Agli aquilani interessa il passato, il presente ed il futuro di Collemaggio. E' questo il dato che potremmo trarre il giorno dopo l'affollata presentazione ,presso la libreria Colacchi, del libro "Il nido della follia" dello scrittore e giornalista marsicano Francesco Proia, storia d'immaginazione ambientata però nel reale manicomio aquilano nel 1956, l'anno della storica nevicata.
L'evento è stato abilmente accompagnato dalla presentazione di alcune lastre fotografiche ritrovate da Stefano Mazzetta, risalenti all'inizio del secolo scorso e che mostrano alcuni ex pazienti dell'Ospedale Psichiatrico: "Stavamo riqualificando l’azienda agricola - ha raccontato Mazzetta - e dato che sono appassionato di reperti anitchi sono andato a frugare nei cassonetti dove ho rinvenuto tra le altre cose dei cartoncini che poi ho scoperto contenevano lastre fotografiche".
"Per l'esattezza - continua Mazzetta - ho trovato 12 contenitori. Dentro ogni contenitore c'erano 15-20 lastre ognuna delle quali contiene un doppio fotogramma. In tutto ho rinvenuto tra i 300 e 400 fotogrammi. I soggetti sono svariati e sono inquietanti, denudati, ed esprimono una profonda angoscia e tristezza ragion per cui fino ad oggi ho cercato di non divulgare queste immagini".
La scoperta di Mazzetta, un cittadino che trova nell'immondizia foto storiche e le conserva strappandole all'oblio, ha riacceso il dibattito sull'abbandono complessico dell'area di Collemaggio e la necessità, più volte dichiarata, di fare un "museo della mente" dove esporre contestualizzandoli a dovere, i reperti che raccontano l'orrore del manicomio e i "crimini di pace" che vi venivano commessi.
Pezzopane sul futuro di Collemaggio: "Comodato d'uso da Regione a Comune sarebbe svolta. Può avvenire con riforma delle ASL"
Presente alla presentazione del libro anche la Senatrice Stefania Pezzopane che durante l'intervista a Radio Stella 180, la radio della salute mentale, si è così espressa sul futuro dell'area: "La Regione, che è comunque l'Ente da cui le Asl dipendono, dovrebbe attraverso atti formali acquisire la parte mancante del patrimonio e cederlo in comodato d'uso gratuito al Comune dell'Aquila che dovrebbe finalizzarlo a scopi sociali e culturali"
"La cosa si può fare - ha continuato la senatrice - ci sono esempi dei altre realtà come Firenze e Trieste dove gli spazi manicomiali sono stati riutilizzati per lo scopo opposto. Lì dove c'era detenzione, punizione , malattia oggi dovrebbe esserci libertà, cultura, gioia, creatività".
Ma l'ex manicomio aquilano ha la specificità di ritrovarsi edifici per lo più inagibili. Un problema in più, no? "La Asl aveva fatto un'assicurazione per il terremoto i danni quindi 'stanno pagati'. In più la ricostruzione pubblica è uno dei capisaldi della ricostruzione. Quindi se non dovessero uscire con l'assicurazione devono uscir fuori comunque. Non si può lasciar che, un patrimonio storico e vincolato perché antecedente gli anni 50', venga a perdersi così.
Ma quali sono i tempi affichè il primo passo del comodato d'usop avvenga davvero? "Dovendosi fare una riforma importante delle ASL, ricevendo il decreto Lorenzin, dentro questa riorganizzazione si trovi l'accordo di cessione dalla Regione al Comune".
Visto l'interesse mostrato ancora una volta ieri, L'Aquila se lo augura.
*La puntata di Radio Stella 180 dalla libreria Colacchi