joe Strummer, storico cantante dei The Clash e una delle icone della cultura punk in tutto in mondo. Il tributo aquilano a Joe Strummer è il primo nato in Italia, nel 2003, a un anno dalla morte del cantante inglese. La prima edizione nacque da un gruppo di amici reduci del punk, che poi diventeranno i Novenove City Rockers. Dopo le prime edizioni durante le quali erano protagonisti i dj set, nel 2008 gli organizzatori iniziarono con i live, di gruppi come 59'ers, Wide Hips, Wild Weeken, Dark Shadows, Johnny dal Basso, etc.; inoltre, il Joe Strummer Tribute è stato negli anni scorsi via via arricchito da mostre fotografiche, di fumetti con ospiti dal vivo.
All'Aquila anche in questa nona edizione il palcoscenico sarà quello dello spazio sociale CaseMatte, riqualificato dal Comitato 3e32 all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio. La città abruzzese omaggiò due anni fa (al decimo anniversario della morte) lo strimpellatore anche con un murales realizzato da DesX [foto in basso a sinistra].
Giovedì 18 dicembre, a partire dalle ore 19, ci sarà un aperitivo di autofinanziamento, seguito dalla proiezione del film Ho affittato un killer, pellicola del 1990 diretta da Aki Kaurismaki, all'interno della quale recitò anche lo stesso Strummer. A seguire prenderà il via il tributo musicale, con il concerto del Don Diego Trio (ex degli Adels), che riscalderà gli animi a suon di rockabilly.
Dopo 20 anni di continua attività con gli Adels, "Don" Diego Geraci decide di formare un trio totalmente a suo nome, dove le varie influenze musicali che hanno caratterizzato il suo stile, si possano fondere in uno spettacolo travolgente. Quindi rockabilly, country, western swing, blues e surf incontrano il tipico italian taste del chitarrista siciliano.
Don Diego, classe 1975, inizia a suonare la chitarra classica giovanissimo (nel 1986), per poi passare, come tutti i suoi coetanei cresciuti nei primi anni ’90, al rock e ben presto al blues. Nel 1994 fonda gli Adels, prima come power trio indirizzato verso un rockin’ blues di estrazione texana, poi, con gli anni, in una formazione di neo-rockabilly conosciuta e apprezzata in tutta Europa. Suona con gli Adels fino ai primi mesi del 2014, quando decide di dedicarsi ai propri progetti. La band ha fatto più volte da opening act per artisti di livello come Brian Setzer, Reverend Horton Heat, BB King e Jethro Tull. Ha una media altissimi di live: circa 200 all'anno. Oltre a Geraci (chitarra e voce), nel Don Diego Trio trovano spazio Sandro Pittari (stand up drums) e Luca Chiappara (contrabbasso). Dopo il live, la serata si concluderà con il Rocker Butch dj set.
Chi è Joe Strummer. Nato ad Ankara, in Turchia, vero nome John Graham Mellor, figlio di un diplomatico britannico e leader dei 101ers, Mellor adotta il nome di "Strummer" (strimpellatore) dopo le improvvisate esibizioni del brano Johnny Be Good eseguite con l'ukulele nelle stazioni della metropolitana londinese. Alla metà degli anni Settanta Strummer dà vita all'esperienza dei Clash insieme a Michael "Mick" Jones, Paul Simonon e Tory Crimes, tutti provenienti dai London SS, nei quali milita anche Nicky "Topper" Headon.
Al primo concerto dell'agosto 1976 (come apripista dei Sex Pistols), seguono altre apparizioni nel corso di diversi festival punk insieme agli onnipresenti Pistols e a Siouxsie And The Banshees. Il sound ruvido e stringato, l'aggressività e la forte connotazione politica distinguono i Clash dalla scena punk rock soprattutto quando viene pubblicato White riot, il loro primo 45 giri (marzo 1977), duro attacco alle istituzioni per gli scontri di Notting Hill a Londra dell'anno precedente, tra polizia e giovani della comunità nera.
