Martedì, 31 Gennaio 2017 18:09

Mercoledì 1° febbraio sciopero nazionale delle telecomunicazioni, coinvolti anche i lavoratori dei call center

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Per mercoledì 1 febbraio, da Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Uil nazionali, è stato proclamato uno sciopero nazionale per l’intera giornata nel settore delle telecomunicazioni.

Al centro della protesta il “rinnovo del contratto di lavoro e la distanza tra le proposte presentate in piattaforma dalle Organizzazioni sindacali e le richieste di Asstel, l’associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta le imprese del comparto”.

Lo sciopero è volto a protestare contro gli orari di lavoro, il part‐time, gli scatti di anzianità, le limitazioni a chi usufruisce della  legge 104 per assistenza ai familiari disabili o in difficoltà, il controllo a distanza ecc.

La nota dei sindacati

Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, in linea con quanto deciso dal coordinamento unitario dello scorso 22 dicembre, confermano la mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale delle Telecomunicazioni, a seguito della presa d’atto della perdurante distanza tra la piattaforma presentata dalle organizzazioni sindacali e le richieste di Asstel.

Le organizzazioni sindacali ribadiscono la grande distanza esistente sui temi della normativa sugli orari di lavoro, licenziamenti facili, trasferimenti addirittura nella provincia limitrofa, controllo individuale, demansionamenti anche di due livelli.

Tutto ciò è volontà di Asstel e frantuma sia i diritti normativi che economici dei lavoratori. Esprimiamo la netta contrarietà alle proposte avanzate da Asstel e per questo Slc, Fistel e Uilcom Nazionale hanno indetto la prima giornata di sciopero nazionale il 1° febbraio.

E' un duro attacco alla dignità del lavoratore oltre a essere un becero tentativo di distruzione di 30 anni di conquiste sindacali.

Telecomunicazioni, un settore strategico per l'intera nazione che continua a essere attaccato senza che ci sia un vero piano di regolamentazione dove, per abbassare il costo del lavoro, si preferisce mettere la mani in tasca ai lavoratori invece di investire sulla formazione e sull’innovazione.

Fino a oggi si sono svolte le assemblee unitarie in tutta Italia, in Tim, Vodafone, Wind, H3G e in altre aziende Tlc, così come nella giornata di ieri, all'Aquila, presso la sede Uil, si sono svolte le assemblee unitarie, indette da Cigl, Cisl e Uil insieme alle Rsu e Rsa di settore, con tutti i lavoratori di call center che aderiscono al contratto nazionale delle telecomunicazioni, lavoratori di Ecare, C2C, Nethex e Transcom, tutte assemblee molto partecipate .

Per lo sciopero di domani i lavoratori saranno compatti e con questa prima iniziativa, che prevede presidio a Pescara davanti la prefettura in piazza Italia dalle 10 alle 13, dimostreranno, a chi vuole distruggere la dignità e precarizzare (Jobs act docet) il lavoro stabile che non gli sarà concesso farlo.

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