Hanno sfidato la mattinata fredda per far sentire le loro ragioni alcuni lavoratori e lavoratrici del call center di Transcom, subappaltato in larga parte a Lavorabile, che sta facendo discutere da settimane la politica e l'opinione pubblica aquilana.
Come location del sit in di protesta è stata scelta la sede aquilana dell'Inps in via dei Giardini. Ed è proprio l'istituto di previdenza a far preoccupare più di 500 lavoratori e lavoratrici, dopo aver pubblicato il 22 novembre scorso i criteri del nuovo bando per i servizi di assistenza telefonica.
Le condizioni particolarmente stringenti per il costo del lavoro inducono infatti a pensare che l'Inps voglia delocalizzare il servizio in Paesi europei dove si abbattono i costi del personale, come l'Albania.
Tecnicamente non c'è una vertenza aperta, perché tecnicamente non c'è rischio immediato per la perdita dei posti di lavoro nella sede aquilana del call center: la commessa Inps scadrà il prossimo 31 dicembre, ma è probabile che non essendo ancora stato pubblicato il nuovo bando si proceda ad una proroga, per evitare l'interruzione del servizio. Ma al di là dei tempi tecnici, rimane sacrosanta la protesta dei lavoratori, mobilitati già da fine novembre [leggi l'approfondimento].
Intanto rappresentanti sindacali e lavoratori stamane hanno voluto manifestare la loro preoccupazione nel capoluogo abruzzese, in attesa di una eventuale prossima manifestazione romana assieme a tutte le maestranze che rischiano il posto, con aziende in appalto ma anche in subappalto, nell'assistenza tecnica per Inps.