E' l'inizio di una storia che farà di Strummer e del suo gruppo una delle grandi icone del punk. Attento e meticoloso nella ricerca musicale, a Strummer si devono brani che, pur esprimendo messaggi fortemente politicizzati e attenti alla realtà sociale della Gran Bretagna di quegli anni, sono diventati di grande successo presso un pubblico più ampio di quello di riferimento, un patrimonio condiviso da tutti, anche grazie a delle trasformazioni interne al gruppo che via via porteranno i Clash a sperimentare più linguaggi e melodie. Per un sinteticissimo promemoria ecco la celeberrima London Calling, dischi cupi come Sandinista! o Give 'em Enough Rope, hit quali Should I Stay or Should I Go?, che spalancarono al gruppo dei ribelli del punk rock il mercato musicale degli Stati Uniti.
Negli anni Ottanta, un decisivo cambio di rotta: l'impegno politico si trasforma in sperimentazione, Strummer e i suoi provano il funk, il rap, la musica reggae e tendenze provenienti dalle minoranze etniche londinesi. L'idea funziona, dove si svelano le profonde radici dei quattro musicisti che vanno dal blues al jazz senza dimenticare il rock'n'roll: Spanish Bombs e Brand New Cadillac. Ancor più sorprendenti sono le ricerche di sonorità che anticipano di almeno dieci anni generi di tendenza degli anni '90 (The Guns Of Brixton, Train In Vain e Lost In The Supermarket). L'anima politica trova anche un riscontro commerciale di massa in tutto il mondo, Stati Uniti inclusi.
L'uscita, nel novembre 1981, del 45 giri This Is Radio Clash, anticipa anche la musica rap e hip-hop. La conferma viene da Combat Rock, coi singoli come Should I Stay Or Should I Go? e Rock The Casbah. È il 1982 e il gruppo è all'apice della popolarità, tanto che alla fine dell'anno suonano addirittura assieme a The Who, una delle poche formazioni degli anni '60 e '70 a godere del rispetto della generazione punk.
L'anno seguente Strummer e Jones, le due anime dei Clash, mostrano segni di insofferenza reciproca. Mick Jones forma i Big Audio Dynamite, mentre Strummer (insieme a Simonon) riprende il nome Clash e dà alle stampe il deludente e trascurabile Cut The Crap (1985). Jones e Strummer (una delle coppie d'oro della storia della musica inglese) si ritrovano nell'ottobre 1986 per il secondo disco dei Big Audio Dynamite (N. 10, Upping St.), ma la tanto desiderata reunion dei Clash rimane una delle tante leggende che costellano la storia del rock.
Quando nel 1989 i Clash si sciolgono, a dodici anni dall'esordio ufficiale, Strummer intraprende una carriera solista coronata da un certo successo. Uomo curioso e portato istintivamente a rimettersi in gioco, prova anche l'esperienza del grande schermo recitando e scrivendo partiture per colonne sonore cinematografiche.
Joe Strummer, fondatore, leader e chitarrista dei Clash, una delle storiche band del rock-punk, è morto ieri nella sua casa a Sommerset, nell'ovest dell'Inghilterra. Aveva appena 50 anni. Il decesso di Strummer è stato reso noto solo 24 ore dopo da un suo agente. "Joe", ha annunciato, "è morto nella sua casa di Sommerset", nell'Inghilterra occidentale. "Non conosciamo le cause", ha aggiunto l'agente, "ma presto sarà effettuata l'autopsia". Probabilmente, a quanto riferiscono alcune fonti compresa la Bbc, si è trattato di un attacco cardiaco.
Appena un mese fa l'ultimo concerto, con il suo nuovo gruppo, i Mescaleros. Il prossimo anno i Clash, seconda band punk dopo gli americani Ramones, saranno inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame, il gotha della musica rock.
[liberamente riadattato da E' morto Joe Strummer leader dei Clash, La Repubblica, 23 dicembre 2002]
La locandina dell'evento