Domenica, 15 Marzo 2015 11:15

L'Abruzzo interno negli occhi dei tour operator internazionali: pregi e difetti

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Sei responsabili di tour operator stranieri. Sono arrivati da Inghilterra, Germania, Francia e Ungheria per scoprire l’Abruzzo interno e la sua ricchezza paesaggistica, culturale ed enogastronomica nell’ambito di un progetto regionale per l’innovazione e l’internazionalizzazione dei Contratti di rete a cura di Ilex, società di Fontecchio.

Una settimana nella valle dell’Aterno, tra arte medievale e siti archeologici, trekking, cavalli e passeggiate, il tutto accompagnato da laboratori sulla conoscenza dei prodotti locali come il farro, lo zafferano e le loro filiere produttive. Giornate scandite da incontri con operatori locali ed esperti di storia e archeologia, volte a promuovere nuovi itinerari turistici nel territorio aquilano, notoriamente al di fuori del mercato estero ma allo stesso tempo dotato di un grande potenziale.

Ma chi sono questi compagni di viaggio e qual è stato il loro feedback? May, londinese appassionata di cucina e viaggi, ama provare sempre nuovi ristoranti e di etnie diverse. Gestisce anche un blog sulla cucina, la storia e le tradizioni malesi, suo luogo d’origine. Non è un tour operator, ma sappiamo quanto oggi la scelta di un viaggio, di un ristorante o di un albergo passino attraverso la consultazione della “stampa di settore”, ormai quasi esclusivamente digitale. In effetti, durante la settimana in Abruzzo May ha raccolto moltissimo materiale, soprattutto fotografico, per scrivere poi un resoconto di viaggio da pubblicare sul suo sito e blog. Dita incrociate dunque, siamo certi che la cucina abruzzese abbia colto nel segno!

Anche Barry Pearson viene da Londra, ma la sua attività è un po’ diversa. Lui e la moglie infatti hanno iniziato gestendo un’agenzia che affitta ville in Toscana. Questa regione è infatti il loro settore specialistico di competenza, ma offrono anche servizi turistici nel resto d’Italia. Potrebbero innamorarsi dell’Abruzzo come della Toscana, perché no…

Didier invece è arrivato da Lione. E’ un organizzatore di viaggi e passeggiate nella natura alla scoperta di storia, cultura e tradizioni. Il focus della sua agenzia è creare punti di incontro tra persone di culture diverse, offrendo soggiorni durante i quali conoscere da vicino i popoli e le loro tradizioni: esperienze di viaggio incentrate sulla qualità, con gruppi ridotti di partecipanti e durata limitata, allo scopo di creare opportunità di scambio e di scoperta.

Turismo responsabile in pratica, fondato sul rispetto di stili di vita e tradizioni differenti, con maggiore attenzione all’aspetto umano rispetto al comfort del viaggio e della sistemazione. Principi in perfetta sintonia con la naturale vocazione dell’Abruzzo interno, e infatti Didier sembra entusiasta dei luoghi visitati e degli incontri fatti sul territorio.

Anche Théo viene da Lione, dove lavora per un portale che offre viaggi nella natura alla ricerca di esperienze profonde e di qualità. La sua società chiede a tutti i propri partner di sottoscrivere una carta dello sviluppo sostenibile che ha tra i principi la scelta di alloggi a misura d’uomo, integrati nell’ambiente, attività non inquinanti, viaggi individuali o in piccoli gruppi, e utilizzo delle risorse locali e sostegno di progetti comunitari. Anche in questo caso ci sentiamo “all’altezza”, soprattutto perché gli itinerari promossi prevedono ritmi lenti, rispetto dell’ambiente e, se si può dire, coerenza storica, dato che si visitano luoghi del medioevo abruzzese e gli alloggi sono per lo più all’interno di antiche dimore medievali sparse nei nostri borghi. Théo inoltre è molto interessato alla Transumanza e alla possibilità di organizzare cammini sugli antichi sentieri del Tratturo Magno.

Da Santiago di Compostela alla Via Francigena oggi c’è una grande fetta di appassionati di cammini che cerca ogni anno nuovi itinerari da sperimentare. Religiosi o non, soli o in gruppo, camminare è un modo di viaggiare in forte crescita. E negli ultimi anni anche nel territorio di Abruzzo, Molise e Puglia ci si sta rendendo conto che i percorsi tratturali, costellati da paesaggi incantati e chiesette medievali, possono essere una risorsa per nuove tipologie di turismo.

Nel gruppo ci sono anche Zoltàn, dall’Ungheria, e Justyna, che viene dalla Polonia. Per tutti l’Abruzzo è stato una piacevole scoperta. Ma quali sono “i pro e i contro” della nostra regione?

In barba a ogni nostro pregiudizio, ecco il nostro territorio visto dagli occhi di chi è venuto per la prima volta:

  • l’Abruzzo è facile da raggiungere tramite gli aeroporti di Roma, Pescara e Ancona, con voli di linea e low-cost;
  • l’offerta presentata è molto varia e si rispecchia tanto nei paesaggi quanto nelle attività testate;
  • ci sono delle peculiarità enogastronomiche, culturali e folkloristiche di borghi e località davvero autentiche;
  • gli operatori locali sono cordiali e disponibili.

Ma sono altresì stati riscontrati i seguenti punti di debolezza, su cui siamo tutti chiamati a riflettere se vogliamo davvero fare del turismo una risorsa per la nostra regione:

  • mancanza assoluta di materiale informativo in lingua inglese sui luoghi e sulle strutture ricettive;
  • difficoltà nel reperire cartografia regionale, provinciale e comunale;
  • accessibilità difficoltosa di alcuni siti e percorsi;
  • assenza di copertura internet tramite rete wi-fi su gran parte del territorio;

A noi le conclusioni ora, nella speranza che questi itinerari abbiano colpito nel segno e che i nostri ospiti europei possano tornare a scoprire l’Abruzzo aquilano nelle diverse attività, colori e sapori che le quattro stagioni dell’anno possono offrire.

Ultima modifica il Domenica, 15 Marzo 2015 11:25

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