Verrà pubblicato mercoledì 26 aprile, sul Burat, l'atteso bando 'Fare Centro' e ci saranno 60 giorni per rispondere; lo ha annunciato stamane, in conferenza stampa, il vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli. Che non si è sottratto alle polemiche degli ultimi giorni sui ritardi di pubblicazione del provvedimento che 'cade' in piena campagna elettorale: "Parliamo del bando da oltre un anno, pubblicamente: attendevamo la certezza del finanziamento, però, che è arrivata con la delibera Cipe dell'agosto 2016. Non era sufficiente, tuttavia: serviva la vidimazione della Corte dei Conti che, sorprendentemente, ci ha messo sei mesi. Soltanto allora, a fine febbraio, abbiamo potuto costituire l'ufficio dedicato, in Regione, e dare attuazione alle proposte raccolte". Lolli ha rivendicato la scelta del partenariato per la stesura del bando, "come previsto dalle procedure comunitarie; un metodo di lavoro che si è rilevato più che positivo. L'ultimo incontro del tavolo è stato fissato per venerdì scorso, così da procedere con gli ultimi aggiustamenti: mercoledì, arriveremo finalmente a pubblicazione".
Il vice presidente della Giunta regionale ha tenuto a spiegare che "l'iniziativa non può ascriversi al centrosinistra, o al centrodestra: piuttosto, è un provvedimento di buon senso, concertato con i sindati e le rappresentanze di categoria. Anzi, auspico che i candidati a sindaco si esprimano nel merito del bando, e delle scelte sul futuro della città che dovranno 'accompagnarlo', penso alla pedonalizzazione del centro storico per esempio". Ha aggiunto, tuttavia, che non ha alcuna intenzione di fermare le sue attività fino alla fine di giugno: "Anzi, nei prossimi giorni presenteremo col sindaco Massimo Cialente il programma culturale estivo della città, una serie di grandissimi eventi e, tra gli altri, la convention nazionale di Federculture che ha scelto L'Aquila per raccogliere i comitati regionali. Si tratta di iniziative che non potevamo annunciare prima, non essendo ancora finanziate, e che non possiamo certo annunciare dopo. Così come non potevamo annunciare a luglio che L'Aquila è tra le cinque città selezionate per la sperimentazione 5G, fissata la gara a fine maggio; tra l'altro, ci sono grandi progetti legati alla piattaforma sperimentale che andranno chiusi nei prossimi giorni, penso all'accordo con FCA già formalizzato con ZTE, per l'investimento siamo in concorrenza con Bari, che non possiamo certo rimandare per attendere la fine della campagna elettorale".
Dunque, Lolli si è lasciato andare ad alcune considerazioni: "Il provvedimento attiene al centro storico dell'Aquila e ai comuni del cratere; non stiamo copiando altri, si tratta di una iniziativa unica in Italia e Vasco Errani mi ha chiesto copia del provvedimento, con l'intenzione di ripeterla nei territori colpiti dai recenti terremoti. Sull'iniziativa, sono stati impegnati 20 milioni di euro del 4% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico (12 per il biennio 2017/2018, altri 7.5 per il 2018 sebbene non siano stati ancora impegnati per valutare l'andamento del bando nei primi 24 mesi); si andrà per step - ha spiegato Lolli - con l'idea di garantire ulteriori finanziamenti, se ci fosse, come auspichiamo, un importante assorbimento. Inoltre, il provvedimento sarà retroattivo, per chi è già rientrato in centro storico, ma non si potrà andare oltre il 1 gennaio 2014 per le imposizioni comunitarie. Infine, la gestione è stata lasciata a Regione Abruzzo che, come detto, ha dedicato un ufficio: speriamo di dimostrare, così, di poter gestire il bando con efficienza, trasparenza, rapidità e costi inferiori rispetto ad altri provvedimenti già messi in campo". Chiaro il riferimento ad Invitalia che sta curando il così detto 'Bando Turismo', con procedure soffocanti, e assai stringenti, e tempi lunghissimi.
Quindi, una sorta di 'avvertimento' agli aquilani: "Non vorrei che l'iniziativa si traducesse, per i cittadini più fortunati che hanno visto restaurare edifici in centro storico con fondi pubblici, in un modo per speculare sul provvedimento, chiedendo affitti fuori mercato. Il Comune dell'Aquila ha già messo in campo iniziative per calmierare le richieste, ci affidiamo, però, all'etica e al senso di responsabilità degli aquilani".
