Mercoledì, 30 Settembre 2015 14:37

Emergenza cinghiali, il Parco del Gran Sasso vuole coinvolgere i sindaci

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"L'Ente Parco valuterà attentamente le risultanze dell'incontro che ha riunito oggi (ieri per chi legge, ndr) ad Assergi numerosi amministratori e portatori d'interesse sul tema della gestione dei cinghiali e dei problemi che essi rappresentano per il territorio". Così il vice presidente del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, Maurizio Pelosi, che si è detto molto soddisfatto per l'ampia partecipazione del territorio all'iniziativa intrapresa di concerto con gli altri componenti del consiglio direttivo.

A partire dalla presa d'atto della eccezionale gravità del problema, per i danni causati all'agricoltura e in generale alle attività antropiche, molte e differenziate sono le posizioni che si sono confrontate ieri. Da una lato, come contemplato dal Piano di contenimento adottato dal Parco, le operazioni di cattura tramite il posizionamento di gabbie, formula di cui è stata rappresentata l'efficacia, la sicurezza ed anche il beneficio economico che può arrivare agli agricoltori dalla vendita delle carni dei cinghiali catturati. Dall'altro la richiesta giunta da più parti all'Ente Parco di voler considerare anche altri metodi, associando alle gabbie anche azioni di abbattimento selettivo.

"Il Consiglio direttivo è mancato per otto anni – ha sottolineato Pelosi – e con esso anche il territorio è stato poco presente nelle scelte dell'Ente. In qualità di amministratori conosciamo le realtà locali e proprio per questo abbiamo scelto di affrontare democraticamente la questione dei cinghiali, ascoltando le posizioni di tutti".

Il prossimo passaggio, dopo il confronto di oggi, sarà un incontro con i sindaci dei comuni del Parco, ai quali sarà sottoposta la bozza di un nuovo documento per il contenimento della specie.

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Settembre 2015 14:43

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