Nella notte, il Consiglio regionale - dopo quasi 14 ore di discussione - ha approvato, a maggioranza, la Legge di stabilità regionale 2017 e la legge del Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Voto contrario dei gruppi consiliari del M5S, Forza Italia, gruppo misto, Abruzzo Futuro e Ncd.
Protesta del Movimento 5 Stelle che ha lamentato la 'ghigliottina' sugli emendamenti presentati, "un atto forzoso verso le opposizioni", e di Forza Italia che parla, invece, di un provvedimento "acefalo" che "non soddisfa tanto per l'assenza di programmazione e risorse per comparti cruciali per l'economia abruzzese quanto per i modi in cui viene gestito dalla stessa maggioranza". E sì, perché il centrosinistra ha ballato, e parecchio, nelle ore di dibattito consiliare: "Va registrato un dato politico rilevante", ha tenuto a ribadire Mauro Febbo; "martedì, il numero legale è stato garantito da un Consigliere della minoranza (Giorgio D'Ignazio, Ncd) e ieri, per ore ed ore, i lavori sono proseguiti senza il numero legale. Ma la cosa grave è accaduta alle ore 16 quando due dei tre "ribelli" sono entrati in aula sottoscrivendo un accordicchio col quale viene spiegato a due Assessori quali siano le loro deleghe. Persino il Presidente della Commissione Sanità, settore particolarmente attenzionato tenendo conto del fatto che, dopo l'uscita dal commissariamento, la maggior parte delle voci del bilancio sono ad esso rivolte, chiede di essere lui stesso coinvolto.
Riferimento esplicito all'assessore Donato Di Matteo e al consigliere Mario Olivieri, presidente della Commissione sanità, assenti dai banchi della maggioranza in avvio di discussione sul bilancio di previsione di Regione Abruzzo; le loro assenze, unitamente a quelle degli assessori Andrea Gerosolimo e Marinella Sclocco, più che giustificati per motivi di salute, fino alle 15 di ieri hanno tenuto col fiato sospeso il centrosinistra che non aveva i numeri per arrivare all'approvazione del documento di programmazione finanziaria.
A risolvere l'impasse, una lunga telefonata di Luciano D'Alfonso che ha convinto i 'ribelli', e con loro Gerosolimo, a sottoscrivere un documento politico, per una svolta 'vera' nei metodi e nelle priorità d'azione della maggioranza, con una rinnovata attenzione per le aree interne e per le politiche sanitarie. Così, Olivieri e Di Matteo hanno deciso di votare il bilancio, garantendo i numeri al centrosinistra.
La situazione di stallo aveva costretto il governatore ad una vera e propria 'melina', denunciata pubblicamente dalle opposizioni; il consiglio regionale - inizialmente convocato per le 10:30 - ha preso il via soltanto alle 11:20, con il lungo intervento dell'assessore al Bilancio Silvio Paolucci e quello, fiume, di D'Alfonso che ha parlato per oltre un'ora pur di prendere tempo così da risolvere la crisi politica della sua maggioranza.
Paolucci: ecco le linee del Bilancio
Il bilancio approvato stanotte "rappresenta un ulteriore piccolo passo verso il risanamento e l'armonizzazione dei sistemi contabili", ha spiegato l'assessore Silvio Paolucci. "E' stato costruito con una impostazione ancor più severa di quella dello scorso anno anche se sfruttando tutti i margini operativi che il legislatore ci assegna e coprendo le principali esigenze nei programmi dei trasporti e del sociale".
"Le criticità emerse - ha aggiunto - non imputabili a questa Amministrazione, non permettono ancora oggi di avere certezza sul disavanzo da ammortizzare. Con grande senso di responsabilità abbiamo, da un lato, accantonato oltre 60 mln di euro e, dall'altro, garantito gli stanziamenti per sociale, trasporti e fondi europei per tutte le attività produttive. Una cosa è certa: ci troviamo di fronte ad un bilancio che lascia scarsi margini di manovra e che dovrà necessariamente subire una rivisitazione in occasione dell'approvazione dei rendiconti arretrati. Nel corso dell'anno 2016, tuttavia, sono state poste le basi per un percorso di velocizzazione delle attività di rendicontazione arretrate che, si spera, possa essere conclusa in tempi brevi".
Vediamo nel dettaglio il bilancio in numeri: il totale generale entrate/spese previsto è di 6 miliardi e 268 milioni. Solo il perimetro sanitario e altre spese relative al comparto sanità sono pari ad un importo di 2 miliardi 546 milioni. Le spese vincolate ammontano a 765 milioni fino ad arrivare ad un valore complessivo di voci obbligatorie di 5 miliardi e 874 milioni. Escludendo questo importo il bilancio regionale diminuisce a 394 milioni.
