Venerdì, 21 Ottobre 2016 13:33

Cementificio Cagnano, Lolli e D'Alfonso incontreranno vertici Cementir

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I lavoratori del cementificio di Cagnano Amiterno (L'Aquila), recentemente passato sotto il controllo della Cementir - dopo l'acquisizione, da parte di quest'ultima, della Sacci (precedente proprietaria dello stabilimento) - hanno partecipato, oggi, allo sciopero di otto ore indetto dai sindacati per protestare contro l'ondata di licenziamenti (250) annunciati dall'azienda - appartenente al gruppo Caltagirone - su tutto il territorio nazionale.

Gli esuberi che interessano l'impianto di Cagnano sono 17 (9 della cava e 8 del reparto trasporti). I lavoratori hanno manifestato all'Aquila con un presidio davanti palazzo Silone, sede della giunta regionale. Una loro delegazione è stata poi ricevuta dal vice presidente della Regione Giovanni Lolli, che ha preso l'impegno a incontrare, la prossima settimana, insieme al presidente Luciano D'Alfonso, i vertici di Cementir.

Rispetto ad altri siti produttivi, infatti, il caso del cementificio di Cagnano presenta alcune particolarità. La scorsa estate, quando la Regione aveva rinnovato la concessione per l’utilizzo della cava di inerti "Aterno", conditio sine qua non alla quale era vincolata l'offerta di acquisto del gruppo Sacci da parte di Cementir, aveva messo nero su bianco che l'azienda subentrante avrebbe dovuto mantenere intatti i livelli occupazionali. Annunciando il licenziamento di 17 persone, dunque, la Cementir, secondo i sindacati ma anche secondo la Regione, non ha rispettato gli impegni contrattuali, creando un caso giuridico, oltre che politico.

In attesa dell'incontro della prossima settimana tra vertici regionali e aziendali, i sindacati locali hanno fatto sapere che la mobilitazione e lo stato di agitazione continueranno. Intanto la vertenza di Cagnano è entrata a far parte di quella nazionale. Cgil, Cisl, Uil e tutti gli altri sindacati hanno chiesto l'apertura di un tavolo istituzionale al Mise.

Ultima modifica il Venerdì, 21 Ottobre 2016 14:05

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