Sabato, 09 Maggio 2015 22:50

Un viaggio nel passato: porte aperte per visitare il museo del territorio

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C'è un luogo a qualche chilometro dal centro dell'Aquila, sconosciuto ai cittadini come ai - sempre pochi - turisti che si aggirano curiosi per le vie dei borghi del Gran Sasso. Un'associazione, impegnata da anni per la ricostruzione della propria frazione e per la tutela dei bisogni della popolazione, ne è la custode e prima promotrice. Un'altra associazione, creata da cinque giovani archeologi del territorio aquilano, ne ha "sposato la causa".

Si tratta della Casa della Cultura di Onna: un nome molto ambizioso che pone già le basi per qualcosa di bello, in un luogo al quale da anni si associano dolore e speranza.

Entrando nella piccola frazione ci si trova subito davanti a questo complesso di edilizia moderna costruito grazie ai finanziamenti del governo tedesco e chiamato Casa Onna. Il nome casa ritorna, come se ad un certo punto della nostra storia, nel 2009, la necessità di trovare luoghi da poter riconoscere come casa fosse preponderante su ogni altra esigenza. Casa Onna è un luogo a disposizione di tutti: c'è una sala convegni, la connessione internet gratuita, la sede del centro anziani e la sede dell'associazione Onna Onlus.

Accanto a Casa Onna c'è la Casa della Cultura, costruita al posto del vecchio asilo della frazione. Una casetta bassa e larga, circondata da un ampio giardino: avvicinandosi si resta piacevolmente sorpresi perché guardando qua e là, tra le macerie delle case, ci sono dei pannelli con qrcode che spiegano la storia della frazione e lo stato della ricostruzione. Un segno d'innovazione che è solo un anticipo di quanto inaspettatamente si può trovare entrando nella Casa della Cultura, che è anch'essa un cantiere con lavori in corso.

Uno spazio biblioteca con punti internet e diverse sale che costituiscono un vero e proprio piccolo museo del territorio: l'unico visitabile oggi nel comune dell'Aquila. La prima mostra ci illustra la storia dei terremoti che hanno segnato Onna e la valle dell'Aterno; un sismografo ci mostra anche la situazione della terra sotto i nostri piedi in tempo reale. Poi ci sono foto e testimonianze del terremoto del 2009 ma anche di un altro evento che ha segnato la storia di Onna: la strage nazista dell'11 giugno 1944. E' in memoria di questo episodio che il governo tedesco ha "adottato" questa piccola frazione ed è in costante relazione, tramite l'ambasciatore in Italia, con l'associazione Onna Onlus.

Passando nelle altre sale della Casa della Cultura facciamo un vero e proprio viaggio nel passato: dai letti in osso e i corredi degli antichi Vestini, rinvenuti nella necropoli di Bazzano dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo, ai materiali degli scavi archeologici dell'Università dell'Aquila nella città romana di Amiternum, ci sono oggetti che testimoniano usi e costumi delle popolazioni che abitavano il territorio della valle dell'Aterno in epoca italica, romana e nel medioevo. Gioielli, spille e aghi da cucito, ma anche forbici per la tosatura e armi sono alcuni dei materiali presenti che, unitamente a pannelli e video 3D dei siti archeologici studiati, consentono di comprendere meglio le trasformazioni del territorio attraverso i secoli.

L'allestimento delle ultime vetrine è stato concluso proprio di recente dagli archeologi dell'associazione L'ArQueologia in collaborazione con l'università e l'associazione Onna Onlus. Nelle sale più in fondo si alternano infine quadri elaborati in occasione di concorsi che hanno portato artisti emergenti anche a mostre come la Biennale di Venezia.

In occasione dell'88ᵃ Adunata Nazionale Alpini all'Aquila dal 15 al 17 maggio prossimo la Casa della Cultura di Onna sarà aperta alle visite: per gli alpini ma anche per tutti i cittadini che in quei giorni vorranno fare una passeggiata fuori dal caos del centro storico per scoprire un luogo nascosto che svela piccoli pezzi di storia del nostro territorio di cui sarà anche possibile portare a casa un ricordo. 

Ultima modifica il Lunedì, 11 Maggio 2015 08:41

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