Venerdì, 11 Dicembre 2015 14:29

Regione, il 'mutuo' contestato. Pietrucci: "Non si prevede indebitamento"

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A qualche giorno dalla discussione, in aula, della Legge finanziaria regionale, la Giunta guidata da Luciano D'Alfonso sta graffiando il fondo del barile per evitare tagli drastici che potrebbero compromettere persino le politiche di investimento per lo sviluppo.

La strada, però, è stretta e accidentata: Regione Abruzzo ha accumulato, negli anni, un debito di oltre 530milioni.

L'assessore Silvio Paolucci sperava di poterlo spalmare su trent'anni, più o meno 17milioni e mezzo l'anno, e invece, da Roma, è arrivato un indigesto altolà: dilazione si, ma su 7 anni. A far di calcolo, l'Ente dovrà sopportare un debito di quasi 76milioni l'anno.

Un vero e proprio salasso.

L'unica deroga concessa dal Governo Renzi riguarda la possibilità di spalmare su trent'anni la restituzione dei 170milioni erogati per pagare i debiti con i fornitori ed utilizzati, in realtà, da Regione Abruzzo così come da altre amministrazioni regionali italiane, per sostenere la spesa corrente.

Non c'è tempo da perdere, insomma, e la Giunta regionale è chiamata a trovare risorse fresche, il più in fretta possibile. Per questo, già martedì prossimo, verrà portato all'attenzione del Consiglio un Progetto di Legge a firma del consigliere Pierpaolo Pietrucci che dovrebbe consentire all'esecutivo di accendere un mutuo da 100milioni di euro per ridurre il peso del debito.

Una scelta contestata dalle opposizioni: "è in contrasto con l'accordo stipulato con le minoranze - ha sottolineato Domenico Pettinari (M5S) - ci avevano promesso che la legge non sarebbe stata portata avanti e invece ora ci troviamo a dover discutere dell'ipotesi di indebitarci per pagare un debito: pagheremo per i prossimi trent'anni rate da sei milioni l'anno, di cui quattro milioni di interessi".

"Un ritorno al passato - ha aggiunto il Presidente della Commissione Bilancio, il forzista Mauro Febbo - risultato di un modus operandi che prevede elargizioni da una parte e inevitabile aumento del debito dall’altra".

Una scelta bocciata dai dirigenti degli Affari della Presidenza di Regione Abruzzo. "Resta preclusa la possibilità di autorizzare la contrazione del nuovo indebitamento proposto - scrivono i dirigenti nella scheda per l'istruttoria del Progetto di Legge - prima che lo stesso Consiglio approvi il rendiconto dell’esercizio dei due anni precedenti".

La maggioranza di centrosinistra, però, intende andare fino in fondo. L'assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, ha già sottolineato come non si tratti di un nuovo mutuo, piuttosto della nuova autorizzazione di vecchi indebitamenti che risalgono al biennio 2006-2007 e che nessuno, in questi anni, ha mai affrontato.

Anche Pierpaolo Pietrucci ha inteso precisare come il Pdl non preveda un nuovo indebitamento, perché il mutuo cui si riferisce è stato già autorizzato con legge finanziaria del 2007. "La mia legge piuttosto si rende necessaria per rimettere in termini gli uffici tecnici della Regione consentendo loro di contrarre il mutuo precedentemente autorizzato".

Si tratta di due interpretazioni differenti, quindi. "Il Progetto di Legge consentirebbe di abbassare di 100 milioni di euro il disavanzo di amministrazione della Regione, passando dai 538 milioni rilevati al 31/12/2013 a 438, con una rateizzazione annua che permetterebbe alla Regione di non dover ricorrere a dolorosi tagli della spesa che possano compromettere gli essenziali interventi a sostegno dei servizi". In effetti, in base alla legge, il ripiano del disavanzo deve obbligatoriamente avvenire in sette anni, "mentre il mutuo - ha concluso il consigliere democrat - consente un ammortamento trentennale, come, del resto, la medesima legge prevede per il ripiano del debito derivante dal riaccertamento straordinario dei residui al 31/12/2014".

Ultima modifica il Venerdì, 11 Dicembre 2015 14:40

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