Accanto a Giovanni Lolli, Antonio Mancini della segreteria tecnica, il capo dipartimento della Presidenza e Rapporti con l'Europa Vincenzo Rivera e il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. "Anch'io, non ho alcuna intenzione di fermarmi, almeno fino al 10 giugno e, in caso di ballottaggio, fino al 24", ha assicurato. "Andiamo avanti con le iniziative messe in campo, tessere di un puzzle che va componendosi, sebbene richiedano tempi insopportabilmente lunghi, disegnando una idea di città per il futuro; è per questo che resto male se qualcuno scambia il nostro impegno per un 'mercato delle vacche': purtroppo, c'è un pezzo di città che non comprende lo sforzo che si sta facendo. Guai dovessimo fermarci alla semplice ricostruzione delle mura".
Cialente ha spiegato come il bando 'Fare Centro' nasca da un viaggio nel Friuli terremotato: "Con Lolli e l'assessore Di Stefano, incontrammo nel 2010 i sindaci per capire come si era ricostruito e cosa era accaduto poi. Ebbene, Gemona - per fare un esempio - era un magnifico gioiello, ma restava una scenografia vuota. Lì, abbiamo capito che bisognava mettere in campo iniziative che andassero oltre la ricostruzione fisica. Ci è voluto tempo, però: ricordo che, fino al marzo 2013, in centro storico non ci avevano fatto partire nemmeno con i cantieri".
C'è un'idea di città, "cui stiamo lavorando" ha tenuto a ribadire Cialente: "tra qualche anno, L'Aquila avrà uno dei centri storici più belli d'Italia, forse d'Europa, e tra i più moderni, con la fibra ottica sin dentro gli appartamenti; un centro storico pedonalizzato, vi riporteremo l'Università e vi troverà sede il Maxxi, e posso annunciarvi che stiamo discutendo con un grande gruppo d'investimento che ha costruito centri commerciali ex novo e che, ora, sta sposando l'idea di tornare ad una vera e propria città". Tuttavia, un nodo "andrà sciolto" ha riconosciuto Cialente, riprendendo le parole di Lolli: "Alcuni proprietari di edifici in centro storico sono arrivati a chiedere 50 euro a metro quadro: siamo alla follia. Per questo, già nel pomeriggio abbiamo un incontro con Confabitare per siglare una convenzione che impegni, chi aderirà, a tornare ai prezzi di mercato - 20 euro a metro quadro - gradualmente, in 6 anni. Chi terrà gli spazi vuoti, dovrà accollarsi una tassazione locale portata al massimo", ha chiarito il sindaco uscente.
Che ha svelato come si stia lavorando per riportare in centro storico anche gli uffici comunali, sparsi su diverse sedi, "in attesa che verrà realizzata la sede unica": il Comune dell'Aquila è in "strettissima trattativa con i proprietari dei locali della ex Standa e, dovesse saltare l'accordo, c'è una ipotesi alternativa, verso la Villa comunale". Senza dimenticare un'altra criticità che andrà affrontata, la mancanza di parcheggi: "Oltre al parcheggio al terminal di Collemaggio - ha spiegato Cialente - il progetto di riqualificazione di Viale della Croce Rossa prevede la realizzazione di stalli che verranno collegati con la zona di San Basilio; inoltre, auspico che il Consiglio comunale si pronunci, in tempi brevi, sul project financing che interessa la zona della Fontana Luminosa e che potrebbe risolvere il problema dei parcheggi pertinenziali". Ci sono, poi, i progetti di parcheggi a piazzale Pischedda e ai giardini di San Silvestro "già approvati dal Consiglio alla fine del 2008". Inoltre, "con Ama abbiamo deciso di istituire altri percorsi con navette: il più importante, collegherà il parcheggio di scambio al cimitero con Strinella 88 e il centro storico. In zona ovest, invece, stiamo pensando di realizzare un parcheggio silos in via XX Settembre, laddove sorgeva il palazzo dell'Inpdap".
Progetti che verranno, chissà, certo è che servirebbero risposte subito praticabili, per incentivare davvero la rivitalizzazione del centro storico, permettendone, tra l'altro, la pedonalizzazione.
I dettagli del provvedimento
Rivera e Mancini si sono dedicati, poi, al chiarimento di alcuni aspetti del bando che - ha sottolineato il capo dipartimento della Presidenza e Rapporti con l'Europa - "si distingue per la semplicità dell'accesso alle risorse".
