Editoria e fotografia si incontrano per "svelare" i retroscena degli scatti più famosi. Location d'eccezione sarà l'unica libreria del centro storico dell'Aquila, Polarville, in un evento organizzato per giovedì 5 marzo, alle ore 18.30. L'editore Claudio Corrivetti presenterà la casa editrice romana Postcart, in occasione dell'uscita dei due volumi "Contatti - Provini d'autore" a cura di Giammaria De Gasperis, che sarà presente alla presentazione del lavoro da lui curato.
Photo consultant per fotografi italiani e stranieri e curatore di diverse mostre, Giammaria De Gasperis è fondatore e direttore editoriale della rivista fotografica Rearviewmirror (RVM). I suoi due volumi mostrano i retroscena dei più famosi scatti d'autore, attraverso l'uso del provino a contatto. La selezione dei cento fotografi è, come la definisce l’autore, "eterogenea": da Roger Ballen a Elinor Carucci, da Mark Cohen a Charlie Cole. I fotografi si differenziano per epoca (dagli anni Sessanta ad oggi) e stile (musica, architettura, moda, reportage). Nei libri, gli scatti più rappresentativi dei fotografi vengono 'riletti' confrontandoli con il provino da cui è stata estratta la foto.
"I provini a contatto - spiega a NewsTown De Gasperis - erano usati dai fotografi che scattavano in analogico e servivano per la selezione delle foto. Veniva stampata un'unica pagina dove c'erano tutte le miniature, cioè tutte le pose del provino. Poi il fotografo guardava con il lentino e sceglieva la foto da stampare. Rappresentavano una sorta di appunti per la scelta della foto finale. Osservare il provino di questi fotografi, dunque, è un po' come vedere i loro diari".
"Ogni fotografo - sottolinea - mi ha raccontato il motivo per cui ha scelto quella foto rispetto ad altre del rullino e come l'ha realizzata. Li ho contattati personalmente, ma non è stato facile convincerli. Noi siamo infatti abituati a vedere la foto definitiva, quella 'famosa' insomma, ma su un rullino da 36 pose ci possono essere anche foto 'brutte' o che comunque presentano degli errori. Quindi per un fotografo è un po' come mettersi a nudo".
Gli scatti presenti nel libro si presentano, inoltre, come indelebili testimoni dei principali fatti e personaggi che hanno attraversato la storia degli ultimi sessant'anni: da Steve Jobs a Pier Paolo Pasolini, dalla caduta del muro di Berlino al Vietnam, da Harlem all'uragano Sandy, da Coco Chanel ai Ramones. Una concezione, se non superata, sicuramente mutata nella fotografia moderna.
"L'immediatezza del digitale - sottolinea De Gasperis - e l'accessibilità che ne deriva, anche usando un semplice cellulare, ha sminuito il valore del fotografo vecchio stile. Mi riferisco al fotografo che andava a fare un reportage commissionato da un giornale. Adesso i giornali tendono, per i loro articoli, a contattare qualcuno già sul posto, che scatta foto anche velocemente con un cellulare; e vengono pagati molto meno".
D'altra parte, negli ultimi anni abbiamo assistito ad un aumento di mostre fotografiche che deriva, oltre che da una maggiore produzione, anche da un maggiore interesse delle persone.
"Certamente - conclude De Gasperis - l'interesse è aumentato tantissimo anche perché, come sappiamo, oggi moltissime persone si approcciano in maniera amatoriale alla fotografia. A tutti piace fare le foto, anche con i telefonini. In Italia però la fotografia continua ad essere trattata in modo peggiore rispetto ad altri paesi. In Francia come in Germania, ad esempio, ha rilevanza maggiore e anche lo Stato se ne occupa sicuramente di più".