Questa voce residua è destinata prioritariamente alle spese di personale pari a 84,2 milioni, al rimborso prestiti (127,4 milioni), ai contributi ai Comuni per mutui e prestiti per euro 18 milioni, al finanziamento della spesa del consiglio (24,6 milioni) e solo per ARIT, ARTA, comunità montane ed altri enti si spendono 6,2 milioni di euro. La spesa per l'ADSU è pari a 15,3 milioni. Restano 92 milioni utilizzati in parte per integrazione del fondo nazionale trasporti per 45,2 milioni di euro, fondo politiche sociali per un importo pari a 7,3 milioni e spese per funzionamento parchi sport e cultura etc.
Con l'avvio a regime della nuova programmazione comunitaria l'Ente ha dovuto prevedere la quota di finanziamento regionale che non ha interessato la passata programmazione. Si tratta di una somma di 18,2 milioni di euro che certamente costituisce un maggior onere per il bilancio regionale. E' importante segnalare anche le spese per trasferimenti riguardanti il Masterplan per un importo di 138 milioni di euro.
Forza Italia: bilancio senz'anima
"La maggioranza nasconde, in tutti i sensi, un bilancio acefalo che non offre nessuna idea di sviluppo, non punta sulla crescita né sulla riduzione delle tasse ma soprattutto non è in grado di cancellare la 'macelleria sociale' portata avanti in questi 30 mesi".
E' quanto dichiarano in una nota i Consiglieri regionali di Forza Italia a margine dei lavori dell'assise regionale che sta discutendo il Bilancio regionale. "Non figura nessun sostegno ai più deboli – prosegue la nota – con la conferma delle compartecipazioni e dei ticket, fondi non sufficienti per il trasporto disabili. Buio assoluto sul futuro dei Centri di ricerca e delle altre partecipate (Ciapi, Ara, Consorzi di Bonifica, Adsu ecc.). Nessuna indicazione né linee guida per commercio, artigianato, agricoltura e Pmi, neanche su velocizzazione e informatizzazione sulle ingenti risorse a disposizione e sui fondi europei. Sarà un altro anno di sofferenze per ambiente, fiumi con drammatiche conseguenze anche in termini turistici così come per Parchi e Riserve. Insomma questo Bilancio è figlio di una maggioranza dilaniata da personalismi e interessi territoriali che impediscono scelte, chiarezza e programmazione".
Approvato anche Piano di Rientro e Documento di economia e finanza
Un disavanzo presunto di 770 milioni di euro, da coprire in 10 anni, con accontanamenti di 51.5 milioni l'anno che dovrebbero permettere di ammortizzare il debito senza tagliare i servizi essenziali, nei trasporti e nel sociale. Sono le cifre contenute nel provvedimento amministrativo relativo al disavanzo di amministrazione presunto al 31 dicembre 2014 - piano di rientro, in discussione nella sessione di bilancio del Consiglio Regionale e approvato a maggioranza nella tarda serata di martedì. Il disavanzo di 770 milioni è presunto perché, come noto, è al momento impossibile cristallizzare una cifra certa mancando i rendiconti 2014-2015 e 2016.
Il Consiglio regionale, riunito in seduta ordinaria, ha approvato a maggioranza anche il Documento di economia e finanza (Defr) 2017/2019 e la nota d'aggiornamento. Per i consiglieri di Forza Italia, Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, si tratta di "un documento pieno di lacune e senza una strategia di rilancio per l’Abruzzo. C’è stato un dibattito su un documento importante dove si è registrato un silenzio preoccupante dell’assessore al Bilancio Silvio Paolucci", hanno sottolineato. "Esaminando i fondi a messi a disposizione attraverso lo strumento di investimento infrastrutturale qual è il Masterplan, per il quale sono state impiegate importanti risorse economiche, è evidente un forte scostamento tra i fondi stanzianti e iscritti nel Def e quelli promessi dal presidente D’Alfonso sia nella delibera di Giunta 692 sia nella delibera del Cipe".
"Parliamo di cifre diverse e quindi vorremmo capire se i fondi per le opere promesse e sbandierate esistono e quali sono i tempi per la loro realizzazione. Come vorremmo capire - hanno aggiunto Sospiri e Febbo - anche i termini con i quali la maggioranza intenda procedere alla riduzione della pressione fiscale visto che nel Documento di programmazione viene indicata come data di inizio della riduzione della tassazione il 2018".
Via libera anche ai bilanci di previsione 2016-2018 dell’Agenzia sanitaria regionale (Asr), dell’Azienda regionale per l’informatica e la telematica (Arit), dell’Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu) di Chieti e dell’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta). Il Consiglio ha dunque licenziato il progetto di legge sulle modifiche alla "legge organica in materia di tutela e valorizzazione delle foreste, dei pascoli e del patrimonio arboreo della regione Abruzzo". La seduta è stata poi sospesa per la convocazione della conferenza dei capigruppo al fine di discutere tra le altre cose la situazione dei centri di ricerca Cotir, Crab e Crivea, senza stipendio da mesi, ai quali era stata assegnato un finanziamento di 1 milione, mai erogato.