Possono beneficiare del sostegno finanziario per la linea A) le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano unità locale censita nelle aree ammissibili, i liberi professionisti che, alla data del 6 aprile 2009, avevano il domicilio professionale, quale sede principale degli affari e interessi del professionista, nelle aree ammissibili, gli esercenti di attività di commercio ambulante che, alla data del 6 aprile 2009, erano titolari di attività di parcheggio fisso ricadente nelle aree ammissibili; per la linea B) le micro, piccole e medie imprese e i liberi professionisti che, dopo la data del 6 aprile 2009, hanno avviato o intendono avviare una nuova attività in una località in unità locale censita nelle aree ammissibili e, infine, per la linea C), le micro, piccole e medie imprese che, alla data del 6 aprile 2009, avevano già unità locale censita nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare nello stesso sito la riconversione, riqualificazione e ristrutturazione della propria attività ovvero la ricollocazione della stessa in altro contesto più consono e le micro, piccole e medie imprese che successivamente al 6 aprile 2009 e fino alla data di pubblicazione del presente bando, avevano già unità locale censite nelle aree interessate da progetti di riqualificazione urbana e che intendono avviare la ricollocazione della propria attività in un altro contesto più consono.
I 12 milioni di euro di risorse disponibili sono così ripartiti: 5 milioni per l'annualità 2017 e 7 milioni per l'annualità 2018. Per l'intero biennio, sono previsti 7 milioni 200mila sulla linea A, 3milioni 600mila sulla linea B, 1 milione 200mila sulla linea C; come detto, altri 7 milioni e mezzo sono già destinati al 2019, "in attesa di capire se ci saranno aspetti del bando che andranno migliorati - ha spiegato Rivera - con 500mila euro che, al momento, sono stati accantonati se dovessero servire a potenziare gli uffici regionali dedicati al bando e che apriranno anche dei front office aperti ai cittadini interessati".
Gli obiettivi generali sono quelli di sostenere il rientro delle attività economiche nei centri storici e nelle altre aree ammissibili, i cui titolari erano presenti alla data del 6 aprile 2009, in sedi legali e/o unità locali ubicate nelle zone ammissibili (Linea A), nonché il trasferimento di attività già esistenti o l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali (Linea B) qualificandone, in tal caso, la tipologia e le attività ammissibili in termini di codici ATECO, sostenere il processo di riqualificazione urbana delle aree interessate da profondi cambiamenti a seguito del sisma 2009 (linea C), individuate nell'Accordo di programma del 10 novembre 2016 tra Comune dell'Aquila e Provincia, contenente "Programma di recupero urbano viale della Croce Rossa", sostenere il processo di rientro nel centro storico della città dell'Aquila e dei Comuni del cratere, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria maggiormente rappresentative del tessuto imprenditoriale di riferimento a livello nazionale, nonché delle organizzazioni sindacali mediante la concessione di contributi che non ricadono nel campo di applicazione normativa sugli aiuti di Stato.
L'ammontare complessivo del progetto di investimento non può essere inferiore a 20mila euro, pena l'inammissibilità della domanda. La durata del progetto non può essere superiore a 18 mesi, salvo eventuali proroghe di durata complessiva non superiore a 3 mesi. L'investimento realizzato deve essere mantenuto per non meno di 3 anni, a decorrere dalla data di erogazione del saldo finale a cura dell'Amministrazione regionale. L'importo complessivo del contributo in regime di de minimis concesso ad un'impresa unica non può superare il massimale di 200mila euro per un periodo di tre esercizi finanziari. L'intensità dell'aiuto concesso per ogni beneficiario non potrà superare il 70% della spesa ammessa a finanziamento, tenuto conto dei costi ammissibili.
Le spese ammissibili per le linee A e B sono quelle sostenute a far data dal primo gennaio 2014 fino ai 18 mesi successivi alla data di avvio del progetto di investimento. Le spese ammissibili per la linea C sono quelle sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda nel rispetto del principio europeo sul cosiddetto effetto di incentivazione dell'aiuto, fino a 18 mesi successivi alla data di avvio del progetto di investimento.
Sono ritenuti costi ammissibili investimenti in attivi materiali come le spese per l'acquisto di macchinari, impianti, strumenti e attrezzature industriali e commerciali esclusivamente nuovi di fabbrica, le spese per opere edili per un importo massimo del 30% della categoria per investimenti in attivi materiali e per la sola linea di intervento C le spese per l'acquisto o la realizzazione di immobili strumentali destinati allo svolgimento dell'attività al di fuori dell'area oggetto di riqualificazione urbana nella misura massima del 50% del totale delle spese. Gli investimenti in attivi immateriali come spese per l'acquisto di programmi informatici, brevetti, licenze e spese di marketing per un importo massimo fino al 20% del totale della spesa ammissibile. Infine, le spese di funzionamento per ciascuna unità locale fino ad un massimo importo di 50mila euro riferite ad utenze e spese di trasloco.
Stando alle spese di gestione e funzionamento, sono previste coperture anche per eventuali assunzione di personale, per un massimo di 20mila euro sui 50mila destinati.