Venerdì, 29 Maggio 2015 17:54

LAquila: la due giorni di CaseMatte, con Tano D'Amico e Silvia Baraldini

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Raccontare la storia dei vinti, degli ultimi, di tutti coloro ai quali viene sottratta la voce per eliminarli dalla storia. Questo è il filo rosso che unisce i due eventi che si terranno sabato 30 maggio e mercoledi 3 giugno (entrambi alle ore 18) a CaseMatte, lo spazio sociale all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Collemaggio.
 
Il 30 verrà proiettato Il Fattore Umano, un documentario di Matteo Alemanno e Francesco Rossi sul fotografo Tano D'Amico, che sarà presente all'incontro.

Siciliano, classe '42, Tano D'Amico ha passato la vita a fotografare gli operai, i senza casa, i migranti, gli ultimi e tutti coloro che portano la protesta nelle piazze (nella foto, uno degli scatti più famosi). Ha assistito alla nascita dei movimenti, "all'affacciarsi sulla soglia della storia di un popolo che nella storia non era mai entrato", alle speranze, alle illusioni, ai tradimenti. Le sue foto, rigorosamente in bianco e nero cercano, senza sosta, l'espressione delle singolarità all'interno di un movimento di massa: "...a me non interessavano i centomila puntini, mi interessavano Claudio e Giovanna che si fidanzano, Giuseppe e Paolo che s'incontrano...", ha affermato. A seguire ci sarà un dibattito con Tano D'Amico, i registi, la fotografa Simona Granati, moderato da Gianni De Domenico del Forte Prenestino di Roma. Poi, aperitivo cena di autofinanziamento nel parco.

Mercoledì 3 giugno ci sarà invece la presentazione del libro di Paola Staccioli, Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie.

"Un libro nato per dare un volto e un perché a una congiunzione - si legge nella nota di 3e32 / CaseMatte - nel commando c'era anche una donna, titolavano spesso i giornali qualche decennio fa. Anche. Un mondo intero racchiuso in una parola. A sottolineare l'eccezionalità ed escludere la dignità di una scelta. Sia pure in negativo. Dieci militanti politiche che dagli anni Settanta all'inizio del nuovo millennio, in Italia, hanno impugnato le armi o effettuato azioni illegali all'interno di differenti organizzazioni e aree della sinistra rivoluzionaria, sacrificando la vita per il loro impegno". Al termine della presentazione ci sarà un dibattito con l'autrice, Paola Staccioli e l'attivista Silvia Baraldini e, a seguire, aperitivo cena di autofinanziamento.

Silvia Baraldini ha fatto parte negli anni Sessanta, Settanta e Ottanta negli Stati Uniti del movimento rivoluzionario Black Panther Party, che combatteva per i diritti civili dei neri. Nel 1983 è stata condannata a una pena cumulativa di 43 anni di carcere negli Stati Uniti per i reati di "concorso in evasione", "associazione sovversiva", due "tentate rapine" a cui non partecipò personalmente e "ingiuria al tribunale" per non aver fornito i nomi dei compagni. Dopo la condanna si sono sviluppati negli Stati Uniti e in Italia gruppi di appoggio che ritenevano la pena sproporzionata e persecutoria. Si arrivò all'estradizione in Italia nel 1999.

Due appuntamenti con due personaggi di rilievo nazionale, a CaseMatte, che stasera aprirà una settimana intensa con la sesta tappa dell'Aq Music Festival, e che il 4 giugno ha organizzato un'assemblea pubblica all'Auditorium del Parco del Castello sul futuro dell'area pubblica di Collemaggio.

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