Martedì, 11 Luglio 2017 21:15

Atessa, 'Honeywell' delocalizza. 420 lavoratori a rischio: scatta lo sciopero

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Ennesima crisi del lavoro, in Abruzzo.

Non bastassero i possibili esuberi alla Dayco di Chieti, all'orizzonte c'è il rischio di chiusura dello stabilimento Honeywell di Atessa (Chieti) che produce turbocompressori per molti marchi automobilistici; nella primavera 2018, la direzione francese dell'azienda potrebbe delocalizzare le attività in Slovacchia.

In conferenza stampa, a Lanciano (Chieti), i responsabili di Uilm, Fim e Fiom hanno sostenuto la necessità di aprire una vertenza e interessare il ministero dello Sviluppo Economico. "Sono a rischio 420 posti di lavoro - ha sottolineato Nicola Manzi, segretario regionale Uil-Uilm - Lo sciopero è scattato dopo la disposizione aziendale di fare il backup dei codici di produzione di Atessa. Tale scellerato progetto ci mette al muro e fa passare la chiusura come unico elemento per il futuro".

Dal 2008, alla Honeywell sono andati persi 150 posti lavoro; in più, la produzione è passata da 2 milioni 400 mila pezzi a 700 mila l'anno. Al momento, è in essere il contratto di solidarietà, dopo aver utilizzato tutti gli ammortizzatori sociali. "Ci aspettavamo il rilancio dello stabilimento. Va ora invertita la rotta, varando un nuovo piano di rilancio industriale", ha aggiunto Manzi. Per il segretario generale Fiom di Chieti, Davide Labbrozzi, "il backup dei codici di produzione per trasferirli in Slovacchia è stato deciso dalla direzione generale con l'unico scopo di salvare lo stabilimento francese".

Sulla vertenza Honeywell è intervenuto anche l'Udc regionale; il segretario Enrico Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia (Chieti), chiede "l'urgente convocazione di un incontro con il Mise affinché la proprietà della Honeywell risponda con chiarezza sulle sue reali intenzioni e non si trinceri dietro il silenzio".

Ultima modifica il Martedì, 11 Luglio 2017 21:43

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