Lunedì, 18 Maggio 2015 19:15

L'Aquila, i video più folli che raccontano le deliranti notti dell'adunata 2015

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Chi le ha vissute lo sa. Stanno uscendo piano piano i racconti di una città che per tre giorni è stata sede sì la sede di un'adunata di uno storico corpo militare, ma che sopratutto nelle lunghissime notti del fine settimana, ha preso le sembianze anche di un performance collettiva, di una sorta di Rave, in ultima istanza di una T.A.Z. 

Il popolo dell'adunata (alpini e meno alpini) ha occupato la città: centro storico, periferia, piazzole, campi, strade e L'Aquila si è lasciata felicemente invadere diventando per tre giorni una sorta di Republbica a sé stante, in cui la notte ha regnato solo la legge della festa.

Fino a lunedì, quando tutto è scomparso. L'incontrollabile "T.A.Z. Alpina" riapparirà ad Asti, l'anno prossimo.

Intanto noi vi proponiamo qualche video-testimonianza recuperata qua e là nei social network  invitando i nostri lettori a inviarci altre testimonianze con video, foto o racconti. Questo qui sotto è un altro video che nella prima metà mostra il tekno party sorto a Piazza Santa Maria Paganica e nella seconda riporta un altro estratto di Via Garibaldi (leggi sotto).

I contributi dei video nel top dell'articolo invece vengono dalla cover band dei Pearl Jam, "Even Flow" che si è esibita a sorpresa nella notte di sabato 16 per Via Garibaldi e da Vincenzo Chiarizia che ha ripreso un gruppo di alpini e creature affini ballare gli ACDC su Via XX Settembre. Tutto molto punk e Reclaim the streets. La fotografia sopra invece (che riprende un momento dell'esibizione degli Even Flow) è stata scattata dal professor Antonello Ciccozzi che non ha perso l'occasione di mischiarsi tra la folla (finalmente la folla!) con il suo sguardo da Flaneur.

Questa invece una bella foto di Serena Vittorini

alpini kaos serenavittorini

Questa invece la testimonianza scritta del chitarrista degli Even Flow, Daniele Millimaggi, riguardo il concerto di sabato. 

Il concerto degli EVEN FLOW - Pearl Jam tribute band in periferia salta.
Abbastanza scazzati, prendiamo gli strumenti, facciamo 10 strade vietate e arriviamo a piazza Chiarino, grazie all'enoteca Garibaldi, ci attacchiamo ad una presa di corrente e allestiamo un palchetto, il tutto in modo illegale, il tutto molto punk.
Si comincia a suonare, inizialmente eravamo 5 rocckettari che facevano casino e la gente passava... ma poi a Daughter è successo qualcosa, la piazza inizia a cantare, la gente si accalca, sempre più cappelli con la penna intorno a noi, è così che il sogno ha inizio.
Una città non troppo abituata al rock, tanti alpini, tanta gente diversa... Cantava, strillava, ballava. Ed è così che sulle note di Alive, Rockin in the free world, Jeremy, i sorrisi aumentavano, tutti si gasavano, non ci capivo più niente. Mi sono ritrovato a testa sotto a suonare un solo e con Daniele sulle spalle senza poter respirare, ma respiravo e quanto cazzo respiravo.
Ecco, ieri abbiamo avuto la prova di cosa è in grado di creare la musica, l'amicizia, l'atmosfera di festa e una città con grosse potenzialità.
Signore e signori, questi sono i Pearl Jam, i sopravvissuti del rock, loro che dopo 20 anni ancora fanno cantare il rock.
Grazie a tutti di cuore, grazie a Daniele Di Iorio, Lorenzo Lorenzetti, Mario Ciancarella, Piermarco Cocco, a tutti i nostri "fan", a Daniele Stratta, ai Pearl Jam e a questa cazzo di chitarra che mi salva la vita e mi fa convivere con questo cervello esaltato. Stay fuckin rock and rockin in the free world!!!

Ultima modifica il Martedì, 19 Maggio 2015 16:45

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