Venerdì, 29 Marzo 2013 12:32

L'Aquila, emergenza lavoro... Buona Pasqua!

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Si parla di ricostruzione, sfogliando un cronoprogramma che non ha nessuna copertura finanziaria. Si parla di cultura, dei tagli della Regione che rischiano di far saltare la candidatura dell'Aquila a Capitale europea. E' la mancanza di lavoro, però, che sta uccidendo il nostro territorio.


L'Aquila è in agonia. L'industria è, oramai, allo stremo. Le aziende chiudono, di imprenditori pronti ad investire su questo territorio non c'è traccia e nei prossimi mesi si perderanno più di 200 posti di lavoro. A fine aprile, andranno a casa i 60 dipendenti InterCompel. Ragazzi giovani, per la maggior parte donne, licenziati senza alcuna proposta e che non avranno neanche il Tfr, maturato con il loro lavoro. Il gruppo Compel, infatti, ha dichiarato fallimento e non ha liquidità. L'annuncio è stato dato dall'azienda ai sindacati. Il 30 aprile scadrà la cassa integrazione straordinaria e gli operai saranno avviati alla mobilitazione, da due a quattro anni a seconda dell'età. L'anticamera del licenziamento.

Un mese dopo, toccherà ai 40 lavoratori della ex Fida. Sta per scadere anche la proroga di sei mesi della cassa integrazione Finmek: il 19 aprile, settanta lavoratori saranno espulsi dal mondo del lavoro. La speranza è che venga concessa loro almeno la cassa integrazione in deroga, in attesa di capire se nascerà una nuova azienda nel polo elettronico della città. A metà ottobre, poi, toccherà ai 35 lavoratori della P&A Service: la cassa integrazione scade e, in assenza di soluzioni, l'azienda ha già annunciato che procederà ai licenziamenti.

C'è, infine, la vicenda Micron, la seconda azienda d'Abruzzo. Nell'ultimo incontro tra le parti, al ministero per lo Sviluppo economico, la multinazionale ha annunciato che entro il 4 di maggio sarà formalizzata la cessione ad una nuova società, la Marsica Innovation Technology che sarà proprietaria del 51% delle azioni. La fetta minoritaria del capitale, il 49%, la prenderanno i tedeschi di LFoundry. Una formula assolutamente innovativa. Una operazione che, tecnicamente, è definita management buyout. Il 20% delle azioni della Mit, infatti, andranno ai lavoratori e il 31% al management, con in prima fila Sergio Galbiati, direttore Micron Italia, e Riccardo Martorelli, numero uno del sito di Avezzano. L'idea è di proporre sul mercato nuovi prodotti capaci di rilanciare il polo, nel campo dell'automotive, del servizio elettromedicale, delle videocamere per impianti di sicurezza, dei sensori per laboratori scientifici e delle applicazioni in campo energetico.

Una sfida coraggiosa, non certo indolore però. Sono previsti, infatti, più di 400 esuberi: si dovrebbe passare da 1623 lavoratori a non più di 1200. I sindacati hanno già espresso i loro dubbi: non è ancora chiaro, infatti, qual è il piano di LFoundry. Inoltre, se è vero che il 20% delle azioni saranno messe a disposizione dei lavoratori a costo zero, qualora ci fossero delle perdite cosa succederà? C'è poi grande incertezza sugli ammortizzatori sociali, tanto che la vicenda è finita in Parlamento grazie ad una interrogazione ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico firmata da Gianni Melilla, di Sinistra e libertà: "Desta grande preoccupazione la conferma di un alto numero di esuberi, pari al 30% dell'attuale manodopera, l'incertezza sugli ammortizzatori sociali da definire nel processo di riconversione industriale, la continuità delle commesse esistenti e le nuove produzioni. Quali iniziative - ha chiesto il deputato - si intendono assumere per il monitoraggio della cessione della Micron da parte della multinazionale americana al nuovo gruppo tedesco per la tutela dell'occupazione e la previsione di ammortizzatori sociali certi che garantiscano il reddito dei lavoratori, per la serietà del progetto industriale che viene proposto dalla nuova proprietà, per la salvaguardia del sito industriale marsicano, strategico per l'economia italiana?"

Speriamo arrivi qualche risposta. Per ora, abbiamo ascoltato solo promesse. C'è bisogno che le istituzioni mettano in campo interventi straordinari, necessari perché la situazione si fa ogni giorno più critica.

Ultima modifica il Sabato, 30 Marzo 2013 01:49

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